Personale dell'artista Matteo Massagrande, che espone circa quaranta opere recenti tra oli e tecniche miste su carta. Quest'artista di quarantuno anni già criticamente riconosciuto: a lui sono dedicate recensioni di M. Goldin, Guido Giuffrè, Marco Vallora, Ermanno Olmi e Giorgio Segato festeggia i venticinque anni di esposizioni personali in Italia e in Europa.
Personale dell'artista Matteo Massagrande, che espone circa quaranta opere recenti tra oli e tecniche miste su carta. Quest'artista di quarantuno anni già criticamente riconosciuto: a lui sono dedicate recensioni di M. Goldin, Guido Giuffrè, Marco Vallora, Ermanno Olmi e Giorgio Segato festeggia i venticinque anni di esposizioni personali in Italia e in Europa. Nello scenario dell'arte figurativa Massagrande si presenta non più come emergente ma come presenza ormai consolidata nel panorama nazionale. Sono storia recente le sue mostre a Palazzo Sarcinelli, a Casa dei Carraresi, al Museo delle Mura e alla Galleria d'Arte Moderna di Lubiana.
Nella mostra saranno presentati i suoi paesaggi, le spiagge e gli interni, tematiche predilette del suo racconto pittorico, piccoli e grandi particolari che uniscono allo stesso tempo l'intimità del reale al tessuto del ricordo.
"Massagrande disgrega le fibre della natura, rendendole, acqua, vapore, luce delle cose tramortite dalla luce, infine assenza. E prima scomparsa, inabissamento, vita nella profondità . Il paesaggio che dipinge sta sempre ai bordi dell'ignoto, dell'inconoscibile, ed è questa la grande distanza dalla sua maniera precedente. Perché ciò che prima si conosceva adesso è un lento mutare che la pittura registra.
Dunque un'altra immagine fissa i contorni della storia. Il vuoto vale più del pieno, il non dire più della parola detta. Ha imparato Massagrande questa castità dei modi questa erosione fatta sul superfluo, l'espressione della sintesi come impegno della visione interiore. E baluginano, risplendono, infiammano appena la notte questi spasmi, o fratture, o frananti distese ridotte a un lumino, una polvere di cenere, uno strato di nebbia, oppure sono rugginose piogge rapprese sul dorso di una collina arrossata, invasa dal tramonto, pressata da un cielo che anticipa, nel dimenticato chiarore il buio.
La natura non c'è più, ha lasciato solo la traccia del mistero il ricordo di quand'era ciò che adesso non è più. Non si è mai visto un naturalismo fatto così, mentre si sottrae alla definizione del genere e l'impatto è unicamente della luce, di non altro. La luce tarlata su ciò che erano i prati, sulla loro corteccia o scheletro, sulla loro secchezza come una forma primitiva."
(Marco Goldin, da "Massagrande tempere 1993-1997")
Inaugurazione - Sabato 9 Dicembre - ore 17
Orari - tutti i giorni - dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 - chiuso lunedi' e martedi' mattina
Galleria Stefano Forni - Piazza Cavour 2 - Bologna - Tel/Fax. 051 225679