Armilla. Nell'ambito della rassegna di opere site specific 'Outside'. Armilla e' una citta' senza muri, ne' soffitti, ne' pavimenti, ma soltanto tubature dell'acqua che si stagliano in verticale. Con la sua opera l'artista sottolinea una serie di corrispondenze tra la citta' invisibile narrata da Italo Calvino e Torino, anch'essa dominata da impalcature e cantieri.
Armilla. Nell'ambito della rassegna di opere site specific 'Outside'
a cura di Guido Curto
La nona edizione di OUTSIDE, la rassegna di opere site specific concepite
per la facciata esterna di Palazzo Bricherasio, ospita il talento del
giovane artista torinese Paolo Grassino con il suo progetto intitolato
Armilla, dal nome di una delle città invisibili narrate da Italo Calvino nel
suo libro omonimo. Armilla è una città senza né muri, né soffitti, né
pavimenti, ma soltanto tubature dell’acqua che si stagliano in verticale.
Con la sua opera Grassino sottolinea una serie di corrispondenze tra Armilla
e Torino, anch’essa una città dominata da impalcature e cantieri dove si
svolgono febbrili lavori che mostreranno nei prossimi mesi la sua
trasformazione.
Scrive Guido Curto, curatore della mostra, “prendendo spunto da questo
metafisico riferimento letterario, Paolo Grassino costruisce un’affascinante
installazione ambientale che avvolge parte della seicentesca facciata di
Palazzo Bricherasio con un reticolo di tubi arancioni (di quelli usati per
le condutture di scarico dell’acqua) disposti in modo da formare una sorta
di gigantesco albero, che fa venire in mente la foresta di tubi descritta da
Calvino nella città invisibile di Armilla. I tubi si elevano verso l’alto,
giungendo a sfiorare il tetto e il cielo, mentre in basso scendono a terra e
scorrono giù sul selciato riunendosi poi tutti in un unico punto vicino
all’ingresso. Qui il visitatore può distintamente udire suoni elettronici
(realizzati dal sound designer Stefano Danusso), che si diffondono
dall’interno di questo reticolo di tubature, a questo punto sempre più
simili a tante armoniose canne d’organo.â€
Oltre alla parte in esterna, Grassino presenta tre opere nelle sale
storiche: Respiro (2005), un monolite a parete (3,40 x 3mt) formato da casse
acustiche che emettono il suono di un respiro, quasi come se l’oggetto
assumesse vita. MIG 15 (2005), una scultura realizzata in polistirolo
rivestito in PVC schiumato, rappresenta uno dei più celebri e veloci caccia
russi accartocciato al suolo. L’opera vuole essere omaggio alla grandezza
dell’Europa dell’Est ormai dimenticata. Una terza sala ospita infine Senza
titolo (2003), groviglio di rottami di vari materiali rivestiti in PVC
schiumato sulla cui sommità è collocato un cane. Il colore dominante di
quest’opera è il bianco in netto contrasto con il nero della scultura
precedente.
Paolo Grassino è nato nel 1967 a Torino, dove vive e lavora.
In collaborazione con Italgas
Palazzo Bricherasio
via Lagrange 20 - Torino
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