GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Bergamo
via San Tomaso, 53
035 399528 FAX 035 236962
WEB
Firefly
dal 21/7/2005 al 12/9/2005
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Segnalato da

Silvia Dondossola



approfondimenti

Fulvio Valsecchi



 
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21/7/2005

Firefly

GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Bergamo

Connubio tra arte, design ed energia pulita. Viene presentato il prototipo di lampione fotovoltaico concepito da Fulvio Valsecchi che sfrutta l'energia solare delle ore diurne e la trasforma in energia elettrica. Il progetto nasce secondo le linee guida dell'Urban Design ed e' concepito per lo spazio pubblico.


comunicato stampa

Connubio tra arte, design ed energia pulita

Venerdì 22 luglio 2005 alle ore 18.00 alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo viene presentato il prototipo di lampione fotovoltaico concepito da Fulvio Valsecchi. L’opera di design resterà collocata nella corte interna della Galleria fino al 12 settembre quando verrà trasferita in maniera permanente nei giardini adiacenti la biblioteca del Comune di Zanica che ha acquistato l’esemplare. Il lampione “Firefly”, realizzato nell’anno accademico 2004-05 dagli studenti dell’Istituto Cesare Pesenti di Bergamo, con la collaborazione dell’ufficio tecnico della società Valsecchi S.p.A. di Pontida, è in grado di sfruttare l’energia solare accumulata durante le ore diurne e trasformarla in energia elettrica. Da un punto di vista estetico l’esemplare riproduce, diversa su ciascuna delle sei facce del cubo che da forma alla lampada, un’immagine scelta tra quelle proposte dagli allievi dell’ENAIP Grafica di Dalmine; le lastre in policarbonato intercambiali offrono la possibilità di rendere sempre attuale e nuovo nel tempo l’oggetto. Il lampione è già stato esposto quest’anno in S. Agostino ed alla Fiera di Bergamo.

Il progetto nasce seguendo le linee guida dell’Urban Design ed è concepito per lo spazio pubblico con l’intenzione di creare, attraverso la pianificazione urbanistica, una città “a misura d’uomo” più vivibile e, soprattutto, ecocompatibile. Lo sfruttamento dell’energia alternativa per il funzionamento del lampione lo rende un primo simbolo da collocarsi in contesti urbani in grado di sensibilizzare i cittadini ed in particolare i giovani che in futuro non solo fruiranno la città ma contribuiranno con le loro scelte al suo sviluppo ed al suo miglioramento. Proprio nel coinvolgimento dei ragazzi - dalla realizzazione del prodotto da parte delle scuole alla scelta di inserire elementi grafici propri del mondo giovanile, come i CD e DVD, nella lampada - il progetto di Valsecchi trova una delle sue ragioni d’essere. L’attenzione verso i giovani e la formazione si concretizza a partire dal prossimo settembre 2005 in due progetti, il Laboratorio di Eco-design e “Urban Design” Laboratorio post-laurea di specializzazione in disegno industriale, di cui “Firefly” diviene simbolo tangibile e ambasciatore dei valori del rispetto dell’ambiente e del contesto sociale.

Il Laboratorio di Eco-design, tenuto da Fulvio Valsecchi e promosso dall’Istituto Cesare Pesenti di Bergamo che lo ospita, propone, nelle ore pomeridiane e serali, attività di ricerca e creatività sulle energie pulite e si rivolge a laureati in disegno industriale, ingegneria, architettura, accademia di belle arti, filosofia, scienze della comunicazione, diplomati ed a tutti coloro interessati a dare un contributo di ricerca sull'argomento.

“Urban Design”, Laboratorio post-laurea di specializzazione in disegno industriale è promosso dall' Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo in collaborazione con la SFA (Associazione Sistemi Formativi Aziendali), e gli Istituti Natta, Paleocapa e Pesenti di Bergamo che ospiteranno i corsi. Il Laboratorio, aperto a venti laureati in disegno industriale, ingegneria, architettura e accademia di belle arti e addetti alla progettazione ed al design da almeno un anno, ha la durata di due mesi e prevede una parte teorica ed una pratica, quest’ultima da svolgersi in aziende bergamasche che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere ciascuna uno studente aiutandolo a realizzare il progetto elaborato durante il corso teorico. Il progetto intende riavvicinare il mondo del design a quello della manifattura e rilanciarlo all’interno del settore industriale locale offrendo, anche, la possibilità di avvalersi della consulenza di due maestri del design di eccezione, Makio Hasuike e Denis Santachiara, che seguiranno i corsisti durante le fasi teorica e pratica.

CENNI BIOGRAFICI

DENIS SANTACHIARA
Nato nel 1950 a Campagnola, Reggio Emilia, autodidatta, disegna automobili sin da ragazzino e inizia la sua carriera di designer concentrandosi sulle potenzialità linguistico/poetiche del mondo artificiale. Si cimenta con le nuove tecnologie e i nuovi processi industriali per ottenere valori estetici innovativi. Ha sempre lavorato in bilico tra arte e design ed ha preso parte alla Biennale di Venezia, a Documenta 8 a Kassel e alla Triennale di Milano (1982, 1984 e 1986). I suoi lavori sono stati esposti al Centre Pompidou, al Louvre e al Grand Palais di Parigi; al Museum of Modern Art di Tokio; al Chicago Atheneeum; al Vitra Museum e al Berlaghe Museum di Amsterdam; al MoMA di New York ed ha attenuto numerosi riconoscimenti per il design.

MAKIO HASUIKE
Designer, nasce a Tokio nel 1938; nel 1962 si laurea in architettura alla University of Arts di Tokyo e inizia la sua attività presso Seiko. Dopo aver vinto alcuni premi ai concorsi giapponesi, nel 1964 si trasferisce a Milano, iniziando a collaborare con R. Bonetto. Nel 1968 apre un proprio studio e collabora con molte aziende nel settore dell’industrial design, esempio di designer straniero completamente inserito nella realtà europea, e italiana in particolare, nella quale integra la formazione di provenienza. Nel 1982 costituisce la società produttrice Mh Way, affrontando il coordinamento tra progettazione, produzione ed esposizione finale. Numerosi sono i premi e le segnalazioni ricevute in Italia e all’estero: medaglia d’oro alla Triennale di Milano del 1973 e il Compasso d’Oro 1979. Alcuni suoi pezzi sono esposti in vari musei, tra i quali il portascopino “Cucciolo” (per Gedy) dal 1979 presente nella collezione permanente del MoMA di New York.

FULVIO VALSECCHI
Nasce nel 1944 a Bergamo, si diploma al Liceo Artistico a Brera con Vittoriano Viganò e nel 1970 si laurea in Architettura a Milano. Dal 1970 al 1972 è stato progettista alla Ecotec ad Algeri dove ha sviluppato il piano regolatore della città di El Milia. Capo-progetto all’Univeristà di Annaba, ha collaborato con Oscar Niemeyer per il progetto olimpico di Chéragas ed è stato capo-progetto del Laboratorio di Ricerca a Tamanrasset. Rientrato in Italia lavora, dal 1972 al 1978, per il Comune di Bergamo ai piani di coordinamento urbanistico della città ed elabora il progetto di “Alloggi anche per anziani” a Bergamo apprezzato per la grande attenzione prestata all’accessibilità anche ai piani alti per anziani e disabili. Docente fino al 1984 all’Università di MiIano e poi all’Università di Architettura n. 1 a Parigi. Tornato in Italia dopo due anni inizia una serie di collaborazioni con Master post-laurea e nel 1994-95 crea il laboratorio “Urban Design”. E’ Direttore dal 2000 del Laboratorio in “Urban Design and Ladscape Design” in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Parigi e con il Politecnico di Torino. La lampada “Giano”, da lui disegnata, è stata esposta al Museo della Tecnica e della Scienza “Leonardo Da Vinci” a Milano nel 1993/1994.

Per informazioni sui Laboratori:
Arch. Fulvio Valsecchi
bergamodesign@alice.it
urbandesign@vodafone.it
http://www.alice.it/bergamodesign

Per informazioni su “Urban Design”, Laboratorio post-laurea di
specializzazione in disegno industriale:
Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo
Antonella Gamba
+39 (0)35 275272

VENERDI 22 LUGLIO 2005 ore 18.00: INAUGURAZIONE dell’OPERA DI DESIGN Il LAMPIONE “FIREFLY” di FULVIO VALSECCHI

GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
via San Tomaso, 53
24121 Bergamo GAMeC

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