Nell'ambito del progetto 'Invito a: Luciano Fabro, Sol LeWitt, Eliseo Mattiacci, Robert Morris e Richard Serra' ideato da Claudio Parmiggiani. Fabro ha progettato un'opera permanente che vuole sottolineare ''quanto di pitagorico sta nella colonna, ma anche quanto di epico sta in Pitagora; dare il senso della staticita', ma anche dell'imprevedibilita' della staticita' e cancellare quanto di decorativo sta nella colonna''. Contestualmente nello Spazio Mostracitta' mostra documentativa
Sabato 24 settembre 2005 alle ore 18,00 si inaugurerà a Reggio Emilia nella nuova
sede dell'Università di Modena e Reggio Emilia, L'Araba Fenice, l'opera di Luciano
Fabro realizzata nell'ambito del progetto: "Invito a: Luciano Fabro, Sol LeWitt,
Eliseo Mattiacci, Robert Morris e Richard Serra", ideato da Claudio Parmiggiani e
promosso dal Comune di Reggio Emilia, Assessorato alla Cultura - Musei Civici,
Assessorato Città Storica e Assessorato Scuola Università , Giovani, con il sostegno
di Max Mara.
Dopo Whirls and Twirls 1, la grande decorazione murale che Sol LeWitt ha ideato per
la Sala di Lettura della Biblioteca Panizzi, e Less Than, l'intensa scultura che
Robert Morris ha realizzato nel piccolo Chiostro dell'antico Convento di San
Domenico, L'Araba Fenice di Luciano Fabro giunge ad arricchire il tessuto urbano di
Reggio Emilia con una presenza che valorizza ulteriormente il pregio di un edificio
storico riportato a nuova vita.
Nell'antico Foro Boario, l'imponente edificio neoclassico che è stato in seguito
adibito a caserma e che è ora destinato ad ospitare l'Università di Modena e Reggio,
Luciano Fabro ha progettato, al centro del colonnato al pian terreno, un'opera che
nelle sue intenzione vuole sottolineare: "quanto di pitagorico sta nella colonna, ma
anche quanto di epico sta in Pitagora; dare il senso della staticità , ma anche
dell'imprevedibilità della staticità e cancellare quanto di decorativo sta nella
colonna".
L'Araba Fenice di Luciano Fabro
L'opera è una colonna di marmo travertino-oro iraniano, alta circa sette metri e
leggermente rastremata verso l'alto. E' costituita da tre rocchi sovrapposti le cui
scanalature regolari sono realizzate secondo la regola vitruviana là dove la materia
è uniforme, seguono invece il naturale andamento delle venature del marmo dove
queste emergono con forza. "La lavorazione è la combinazione tra come si muove la
vena del materiale, l'entasi e la scanalatura. E' interessante come la colonna parta
con un effetto minerale, poi, salendo divenga vegetale e poi animale, quasi come una
cartilagine, tenendo insieme tutti i passaggi della natura". Fabro commenta durante
l'installazione: "L'idea era di fare una colonna mezza "natura" e mezza "umana" e
aver trovato un edificio che già aveva un suo colore definito e, in coincidenza,
aver trovato un travertino che sposava questo tipo di luce, questo tipo di
plasticità e anche questo colonnato dell'edificio stesso, sembravano proprio due
cose che si andavano cercando... questo conferisce continuità in uno spazio continuo
ma fatto di interventi discontinui."
Fondante per la percezione dell'opera realizzata a Reggio Emilia ("Una scultura che
gronda luce" secondo la definizione dell'artista) è la luce naturale dello spazio,
una luce che sposandosi con la cangiante materia dalle note arancio e violetto e con
vene di onice verde, provoca mutevoli vibrazioni sulla superficie.
"La colonna di Fabro non sostiene niente, è una colonna artificiale o, forse, è
l'immagine di una colonna. In quanto tale essa appare coerente all'ouvre generale di
Fabro, che non è uno scultore in senso stretto ma un realizzatore di immagini.[.] è
una costruzione ricca di contenuto spirituale che ci propone un elegante enigma"
(Rudi Fuchs).
L'opera è visitabile durante gli orari di apertura della sede universitaria.
Ingresso: libero
LA MOSTRA: "LUCIANO FABRO A REGGIO EMILIA"
Contestualmente si apre a Reggio Emilia nello Spazio Mostracittà , in Piazza
Prampolini 5, una mostra che documenta la realizzazione dell'opera di Luciano Fabro
e dove verrà presentato il video/documentario realizzato per l'occasione da
Mediavision Cine & Video appositamente per l'occasione.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 25 settembre al 30 ottobre 2005 ad ingresso
libero da martedì a domenica: ore 9,00-12,00 e 16,00-19,00
Catalogo: Gli Ori, Prato. Testi di Rudi Fuchs, Daniel Soutif
Altri contributi: Jan Braet, Jole de Sanna, Sabine Lubow, Victor Weber.
Info: Musei Civici, via Spallanzani, 1 - 42100 Reggio Emilia Tel. 0522/456635 - Fax 0522/456448
e-mail: marina.dacci@municipio.re.it
ufficio stampa:
Ku.ra, Rosi Fontana, Via Garibaldi, 63 - Pisa tel. 050-9711343 - fax 050-9711317
e-mail: info@rosifontana.it - web: http://www.rosifontana.it
Per il Comune di Reggio Emilia: Patrizia Paterlini, T. 0522-456532, e-mail: patrizia.paterlini@municipio.re.it
Inaugurazione Sabato 24 settembre 2005, ore 18,00
Teatro Cavallerizza (Viale Allegri, Reggio Emilia)
Intervengono:
Giovanni Catellani, Assessore alla cultura
Rudi Fuchs, Critico d'arte
Daniel Soutif, Direttore del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
Luciano Fabro
A seguire proiezione del video-documentario sulla realizzazione dell'opera
Ore 19,00 Inaugurazione dell'opera
Sede dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (ex Caserma Zucchi)
Viale Allegri, Reggio Emilia