Istituto Polacco di Roma
Roma
via Vittoria Colonna, 1 (Palazzo Blumenstihl)
06 36000723 FAX 06 36000721
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Alterita' x adattamento
dal 13/7/2005 al 22/7/2005
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Istituto Polacco di Roma




 
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13/7/2005

Alterita' x adattamento

Istituto Polacco di Roma, Roma

Il progetto costituisce una scelta di lavori della pubblicazione editoriale Change + Partner 2001-2005, relativi all'attivita' espositiva dello spazio. Installazioni e videoinstallazioni di Bigert & Bergstrom, Bogna Burska, Nathalie Grenzhaeuser, Regina Hubner con Luca Lombardi, Anne Katrin Schreiner + Roberto Annecchini, Antonio Tamilia e Muruvvet Turkyilmaz, e un videowork con lavori di Kader Attia, Dana Claxton, Werther Germondari e Jacek Malinowski.


comunicato stampa

ISTITUTO POLACCO DI ROMA

invita alla presentazione del catalogo Change + Partner 2001-2005

a cura di Roberto Annecchini

giovedì 14 luglio 2005 ore 19.00

La serata sarà accompagnata dalla presentazione delle opere degli artisti proposte in
ALTERITA’ X ADATTAMENTO (esposizione)

Kader Attia . Bigert & Bergstrom . Bogna Burska . Dana Claxton . Werther Germondari . Nathalie Grenzhaeuser . Regina Hubner con Luca Lombardi (musiche) . Jacek Malinowski . Anne Katrin Schreiner + Roberto Annecchini . Antonio Tamilia . Muruvvet Turkyilmaz

CATALOGO CHANGE + PARTNER 2001 - 2005 con testi di: Jan Aman, Irene Amore, Roberto Annecchini, Roberto Daolio, Fulya Erdemci, Aysegul Güchan, Anna Jagiello, Arnulf Rohsmann, Ludwig Seyfarth, Vittorio Urbani, Lida von Mengden, Giacomo Zaza. (autori di testi sugli artisti presentati durante la serata)

Il progetto espositivo ALTERITA’ X ADATTAMENTO a cura di Roberto Annecchini e Anna Jagiello proposto negli spazi dell’ISTITUTO POLACCO DI ROMA costituisce una scelta di lavori della pubblicazione editoriale CHANGE + PARTNER 2001 - 2005, riguardante l’attività espositiva degli ultimi cinque anni dello spazio CHANGE + PARTNER CONTEMPORARY ART di Roma. In questa occasione verranno presentati nelle sale dell’Istituto Polacco i lavori installativi e videoinstallativi di Bigert & Bergström, Bogna Burska, Nathalie Grenzhaeuser, Regina Hübner con Luca Lombardi (musiche), Anne Katrin Schreiner + Roberto Annecchini, Antonio Tamilia e Mürüvvet Türkyilmaz, oltre ad un videowork che comprende i video di Kader Attia, Dana Claxton, Werther Germondari e Jacek Malinowski. Frammenti di testi critici di Jan Aman, Irene Amore, Roberto Annecchini, Roberto Daolio, Fulya Erdemci, Aysegul Güchan, Anna Jagiello, Arnulf Rohsmann, Ludwig Seyfarth, Vittorio Urbani, Lida von Mengden e Giacomo Zaza testimoniano ogni singolo lavoro proposto per l’occasione dai vari autori tramite le precedenti presentazioni espositive pubblicate sul catalogo.

“La proposta non esaustiva nelle scelte determinate ma semplice orientamento e sintesi d’accostamento d’identità artistiche che si sono rese disponibili ad un maggior dialogo, conclude il quarto ciclo programmato da CHANGE + PARTNER CONTEMPORARY ART; dopo i numerosi impegni selettivi intrapresi in questi cinque anni d’incessante lavoro sia su territorio locale sia con alcune esperienze su suolo italiano ed estero. Quest’esposizione pone in risalto metodologie progettuali attinenti ad una più attenta e perspicace formulazione per una sensibilità artistica indirizzata verso un proprio adattamento interpretativo alle molteplici esigenze pluralistiche che compone la caratterizzazione di una struttura curatoriale per un progetto espositivo per lo più programmatico di un più ampio e variegato suggello sinergico d’identità critico - artistico in dialettica tra loro. Molteplici motivazioni e indicazioni sono a testimoniare che oggi l’arte è tale quando sa distinguersi dall’eccesso di facili stilemi e consensi artificialmente mediatici e indottrinati. La risposta al postmodernismo dei decenni precedenti è stata quella di sottrarsi dalle facili mode del momento per contribuire con scelte specifiche e originali in situazioni testimoniali di un preciso adattamento storico e sociale, politico e filosofico. Una continua reiterazione in evolversi in progress senza lasciare traccia dei celebrativi consensi rese dalle logiche di mercato. Alterità X Adattamento a cura di Roberto Annecchini e Anna Jagiello, giovane curatrice critica dell’Istituto Polacco di Roma, s’inserisce in quella ormai casta d’élite di rassegne espositive promosse nel recente passato da CHANGE + PARTNER. Alterità x Adattamento è la logica conseguenza d’esposizioni di qualità che hanno lasciato il segno di una diversa visione e costruzione curatoriale; rassegne ed eventi espositivi impostati tra la struttura sperimentale progettuale e il pragmatismo teorico concettuale. Gli artisti proposti formulano un’indicazione di cosa sia questo luogo e di come si sia evoluta la sua programmazione per un progetto in continuo evolversi in un condensarsi tra situazionismo esistenziale a sfondo lirico con rimandi mnemonici di una quotidianità e pragmatismo oggettivo d’istanze politiche, sociali e geografiche in un Alterità x Adattamento”.
(Roberto Annecchini, 2005).

Si ringrazia: GALERIE KAMEL MENNOUR - Parigi, GRUNT GALLERY - Vancouver, LA NUOVA PESA CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA - Roma, NUOVA ICONA - Venezia

BREVI NOTE CRITICHE SUGLI AUTORI:

KADER ATTIA - nato nel 70 a Dugny (Seine – Saint- Denis), vive e lavora a Parigi.
“... L’azione messa a punto da Attia intende trasformare il linguaggio in un anticorpo critico e dagli accenti sarcastici, dotato di uno spirito pungente e immediato. Non prevede il mutamento della società reale, ma il suo, attraversamento ... pur entrando nel merito di situazioni politiche che caratterizzano diversi paesi del mondo, si distingue dagli orizzonti dell’utopia e delle ideologie laiche e religiose, poiché mantiene un messaggio relazionale contingente, lontano dalla comune retorica comunicativa, capace di innescare pratiche di riflessione ....”
Giacomo Zaza, (direttore artistico e curatore critico della Galleria La Nuova Pesa Centro per l’Arte Contemporanea - Roma) testo tratto da ‘Appunti sull’opera di Kader Attia’’, 2005

BIGERT & BERGSTRÖM - nati rispettivamente nel ’65 e ’62 a Stoccolma, vivono e lavorano a Stoccolma.
“... Bigert & Bergström costituiscono uno degli esempi più evidenti - anche in una prospettiva internazionale - di arte veramente interessante che si è sviluppata portando avanti un dialogo attivo con il mondo esterno, estraneo all’arte. Dalla metà degli anni ottanta hanno concentrato i loro progetti - spesso grandi montaggi dove essi stessi ne fanno parte e agiscono, e dove il visitatore viene invitato a partecipare attivamente - attorno ad una indagine centrata
sulle azioni degli esseri umani in situazioni estremamente esposte ...”
Jan Aman, (direttore artistico e curatore critico di Fagfabriken a Stoccolma) dal catalogo KONST! SVEZIA Extra - Ordinaria, 2003

BOGNA BURSKA - nata nel ’74 a Varsavia, vive e lavora a Varsavia.
“... Il motivo che domina i suoi lavori è la corporeità e i diversi modi di percepirla. Per questa ragione la sua arte viene spesso definita “arte critica” e le sue idee sono considerate continuazione dell’arte critica elaborata da alcuni artisti della generazione precedente ... racconta in modo metafisico la vita, la morte e il trascorrere del tempo, tralasciando diretti riferimenti a elementi basilari come sofferenza, dolore e violenza di cui vita e morte si compongono”..”..
Anna Jagiello, (curatore critico presso l’Istituto Polacco di Roma) testo di presentazione trattp da L’inverno è andato, 2005

DANA CLAXTON - nata nel ’59 a Toronto, vive e lavora a Vancouver.
“... contesto speciifico dell’integrazione sociale e politica del suo popolo di origine, e sull’identità e l’autonomia dei suoi antenati. Una ricerca mnemonica ... all’interno di scenari suggestivi della realtà contemporanea iper-tecnologica e civilizzata ... dettagli e ricordi di una memoria appartenente alla storia e al concetto di libertà ... “.
Roberto Annecchini, (artista visivo, curatore critico, gallerista e direttore artistico di Change + Partner - Roma) da The Heart of Everythingh That is, 2003.

“... Testi e immagini si ripetono ed echeggiano, creando un ambiente poetico ...L’installazione tenta di dar voce a nozioni di Sacro native americane, in termini comprensibili per l’occhio occidentale ..”.
Vittorio Urbani, (gallerista e direttore artistico - curatore critico di Nuova Icona - Venezia) da The Heart of Everythingh That is, 2002

WERTHER GERMONDARI - nato a Rimini nel ’63, vive e lavora a Roma.
“... Nella sintassi costruttiva di un progetto avanzato ad inglobare il ready - made "ambientale", si inserisce una convergenza strettamente legata al principio secondo cui è possibile rompere con la tradizione disciplinare per instaurare una fluidità critica in grado di tener conto dell'accidentalità e della complessità del reale.
Per Germondari la tensione tra logica progettuale e modelli di inter- vento e di elaborazione simbolica, in presa diretta con le possibilità dell'evento, si dischiude nel confronto e nell'interazione conoscitiva e pluridirezionale'...”.
Roberto Daolio, (storico d’arte e curatore critico) da Eventi / Interventi, 1993

NATHALIE GRENZHAEUSER - nata nel ’69 a Stuttgart, vive e lavora tra Offenbach e Frankfurt am Main.
“... la percezione soggettiva dello spazio è il fulcro del lavoro. Nella sua serie „Omaha Beach“ presente e storia contraggono una relazione associativa... Il carattere irreale e inscenato dei lavori nasce dall'elaborazione digitale delle fotografie. Nathalie Grenzhaeuser inventa il luogo ... paesaggi urbani che appaiono come scenografie di un mondo onirico o parallelo e che trasmettono l'ambivalenza dei sentimenti che nasce nel contrasto tra storia e presente...”. Ludwig Seyfarth, (storico d’arte) Stored Time - tratto da Omaha Beach in catalogo 2001 – 2003

REGINA HÜBNER - nata nel ’64 a Villach, vive e lavora a Roma.
“ tra i molteplici tempi, nei quali si manifesta una determinata circostanza, e che essa contribuisce ad installare, regina hübner ha isolato tre ambiti problematici:
- il tempo presente psichico
- temps / durée e
- la relazione con l’entropia nei sistemi chiusi.
a questi si aggiunge inoltre, se la trasposizione iconografica viene effettuata con l’aiuto di un medium avanzato come il video all’interno di un ambiente storico, anche il confronto tra due livelli temporali. ...”.
Arnulf Rohsmann, (storico d’arte e curatore critico) da Zeit, 2005

JACEK MALINOWSKI - nato nel ’72 a Varsavia, vive e lavora a Varsavia.
“... Jacek Malinowski realizza film che all’inizio provocano disorientamento. Lo spettatore è in dubbio se stia guardando delle immagini autentiche o una finzione. Lo interessa la relazione che si crea tra la protagonista malata del film e lo spettatore “sano”, il rapporto con la diversità: Nello stesso tempo l’artista esprime attraverso i dialoghi il suo pensiero critico nei confronti della società attuale”.
Anna Jagiello, (curatore critico presso l’Istituto Polacco di Roma) da HalfAWoman, 2005

ANNE KATRIN SCHREINER + ROBERTO ANNECCHINI - nati rispettivamente nel ’65 e ’62 a Köln e Roma, vivono tra Roma e Frankfurt am Main.
“... un prodotto artistico che racchiude in se parti del vissuto reale. In questo senso sono anche da intendere le opere di A.K. Sch.: queste modificano i soggetti quotidiani, li trasformano, nel vero senso della parola in specchi nei quali il mondo viene riflesso, nel doppio significato della parola ...”.
Lida von Mengden, (critico e storico d’arte) die Welt als Spiegelung, 2003

“... La distanza è il dischiudersi della possibilità dello sguardo, la necessaria condizione della comunicazione con l’altro, con l’inaspettato ...”.
Giacomo Zaza, (storico d’arte e curatore critico; Direttore artistico della galleria La Nuova Pesa Centro per l’Arte Contemporanea , Roma) da Il mare emancipazione e redenzione, 2001

ANTONIO TAMILIA - nato nel ’57 a Roma, vive e lavora a Roma.
“... Tamilia sostituisce la scrittura semi-automatica che accompagna queste immagini patinate, una prova ed un ulteriore invito ad interpretare, senza tuttavia anticipare e tantomeno fissare una lettura. Il mio testo illeggibile nasce dal ‘contatto’ con quelle immagini, ma anche dalla non volonta’ di definirne il senso... Le immagini, prima ritratti perfetti raccolti dal mondo subliminale della carta stampata, sono resi poi blob nell’installazione murale, irriconoscibili e fragili alieni, meteore di una strana costellazione progressivamente implosa ...”.
Irene Amore, (curatore critico e scrittrice) da Inside - A . T. in conversazione, 2003

MÜRÜVVET TÜRKYILMAZ - nata nel ’68 a Izmir, vive e lavora a Istanbul.
“... nuovi significati assunti per ogni intervento: a volte diventano una parte di un’installazione o come in altre occasioni, un genere di lavoro performativo con cui l’artista articola il suo rapporto con lo spazio espositivo in una condizione dove il lavoro determina un processo di generazione specifico da quello della scrittura - disegno ...”.
Fulya Erdemci, (storico d’arte e Direttore del Contemporary Art Museum di Istanbul) da The Geography of Fear - Mürüvvet Türkyilmaz 1997 - 2004, 2004

“... anche se la geografia muta, il significato e la densità del cambiamento dei timori non può essere considerato oltre i confini ...”.
Aysegul Güchan, (storico d’arte e curatore critico) da The Geography of Fear - Mürüvvet Türkyilmaz 1997 - 2005, 2005

Istituto Polacco di Roma, Via Vittoria Colonna 1 - I 00193 ROMA
Orario: dal lunedì al venerdì 14.00 - 18.00.

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