Holy Cow. Quotidianita' e utopia, sacro e profano agitano le protagoniste di queste foto. Ci troviamo all'interno di una ricerca sull'identita' della donna condotta dall'artista non secondo un'esperienza femminista di ritorno, bensi' secondo una visione intimista e introspettiva dell'universo femminile.
Holy Cow
Quotidianità e utopia, sacro e profano agitano le protagoniste di queste foto.
Ci troviamo, naturalmente, all’interno di una ricerca sull’identità della donna condotta dalla Niedermair non secondo un’esperienza femminista di ritorno, bensì secondo una visione intimista e introspettiva dell’universo femminile.
“Attraverso un denominatore comune Brigitte Niedermair associa nelle proprie serie fotografiche codici culturali che solitamente non si vedono abbinati o non si considerano abbinabili. Che si tratti di antichi pezzi d’abbigliamento sacro o popolare sulla pelle nuda dei suoi corpi femminili, oppure di totale velatura con burka orientali sullo sfondo di un panorama alpino, o ancora della raffigurazione della fecondazione artificiale di una mucca, nelle sue immagini si trovano sempre associati simboli o concetti figurativi apparentemente contraddittori o quantomeno notevolmente distanti tra loro dal punto di vista temporale, spaziale o culturale...†(Gerald Matt).
Recentemente una sua straordinaria immagine di un’â€Ultima cena†al femminile, creata per la campagna pubblicitaria di una nota casa di moda, ha suscitato numerose polemiche sia a Milano che a Parigi, culminate con una sentenza francese che ha imposto il divieto di affissione. La nuova serie “Holy cowâ€, focalizzata sul tema dell’inseminazione artificiale, fornisce importanti spunti di riflessione su argomenti attuali, quali appunto il rapporto tra tecnologia e natura, tra sperimentazione e conservazione, tra il pensiero scientifico e quello religioso. B.Niedermair attraverso le due immagini simbolo della fertilità , la donna e la mucca, pone in evidenza il difficile dialogo tra le differenti culture e l’universo femminile.
Le opere sono collocate in mostra come piccole icone di fronte alle quali non si può che fermarsi a riflettere su uno spettro di possibili interpretazioni, la più importante delle quali, afferma l’artista, è la spersonalizzazione dilagante delle culture e delle religioni. La galleria diviene una sorta di luogo di riflessione, dove il silenzio e l’apparente inconsistenza dell’allestimento ci costringono a sostare, quasi come in meditazione, dinnanzi ad un’immagine simbolo. La serie fotografica in mostra è stata esposta di recente in occasione della personale che la Galerie Fotoforum di Bolzano ha dedicato all’artista.
Brigitte Niedermair, nata nel 1971 a Merano e cresciuta in Alto Adige, vive e lavora tra Milano e Parigi.
Mostre personali (selezione): 2001 “Ma Donnaâ€, Robert Sandelson Galery, London; 2000 “Ma Donnaâ€, B&D studio, Milano; 1999 “bible, bird and fireâ€, Galerie foto-forum, Bolzano e Museo della Donna, Merano. Partecipazione a numerose mostre collettive (selezione): “Panorama 03â€, Bolzano, 2003; “Cento Anni, cento fotografieâ€, Galerie foto-forum, 1999. Numerose pubblicazioni. Ha realizzato come fotografa importanti campagne pubblicitarie.
Inaugurazione: 22 settembre 2005 dalle ore 18,30
Galica - viale Bligny, 41 20136 Milano.
Orari: martedì - sabato dalle 15.00 alle 19.00 o su appuntamento