Galleria Immaginaria
Firenze
via Guelfa, 22/a
055 2654093 FAX 055 283101
WEB
Domenico Lo Russo
dal 21/9/2005 al 22/10/2005
055 2654093
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Segnalato da

Francesco Giannattasio



approfondimenti

Domenico Lo Russo



 
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21/9/2005

Domenico Lo Russo

Galleria Immaginaria, Firenze

''La xeroradiografia e' il prodotto azzurro di una macchina radiografica e nella sua essenza ha il compito di andare oltre la superficie, alla ricerca della verita': crea e suggerisce immagini nuove.'' Domenico Lo Russo


comunicato stampa

Xeroradiografie 1976-1987

Beuys ha affermato che tutti siamo artisti. Anche se non tutti lo riconosceranno, ognuno di noi è responsabile della propria esperienza e della propria immaginazione. Ognuno di noi lotta per raggiungere quella tensione creativa che sta tra spirito e vita quotidiana.

Domenico Lo russo oltre ad essere stato il primo ad aver usato la xeroradiografia per scopi artistici, è anche colui il quale maggiormente applica questa tecnica all’arte. In molti dei lavori di Lo Russo, il suo approccio ha qualcosa della filosofia orientale come se verso le forze della natura ci fosse connivenza armonica piuttosto che tentativo di controllarle. Come le poesie cinesi scritte sulle lastre levigate di marmo di Tali hanno ispirazione dai paesaggi immaginari creati dalle venature del marmo, così l’afflato di Lo Russo è guidato dal risultato spesso aleatorio del processo xeroradiografico. L’arte di Lo Russo è spesso allusione scaturita da tracce e da ombre di altri mondi; è l’origine non tanto di una diversa semiologia, ma di una visione radicalmente nuova con la sua intrinseca peculiarità. Il suo permanente effetto non deriva solo dal carattere lirico della fantasia di Lo Russo, ma anche dalla rivelazione di una realtà finora non vista.
Christian Rigal, 1982

La xeroradiografia è il prodotto azzurro di una macchina radiografica e nella sua essenza ha il compito di andare oltre la superficie, alla ricerca della verità: crea e suggerisce immagini nuove. Queste mie opere talvolta sono rappresentate da xeroradiografie scartate, eliminate dal radiologo quale prodotto senza alcun significato; altre volte sono il risultato elaborato dalla stessa macchina, guidata a produrre opere del tutto nuove e originali.
Quali sono stati i moventi che possono aver spinto un operatore culturale al recupero di questo materiale quale mezzo significante per innescare un processo di comunicazione a valenza estetica?
- ragioni imponderabili anche di tipo emotivo;
- visione immediata e automaticità del procedimento;
- rapidità di esecuzione;
- riciclaggio e risemantizzazione di oggetti significanti altrimenti muti;
- la possibilità di avere immagini in positivo e negativo;
la preziosità tattile del materiale.

A distanza di trenta anni le opere si presentano inalterate. La reperibilità del materiale xeroradiografico da qualche anno è impossibile, poiché tale indagine scientifica è ormai superata da altre indagini più moderne. Ho perduto un’altra “cosa”...
Domenico Lo Russo

Immaginaria Arti visive Gallery , via Guelfa n.22/a rosso, Firenze

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