Goethe-Institut Rom
Roma
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Michael Wesely
dal 2/12/2000 al 19/1/2001
06 8440051
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Decorti Caterina



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Michael Wesely



 
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2/12/2000

Michael Wesely

Goethe-Institut Rom, Roma

Michael Wesely si occupa dalla fine degli anni Ottanta delle costanti mediali della fotografia, luce, spazio e tempo. Egli trattiene ricorrenze cicliche in esposizioni a tempi lunghi, la cui durata dipende dal tipo di avvenimento in questione, come ad esempio una partita di pallone, un viaggio in treno, una giornata lavorativa, l'alternarsi delle maree, la stagione, ecc. Come già si usava nella fotografia delle origini, Wesely sperimenta una conversione della macchina adatta al caso.


comunicato stampa

La memoria dell'esposizione.

Michael Wesely si occupa dalla fine degli anni Ottanta delle costanti mediali della fotografia, luce, spazio e tempo. Egli trattiene ricorrenze cicliche in esposizioni a tempi lunghi, la cui durata dipende dal tipo di avvenimento in questione, come ad esempio una partita di pallone, un viaggio in treno, una giornata lavorativa, l'alternarsi delle maree, la stagione, ecc. Come già si usava nella fotografia delle origini, Wesely sperimenta una conversione della macchina adatta al caso.

Dal 1988 lavora con il prototipo dell'apparecchio fotografico, una "Lochkamera", il cui antenato, la "Camera Obscura", è conosciuto dal X-XI secolo e ha trovato utilizzazione, soprattutto nella pittura di Vermeer, Canaletto e altri, come sostegno nella rappresentazione di vedute paesaggistiche ed architettoniche.

ll ciclo qui presentato "Potsdamer Platz", un lavoro su commissione della DaimlerChrysler consistente in cinque riprese formato gigante, è nato durante i lavori presso quello che fino a poco fa era il più grande cantiere d'Europa. L'insieme dei fatti che vengono registrati durante il periodo di esposizione si sono fissati nella pellicola del negativo.

Nelle riprese di Potsdamer Platz è possibile scorgere un'affascinante stratificazione di innumerevoli attimi, che nel loro insieme disegnano uno scenario fantasmagorico di architettura e apparizioni di luci, senza mai una presenza umana. Questi fantasmi fotografici, come venivano chiamate nel XIX secolo le tracce dei movimenti non a fuoco a causa dell'insufficiente sensibilità fotografica dei processi chimici, fanno apparire le architetture cittadine come un insieme fragile, immateriale, effimero.

Con questa concezione Michael Wesely ha realizzato una nuova forma di immagine storica del tempo. Invece di fissare l'istante decisivo in maniera durevole, la realtà si ispessisce in una compressione del tempo.

La mostra sarà visibile sul sito web.

Inaugurazione - 14 novembre - ore 17.00

Orari - dal martedi' al venerdi' - dalle 10.00 alle 19.00

Goethe Institut - Via Savona 15 - Roma - Tel. 06 8440051

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