Carmelo Cappello
Antonio Trotta
Igino Legnaghi
Riccardo Cordero
Lucilla Catania
Flaminio Gualdoni
Piero Cavellini
Mauro Corradini
Fausto Lorenzi
Artisti contemporanei - Carmelo Cappello, Antonio Trotta, Igino Legnaghi, Riccardo Cordero, Lucilla Catania - si rapportano singolarmente con spazi all'aperto ed edifici architettonici situati in 4 Comuni del Garda. Presso il Giardino botanico di Gardone Riviera e' allestita una collettiva che sintetizza il lavoro di tutti gli autori che partecipano al progetto. Un progetto che pone l'accento sulle diversita'
Mostre d’arte contemporanea
Cinque artisti italiani di rinomata fama esporranno le loro opere in location d’eccezione nell’ambito della terza edizione della mostra “Meccaniche della meraviglia IIIâ€, che si terrà in quattro Comuni del Lago di Garda da sabato 17 settembre 2005 a domenica 23 ottobre 2005.
Dal Duemila, ogni anno, la Provincia di Brescia organizza mostre d'arte contemporanea, allestite in spazi architettonici di particolare pregio, quali castelli, palazzi, chiese e siti di archeologia industriale. L’evento è stato concepito come un percorso itinerante di simultanea scoperta di sedi espositive che ben rappresentano il nostro territorio, il cui scopo è far conoscere e valorizzare i tanti “tesori†bresciani, dagli storici spazi di Torre Avogadro a Lumezzane, ai musei del ferro e del lavoro in Valtrompia, dalla Rocca di Sabbio Chiese agli spazi ex industriali della Falck di Vobarno, del cotonificio De Angeli Frua di Roè e del Mulino di Gavardo.
Come già sottolineato nelle precedenti edizioni anche in questa occasione non si tratta di un gruppo di artisti omogeneo, ma di un progetto che pone l'accento sulle diversità , ''Diversità che mostrano ancora una volta nella programmazione culturale di questo Ente, come non esista un solo modo per esprimere, attraverso l'arte, il pensiero e la creatività . Ogni ispirazione sa ricercare e trovare, autonomamente, la propria espressione artistica''. (Massimo Gelmini, Vice Presidente e Assessore alle Attività e beni culturali e Valorizzazione delle identità , culture e lingue locali della Provincia di Brescia).
La mostra, suddivisa in quattro sezioni, si presenta quale logica continuazione delle “Meccaniche della meraviglia†degli anni precedenti, dedicata ad altrettanti importanti rappresentanti dell’arte contemporanea italiana ed europea.
I protagonisti si rapporteranno singolarmente con spazi all’aperto ed edifici architettonici situati in quattro Comuni dell’alto Garda: Palazzo Morgante a Salò, Il Vittoriale degli Italiani e il Giardino botanico “A. Hruska†Fondazione Andrè Heller a Gardone Riviera, Villa Zanardelli a Toscolano Maderno e l’ex Palazzo Municipale a Gargnano.
Presso il Giardino botanico di Gardone Riviera sarà allestita una collettiva che sintetizza il lavoro di tutti gli artisti presenti in mostra.
Orari di apertura al pubblico
SCHEDE DEGLI ARTISTI
Carmelo CAPPELLO
Palazzo Morgante - Comune di Salò
Nato a Ragusa nel 1912. Muore a Milano nel 1996. Dagli anni ’30 è impegnato in una ricerca figurativa tendenzialmente di mentalità classica. Nel 1938 espone a Roma nella sua prima personale e, dopo aver partecipato alla III Quadriennale di Roma nel 1939, a Milano alla Galleria Gian Ferrari, con in catalogo un testo di Raffaello Giolli, che nel 1944, cura la sua prima monografia per le edizioni Domus. Lavora in attento dialogo con quelle che sono le ricerche plastiche emergenti, ritrovando nel nervoso plasticismo, l’antico senso del dramma.
Proseguendo la linea non monumentale, le linee ammorbidite dei volumi degli anni ’40 esaltano l'importanza della ricerca sulle superfici. Le opere sono esposte a Milano in personali con testi di Gio Ponti (galleria Meridiana), Alfonso Gatto (galleria Annunciata), Beniamino Joppolo (galleria Santa Radegonda, e galleria Il Milione). Dal 1940 partecipa alle Biennali di Venezia, dove nel 1958 allestirà una sala personale ricevendo il Premio Internazionale di Arte Liturgica.
Nel 1953 esce per le edizioni Gorlich la sua seconda monografia curata da Dino Formaggio. Dal 1959 è invitato alle più importanti manifestazioni internazionali (Documenta a Kassel, alla Biennale di Scultura all’Aperto nel parco di Middelheim ad Anversa, e alla Biennale di San Paolo del Brasile), con successive personali a Roma, a cura di Pierre Restany, ed a Milano con Andrè Verdet, ma anche in Germania e in Venezuela. Durante gli anni ’60 Cappello manifesta la sua personale e spontanea adesione ad una forma pura, armonica, classica. Accentua quindi la pulitezza del materiale, risolto in termini quasi di una scrittura gestuale plastica nello spazio, nella quale ricorrono linee curve, ellissi, ma anche una sorta di ritmica liricità . Usa materiali industriali, in particolare acciaio e plexiglas, ed altri più tradizionali. Durante gli anni ’70 accentua l’organizzazione dei ritmi plastici secondo una costruzione di riferimento simmetrico verticale, come nelle strutture molteplici della seconda metà dello stesso decennio.
Nel 1972 Lara Vinca Masini presenta la sua antologica al Museo Spagnolo d’Arte Contemporanea di Madrid, ed alla Rotonda di via Besana a Milano (1973). Gli anni ’80 si aprono con una importante antologica a Ferrara curata da Alberto Veca, a palazzo dei Diamanti; nel 1987 è collocata una sua grande scultura in acciaio, in movimento elettromeccanico in due tempi, a Milano in Piazza VI febbraio. Nel 1990 a cinquant’anni dalla prima personale milanese alla Galleria Gianferrari ripropone, nella stessa Galleria, un ciclo di opere figurative degli anni ’30 e ’40, mentre alla Galleria Spaziotemporaneo espone opere astratte eseguite a partire dagli anni ’50. Nell’occasione esce per i tipi dell’Electa una monografia a cura di Francesco Gallo. Nel 1995 presenta al Comune di Ragusa con una mostra antologica, accompagnata da un monografia per i tipi di Mazzotta a cura di Enrico Crispolti, le opere che daranno vita alla Civica Raccolta Cappello, che nel dicembre del 2002 è stata presentata nella sua sede definitiva. Sempre nel 1995 è invitato da Elisabetta Longari e da Giovanni Accame in due sezioni della mostra “La città di Brera, due secoli di sculturaâ€, al museo della Permanente di Milano.
Dopo la sua morte avvenuta a Milano il 21 dicembre 1996 è stato invitato a molte importanti mostre storiche.
Antonio TROTTA “Abiterò il mio nomeâ€
Il Vittoriale degli Italiani - Comune di Gardone Riviera
Nasce nel 1937 a Stio Cilento (Salerno), vive e lavora a Pietrasanta (Lucca).
E' uno dei rari scultori italiani della contemporaneità che ha saputo coniugare la classicità come rappresentazione con il linguaggio visto come spazio. In questo senso si pone nella tradizione che ha come suoi più prossimi predecessori Lucio Fontana e Fausto Melotti.
Inizia la sua attività artistica in Argentina dove è avvenuta la sua formazione, per poi partecipare alla Biennale di Venezia del 1968 nel padiglione argentino. L'anno seguente si trasferisce in Italia, affermandosi per la sua riflessione sull'arte e sulla scultura. In particolare il sodalizio con Luciano Fabro, Hidethoshi Nagasawa e Fernando Tonello sfocia nel 1976 nella pubblicazione del libro ''Aptico, il senso della scultura'' con il coordinamento critico di Jole De Sanna, che resta una delle puntualizzazioni più lucide sulla scultura e sul suo rapporto con il mondo reale.
Da allora Trotta inizia una attività incessante di lavoro sui materiali della scultura in rapporto ai materiali della cultura che lo pongono al centro di un processo conoscitivo intersecato da una parte con la percezione visiva, dall'altra con la storia. Il rapporto con la cultura argentina e con la sua letteratura, da Borges a Gardel, è sempre presente nel suo lavoro.
Con questi presupposti la scelta del Vittoriale, ultima dimora del vate Gabriele D'Annunzio, quale luogo per accogliere alcuni suoi recenti lavori, assume un significato fortemente metaforico che sottolinea ancor di più l’attenzione dell’artista alla forma poetica.
Corona questa selezione di opere la riproduzione in marmo della firma del ''Sommo'', un segnale espressamente realizzato per l'occasione, che Trotta offre come forma multipla, sottolineando il rimando con le forme acute delle vette delle Apuane che il vate scorgeva durante le sfrenate galoppate sui lidi della Versiliana, vicino a Pietrasanta.
Igino LEGNAGHI e Riccardo CORDERO
Villa Zanardelli - Comune di Toscolano Maderno
Un percorso in parallelo tra le sculture in ferro di Riccardo Cordero (Alba 1942) e Igino Legnaghi (Verona 1936).
Attento alle inflessioni ritmiche il primo, agli equilibri e alle misure il secondo, i due artisti appartengono a quella rivoluzione della scultura in ferro, monumentale e non, che ha prodotto le più vistose accelerazioni nella vicenda plastica del Secondo dopoguerra.
Entrambi operano nell'ambito dell'Accademia (all'Albertina il primo, a Brera il secondo) ed entrambi sono collegati all'uso del ferro, come materiale da elaborare per raggiungere una individuale dimensione plastica.
In Cordero la scelta metaforica di tutta la sua avventura plastica è espressa dalla linea spezzata che sembra raccogliere al suo interno le energie di una geometria inquieta, tesa ad indagare lo spazio; la relazione opera-spazio esalta la funzione del secondo e la forza centripeta della prima: l'opera catalizza lo spazio, che appare in una dimensione definitiva in virtù della presenza plastica.
In Legnaghi, negli equilibri delle sue figure, dominante diviene la dimensione della misura, sempre ritrovata e sempre coinvolta in una tensione espressiva che appare come la riduzione poetica dei processi industriali. Gli elementi costitutivi di Legnaghi, attraverso ''un minimalismo tutt'altro che riduttivo'' (Caramel), si inseriscono nello spazio come oggetti d'uso quotidiano; come se le parti dell'opera provenissero dall'ordinario uso produttivo, e trovassero evidenza espressiva solo nel momento in cui l'artista li assembla dando loro vigore.
Il percorso in parallelo dei due artisti, rigorosi e attivi nell'ambito della scultura in ferro, punta ad evidenziare i nuovi equilibri della scultura plastica all'interno di spazi aperti.
Lucilla CATANIA
Ex Palazzo Municipale - Comune di Gargnano
Nasce a Roma nel 1955. Ancora oggi vive e lavora nella sua città natale, anche se, durante il cammino artistico viaggia molto arrivando ad esporre ad Atene e a New York.
Lucilla Catania rappresenta un caso speciale nella creatività contemporanea, poiché nonostante la sua sensibilità femminile, si rivolge alla scultura, forma di espressione tradizionalmente maschile, senza rinunciare ad un rapporto incisivo e a suo modo violento con lo spazio.
L’artista ricerca un linguaggio policentrico, fatto di contaminazioni, di percorsi antitetici e complementari, proponendo il loro confronto e superamento; scava e svuota le forme superando il senso di staticità ed inerzia dei blocchi di marmo e di pietra, scoprendo così le qualità elastiche e la flessibilità dei materiali.
Dice Catania: “La mia scultura è permeata da un'idea di classicità . Tre sono gli elementi che definiscono questa idea: il primo, la permanenza dell'opera nel tempo e, di conseguenza, la scelta di utilizzare i cosiddetti ''materiali nobili; il secondo, la convinzione che la forma sia un complesso ''sistema di relazioni'' attraverso il quale si manifesta il senso; il terzo infine, la sottile vena ''naturalistica'' che attraversa tutta la mia opera….â€
Gli artisti:
Carmelo Cappello, a cura di Flaminio Gualdoni
Antonio Trotta, “Abiterò il mio nomeâ€, a cura di Piero Cavellini
Igino Legnaghi e Riccardo CORDERO a cura di Mauro Corradini
Lucilla Catania, a cura di Fausto Lorenzi
Inaugurazioni: Sabato 17 Settembre
Salò – ore 11.00
Gardone Riviera – ore 13.00
Toscolano Maderno – ore 15.00
Gargnano – ore 17.00
Ad ogni inaugurazione la “Strada dei Vini e Sapori del Garda†offrirà ai partecipanti assaggi di cibi e vini tipici.
I luoghi:
Palazzo Morgante - Salò
Vittoriale degli Italiani e Giardino Botanico “A. Hruska†- Gardone Riviera
Fondazione Andrè Heller - Toscolano Maderno
Villa Zanardelli - Gargnano (ex Palazzo municipale)
Dal 17 settembre al 23 ottobre 2005
Dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00
Sabato e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 (Il Vittoriale e il Giardino botanico “A. Hruska†di Gardone Riviera dal 1ottobre osserveranno il seguente orario: dal lunedì al venerdì: 15.00-17.00, sabato e festivi: 10.00-12.00 e 15.00-17.00)
Lunedì chiuso
Visite guidate su prenotazione per gruppi ed istituti scolastici
Per Informazioni:
Assessorato alla Cultura della Provincia di Brescia
Tel. 030.3749905 - 030.3749409 - 030.3749949
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