Fifteen Gallery
Seoul
63-68 Samchung-Dong Jongro-Gu
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Giovanni Fioretto
dal 11/7/2005 al 24/7/2005
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Segnalato da

Kim Tae Eun



 
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11/7/2005

Giovanni Fioretto

Fifteen Gallery, Seoul

Ectopie. Nella letteratura medica, il termine sta ad indicare una posizione abnorme congenita di un organo, dal greco ektopos, 'fuori di luogo'. Il corpo come luogo e' la chiave tematica del lavoro dell'artista. Rendere visibili territori emotivi e mentali nella geografia anatomica della carne.


comunicato stampa

Ectopie

a cura di Lee Yoon Kyung

Nella letteratura medica, il termine Ectopia sta ad indicare una posizione abnorme congenita di un organo, dal greco ektopos, “fuori di luogo”. Il corpo come luogo è la chiave tematica del lavoro di Fioretto. Rendere visibili territori emotivi e mentali nella geografia anatomica della carne. La dicotomia irrazionale/scientifica risulta fondamentale in tutto il suo progetto, non a caso il termine IPOSTASI su cui già da diversi anni l’artista ha impostato il suo lavoro, racchiude in sé due significati complementari: Nel linguaggio filosofico è la rappresentazione di una entità astratta o ideale, in quello scientifico è il ristagno di sangue (grumi) nelle parti più declivi dell’organismo.

L’aspetto emozionale si esprime in una istintività primordiale del gesto pittorico, definendo tensioni direzionali che partono dalla massa cromatica; in questa fase la casualità è massima, ogni gesto premeditato avrebbe castrato l’opera, ed è in questo momento che la pittura ribadisce tutta la sua forza espressiva. Un aspetto scientifico, in cui l’artista opera da chirurgo, sezionando ma anche penetrando gli organi con delle scopie. Nella fase finale Fioretto ritaglia, risagomando e ridirezionando con nuove profilature la massa cromatica iniziale.

A primo acchito, di fronte a questi lavori, ci appare un involucro, simile ad una placenta, una crisalide, quasi sempre centrale e in tensione dinamica, come una massa carnina trasparente in rotazione con spinte di dilatazione e contrazione. Il primo impatto è di incomprensione formale, da cui scaturisce una sensazione di smarrimento. In un secondo momento con un’osservazione più attenta, è come entrare, immergersi e percorrere geografie anatomiche, dove gli organi sconfinano in altri. Spesso la porta d’accesso è una narice, uno spazio intercostale, un’arcata dentale, che restano gli unici residui di parti anatomiche esterne. E’ un corpo reinventato dal suo interno, non è importante che sia umano o animale, non c’è differenza fra il dolore che precede gli attimi prima dell’esecuzione di un condannato a morte e quello di un animale alla macellazione, un dolore che li accomuna come nient’altro. Quell’attimo prima, quel frammento d’esistenza non ha linguaggi per essere significato se non quelli sensoriali, gli unici ad agire sulle nostre emozioni. Frammenti di vita che muore, di vita che nasce.

Questa è la terza esposizione personale di Fioretto qui a Seoul. In un’intervista alla rivista d’arte MISULSEGAE1, quando gli domandano del perché ama lavorare in Corea, risponde:
“La Corea, specialmente Seoul, è un Paese denso di conflittualità sociali, dove coesistono la cultura locale e i modelli occidentali, le contaminazioni sono fortissime, esiste un disagio sociale enorme. Per un artista che opera sull’esistenza umana, sulle conflittualità sensoriali, la Corea è un luogo ideale per lavorare.” Sottolinea: “Mi stimolano le contraddizioni come modernità e tradizione, potere e impotenza, ricchezza e povertà, odio e amore, poter vivere anche in Corea ha arricchito enormemente il mio percorso umano e artistico, non potrei mai vivere in un tranquillo, incontaminato e ordinato luogo.” E continua: “ Esprimere con la pittura le sensazioni che non si possono descrivere con le parole, è difficile, poche volte ci si riesce, ma quando avviene è un piccolo miracolo. L’interesse verso situazioni difficili e conflittuali fa parte del vivere dell’artista, poter cogliere frammenti d’esistenza e poterli tradurre con la pittura mi fa comprendere la grande potenza comunicativa che essa possiede”.

1 MISULSEGAE – The Monthly Art Magazine - Since 1984 - Vol. 238 - september 2004 – Jung, Il-Joo

Inagurazione : martedi 12 luglio, ore 18

Fifteen Gallery
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