La sete del mare. L'artista non si esprime solo attraverso la pittura, la sua ricerca spazia dalle installazioni, al video, alla scultura, alle performance. Scrive di lui Ermanno Krumm: 'Se ha senso parlare di arte etnica, questa di Muka rappresenta il momento alto di una ricerca sulle proprie origini culturali'
La Galleria Anna Osemont ha il piacere di presentare la personale "La sete
del mare" di Aghim Muka, artista albanese che da dieci anni vive e lavora a
Milano.
Aghim Muka è una figura difficilmente classificabile. Non si esprime solo
attraverso la pittura, la sua ricerca spazia dalle installazioni, al video,
alla scultura, alle performance.
Muka è nato a Fieri (Albania) nel 1965, ha studiato Belle Arti nella scuola
d’arte di Valona e ha insegnato per alcuni anni. Nel 1991 si e’ trasferito
in Grecia.
Dal 95 e’ in Italia e vive e lavora a Milano.
E' un 'artista che rompe i canoni tradizionali. In ogni sua opera esprime la
sua poetica con forza dirompente, non importa il mezzo espressivo, questo è
solo funzionale all'esigenza di narrare che Muka sente impellente, vitale,
categorica.
Albanese, ama l'Albania e la descrive con materiali naturali, stoffa,
seta, cotone, sabbia, legno, acrilico.
Le sue ultime opere lo vedono impegnato a ricamare, scolpire, cucire,
cuocere, incendiare, ispirandosi all'India, creando i suoi lavori come se
fossero un grande puzzle universale da decifrare.
Philippe Daverio scrive di Muka: "Ragionano in altro modo quelli della riva
opposta alla nostra sull’Adriatico ....Sono segnali di Bisanzio, del Medio
Oriente o tolemaici, ma sono segnali più lontani ancora. Perché chi guarda
il mare dalle coste dell’Albania vede come gli etruschi antichi il sole che
cala nell’acqua e lo sente sorgere molto lontano dietro alle spalle, laddove
è sorta quella stirpe alla quale apparteniamo tutti noi indoeuropei. Ecco
perché Aghim Muka dipinge, o meglio realizza, quadri che appaiono
vicinissimi alla sensibilità d’Europa ma che raffigurano immagini calate
nella psiche complessa dell’India."
Ermanno Krumm che ha seguito il percorso artistico di Muka per anni, ha
scritto di lui: "Se ha senso parlare di arte etnica, questa di Muka
rappresenta il momento alto di una ricerca sulle proprie origini culturali.
Gli orecchini della madre, i ricordi e gli oggetti di oggi – tessuti,
strumenti, cose povere, di recupero – entrano nei lavori di Aghim Muka e
scandiscono una narrazione che e’ innanzi tutto pittura, colore, forza. la
forza di chi con l’arte ricostruisce un pezzo di mondo."
Scrive di Muka il critico e storico dell’Arte Carmelo Strano: "Intelligente
e romantico, sanamente malato della malinconia di chi sta lontano dalla
propria madre patria...., Aghim carica di tensioni sentimentali i suoi
racconti ad un tempo neofigurativi e postinformali. Nelle sue composizioni
asimmetriche, materiche e vorticosamente dinamiche predomina l’allusione
iconografica per cui le forme, per natura erratiche, difficilmente si
presentano con naturalistica evidenza".
Nel 2005, nell’ambito della III° edizione del Premio Nazionale "Ruba un
raggio di sole per l’inverno" a cura della Associazione Artea in
collaborazione con il Comune di Città di Castello, Muka è stato selezionato
dalla giuria della Sezione Pittura ed Art Web, costituta da Maurizio Coccia,
Curatore del Flash Art Museum di Trevi, e Chiara Sarteanesi, Curatrice della
Fondazione Burri di Città di Castello.
Nell’aprile 2005 è stato invitato a partecipare a "Be Vrij Ding / Lib A
Ration - Ricostruzione del Nuovo" – Simposio Internazionale e collettiva
a cura del World Art Delft e Joyce Bloem, Delft, Olanda e ha allestito la
personale "Vasantas - Siamo acqua" presso la Galleria del Barcon, Milano
Successivamente ha partecipato al 5° International European Artists
Symposium di pittura e scultura in Leoben, Styria, Austria.
Sempre nel 2005 il Casoria International Contemporary Art Museum ha
acquisito l’opera di Muka Puzzle World.
Nello stesso Febbraio è stato insignito del secondo premio del Concorso
Internazionale d’arte Aleksander Moisiu svoltosi a Lugano.
Nell’Ottobre 2004 Muka ha allestito una personale dal titolo "Fuori e
Dentro" con catalogo con testi di Philippe Daverio.
Sempre nel 2004 è stato insignito del Primo Premio per il disegno Giovanni
Segantini e del 3° Premio per la pittura Vogogna in Arte.
Nel 2003 è stato invitato dallo storico d'arte Giorgio Segato, a esporre
alla IV edizione della Fiera di Padova nell'ambito della manifestazione
"Giovani artisti dalle Accademie: Tirana, Verona, Venezia - Da Tirana storia
dell'educazione artistica in Albania".
Nel 2002 il regista giapponese Takeshi Kitano, ha girato un documentario su
l’Arte contemporanea a Milano, intervistando Muka e invitandolo a
partecipare ad un programma girato presso la Scuola di Moda Marangoni.
Nel 2002 ha partecipato come artista invitato dallo storico d’arte Krumm,
alla VI edizione Premio Nazionale Città di Monza e ha allestito la personale
"Anima Ignifuga" a cura di Carmelo Strano presso la Galleria Borderline di
Vigevano.
Nel 2001, Muka ha ricevuto la segnalazione per il 41° premio di Suzzara
e nel 1999 il Primo Premio di pittura alla XXV rassegna di Pittura Bice
Bugatti.
Dal 2001, il Console Generale della Repubblica di Albania, Dott. Prf. Hasan
Muçostepa, sostiene e promuove l’Artista, in quanto espressione del fermento
culturale albanese in Italia.
Inaugurazione Domenica 24 Luglio 2005 ore 19.00 Sarà presente l’artista
Galleria Anna Osemont
Via Colombo 13-15 -17012 Albissola Marina (SV)
Da martedì a giovedì: 16.30 - 19.30
venerdì e sabato 10.00-12.30/16.30-19.30 - domenica 16.30-19.30 - lunedì chiuso