Studio Dabbeni
Lugano
corso Pestalozzi 1
+41 091 9232980 FAX +41 091 9231211
WEB
Flavio Paolucci
dal 22/9/2005 al 29/10/2005
+4191 9232980 FAX +4191 9231211
WEB
Segnalato da

Stefano Dabbeni


approfondimenti

Flavio Paolucci



 
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22/9/2005

Flavio Paolucci

Studio Dabbeni, Lugano

Personale. A partire dal ciclo degli 'Innesti' (1974) e attraverso una cospicua produzione di sculture, oggetti e quadri (interventi pittorici e a collage su carta di riso), l'artista ha maturato un vocabolario intimamente legato all'ambiente naturale e al carattere della valle ticinese in cui vive.


comunicato stampa

Mostra personale

Per l'ottava volta dal 1984 lo Studio Dabbeni presenta un'esposizione dell'artista ticinese Flavio Paolucci, nato a Torre nel 1934.

A partire dal ciclo degli Innesti (1974) e attraverso una cospicua produzione di sculture, oggetti e quadri (interventi pittorici e a collage su carta di riso), Paolucci ha maturato un vocabolario ricco e originale, intimamente legato all’ambiente naturale e al carattere della valle ticinese in cui vive, la valle di Blenio. La selva, il sottobosco, la corteccia e altri elementi naturali, elaborati ancora vivi, costituiscono gli elementi di base che assemblati e giustapposti in vario modo generano composizioni precarie e frammentari nuclei narrativi, improntati a uno spirito profondamente poetico. Nel corso del tempo, queste costruzioni e sedimentazioni di memorie naturali e culturali, si sono arricchite di elementi simbolici e di nuovi materiali quali il marmo, il vetro e il bronzo. In alcuni lavori recenti, i gesti di ''medicazione'' e le riflessioni formulate in precedenza (ad esempio negli Alfabeti, nei Libri e negli Autoritratti) si sono condensate in vere e proprie meditazioni sulle possibilità di sopravvivenza della natura stessa.

I lavori presentati negli spazi di entrambi i piani della galleria appartengono alla ricerca più recente di Paolucci, che si distingue in particolare per le fusioni in bronzo di frammenti arborei, sapientemente patinati, nei quali la soglia tra naturale e artificiale tende a farsi quasi impercettibile.

L'opera intitolata Il ramo ha lasciato le foglie ma non le vuol perdere (2003) è costituita da un grande ramo in bronzo e da alcune foglie secche trattenute al suolo in un disco di vetro: presenza particolarmente emblematica in mostra, contiene al tempo stesso l'essenzialità e la ricchezza che fin dagli Alfabeti lignei dei primi anni Settanta caratterizzano la dimensione formale e poetica della ricerca artistica di Flavio Paolucci.

Studio Dabbeni
Corso Pestalozzi 1 - Lugano

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