David Hilliard
John Sparagna
Alex Lee
Miguel-Angel Gaueca
Jacopo Benassi
Federico Pepe
Nick Walpington
Miguel Calderon
David Hilliard, John Sparagna, Alex Lee, Miguel-Angel Gaueca, Jacopo Benassi, Federico Pepe, Nick Walpington e Miguel Calderon. In mostra sette artisti di diversa nazionalita' e cultura accomunati dall'utilizzo duttile ed eterogeneo del medium fotografico. Nella Project Room: Massimiliano Mastronardi con Inside
Post-Photography
David Hilliard, John Sparagna, Alex Lee, Miguel-Angel Gaüeca, Jacopo Benassi, Federico Pepe, Nick Walpington e Miguel Calderon.
“Post-Photography†prende spunto da un saggio di Nicolas Bourriaud che
codifica sotto l’etichetta di Post-produzione una tendenza di alcuni
artisti a re-interpretare, riprodurre per poi esibire nuovamente
elaborati estetici realizzati a partire da oggetti già in circolazione
sul mercato culturale che, una volta riassemblati, possono assumere una
valenza diversa o addirittura antitetica risperro al materiale di
partenza, modificando il significato ultimo dell’opera.
In mostra sette artisti di diversa nazionalità e cultura accomunati sia
dalla medesima attitudine a risemantizzare contesti già esistenti sia
dall’utilizzo duttile e quanto mai eterogeneo del medium fotografico,
emblema del pluralismo linguistico che caratterizza l’attuale societÃ
globalizzata.
Nick Walpington e Miguel Calderon in questo lavoro a quattro mani il
materiale di partenza è costituito da fotografie di interni domestici
americani degli anni ’50. L’ingenuo idillio suburbano è sovvertito
dall’immissione di un elemento straniante, uno o più personaggi che
sembrano morti o scene di sesso, che destabilizzano il senso iniziale
dell’immagine.
David Hilliard crea fotografie a pannelli multipli spesso incentrate
sulla sua vita o su quella di amici. Il grande formato dell’immagine e
la tecnica para-cinematografica di rappresentazione invitano ad entrare
nella storia seguendone le diverse prospettive. Attraverso il continuo
cambio di fuoco tra il primo e il secondo piano, Hilliard stimola la
curiosità dell’osservatore, riuscendo a trasformare ordinari scenari
americani in atmosfere dense di mistero e bramosia.
John Sparagna parte dalle pagine pubblicitarie di magazine patinati
dalle quali l’artista cancella la diafana bellezza delle modelle
accartocciando la carta, fin quasi a polverizzare gran parte
dell’immagine di partenza della quale rimangono riconoscibili solo
alcune parti. Attraveso la manipolazione (effettiva e non virtuale)
dell’immagine, un prodotto della cultura di massa si trasforma in una
traccia sbiadita, quasi una riflessione sull’inesorabile scorrere del
tempo.
Alex Lee utilizza come Sparagna immagini fotografiche prelevate dal
mondo della moda, suo materiale primario. Il suo procedimento non è
però sottrattivo, come nel caso di Sparagna, ma aggiuntivo: sul viso
dei personaggi compare un elemento perturbante, una folta peluria che
nasconde completamente il volto ad eccezione del naso, solitamente
considerato l’elemento più fisiognomicamente caratterizzante.
L’immagine di partenza, seducente e accattivante, è trasformata in una
sorta di ibrido inquietante.
Miguel-Angel Gaüeca è il protagonista assoluto delle sue fotografie. In
questi lavori della serie Me myself and I, Gaüeca riflette sul mondo
dell’arte e i suoi complessi aspetti: dal collezionismo
all’autenticità , dal talento all’unicità dell’opera. La sua immagine si
ripete negli autoritratti e si dissemina negli oggetti che popolano le
sue opere, creando ambienti surreali dall’estetica elaborata, vicina ai
prodotti della fotografia pubblicitaria legata ai meccanismi delle
strategie di marketing e del consumo di lusso. Suggello di questa
connessione è la creazione di un marchio, unico e riconoscibile,
logo-firma dell’artista GAÜECA.
Jacopo Benassi nasce come fotografo–rittrattista attento principalmente
alla documentazione di situazioni al limite. Dalle drug-queen ai
circensi, il suo obiettivo indugia su quei mondi paralleli in cui il
sesso e le sue infinite varianti è il protagonista assoluto. Sette
lightbox costruiti interamente a mano dall’artista introducono lo
spettatore in una sorta di giardino misterioso e inquietante. Ad un
occhio più attento quegli scorci di parchi cittadini rivelano la loro
“metà oscura†di luoghi di “batuage†per persone alla ricerca del sesso
facile e senza complicazioni.
Federico Pepe ha una formazione trasversale: dal campo delle pubblicitÃ
e della comunicazione l’artista preleva il patrimonio di immagini da
cui attingere. Il “riutilizzo†nel caso di Pepe è meramente
strumentale: un’installazione umana realizzata originariamente per un
progetto di MTV è qui bloccata ed eternizzata dal medium fotografico
ricontestualizzato come oggetto di fruizione estetica nello spazio
della galleria.
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Per Changing Role Project Room
Massimiliano Mastronardi
Inside
Il 21 settembre alle 19.30 la Changing Role inaugura: “Insideâ€, prima mostra personale di Massimiliano Mastronardi. La mostra si svilupperà parte nella Project Room e parte nel nuovo spazio della galleria che si inaugura alle 22 dello stesso giorno in Via Foria 106
Inside è propriamente il “dentroâ€, il lato intimo e a tratti nascosto che è insito in tutte le cose. Inside è anche la chiave di interpretazione adottata da Mastronardi per indagare le dinamiche inerenti il rapporto di coppia. Al centro della Project Room si accampa un cubo di vetro trasparente che contiene un frammento di realtà : un tronco di legno, di quelli che si trovano nei parchi o nei luoghi dove le coppie, in genere, usano incidere i propri nomi, una data o un
pensiero romantico, nel tentativo di sottrarre all’oblio momenti ritenuti indimenticabili. Una serie di voci fuori campo ripercorrono le fila dell’evoluzione dei rapporti amorosi: frasi dolci, delicati sussurri e sospiri si alternano ad animati alterchi. Alla parete l’immagine di una coppia ritratta; su una base fotografica deframmentata l’artista interviene con un segno pittorico invasivo, texture e scritte dal sapore neo-pop si uniscono alle immagini di fondo in una costante commistione dei due medium. La texture pittorica richiama la trama di un tessuto, quasi a voler simboleggiare le complesse trame dei rapporti. Uno specchio invita le persone ad avvicinarsi in modo che l’immagine dell’eventuale coppia possa istantaneamente riflettersi. La ricerca artistica di Massimiliano Mastronardi nasce dalla riflessione sulla difficoltà dei rapporti interpersonali, il cui filo conduttore si dipana lungo tutta la produzione dell’artista, come nel precedente ciclo di opere della serie “If you fear Solitudeâ€, dove Mastronardi indagava il tema della solitudine suggerendo allo spettatore di non lasciarsi illudere e sedurre dalle passioni momentanee del sesso, di non cercare compagnia e soddisfazioni futili per paura della solitudine. “Inside†è l’ultima fase del percorso dell’artista incentrata sull’alchimia che sottende la creazionr dei rapporti di coppia, un bisogno spasmodico di cercare l’anima gemella per rifuggire la solitudine, ricollegandosi in questo modo alla sua produzione precedente.
Inside prosegue in un nuovo spazio della Changing Role che inaugura in questa occasione: la Home Gallery, un contenitore aperto alla creatività giovanile, un luogo di sperimentazione dove si
organizzeranno programmi di residenza per artisti e performance. Aperta nella direttrice del centro storico, la Home Gallery risponde ad un’esigenza che informa lo spirito della Changing Role - Move Over Gallery, nata all’insegna della de-localizzazione e del nomadismo.
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Inaugurazione: 21 settembre alle 19.30
Changing Role Gallery
Via Chiatamone 26 - Napoli
Orari: dal martedì al venerdì - dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 17 alle 20
Changing Role – Home Gallery Via Foria 106, 80139 Napoli
La Changing Role Home e' visitabile su appuntamento