Marina Abramovic
Vito Acconci
Dennis Adams
Laurent Malone
Jennifer Allora
Guillermo Calzadilla
Francis Alys
Fikret Atay
Manolis Babousis
Joseph Beuys
John Bock
Pavel Braila
Chris Burden
Gao Brothers
Sophie Calle
Gregory Shepard
Paolo Canevari
Carlos Capelan
Letizia Cariello
Nikos Charalambidis
Giuseppe Chiari
Collective Action Group
Michele Dantini
Jeremy Deller
Daniela De Lorenzo
Christina Dimitriadis
Valie Export
Makis Faros
Lara Favaretto
Makis Faros
Anna Galtarossa
Alexandros Georgiou
Douglas Gordon
Mona Hatoum
Thanasis Hondros
Alaxandra Katsiani
Mike Kelly
Paul McCarthy
Rustam Khalfin
Julia Tikhonova
Yves Klein
Elke Krystufek
Ketty La Rocca
Ma Liuming
Marcello Maloberti
Jenny Marketou
Gordon Matta Clark
Yerbossyn Meldibekov
Ana Mendieta
Marzia Migliora
Aleksandra Mir
Scott Myles
Massimo Nannucci
Maurizio Nannucci
Bruce Nauman
Maria Papadimitriou
Leda Papakonstantinou
Lygia Pape
Mike Parr
Nicola Pellegrini
Ottonella Mocellin
Joao Penalva
Michaelangelo Pistoletto
Pipilotti Rist
Georgia Sagri
Yorgos Sapountzis
Carolee Schneemann
Gerry Shume
Santiago Sierra
Stalker
Georgina Starr
Gerda Steiner
Jorg Lenzlinger
Vibeke Tandberg
Lina Theodorou
Salla Tykka
Uri Tzaig
Mierle Laderman Ukeles
Piotr Uklanski
Ben Vautier
Cesare Viel
Gillian Wearing
Li Wei
Sislej Xhafa
Vadim Zakharov
Sergio Risaliti
Marina Fokidis
Dafne Vitali
A Visual Library in Progress. Un progetto espositivo in progress in cui sono messi a confronto molteplici espressioni fisiche, emozionali, personali, politiche e sociali di artisti attivi dagli anni '60 fino ad oggi. Il tema del gesto e' espolorato dai tre curatori nelle arti visive, secondo le sue diverse modalita' come gesto d'amore, gesto impossibile, gesto di resistenza o di trascendenza. Combinati in modo non lineare, i diversi 'documenti' vengono presentati in forma di biblioteca visiva
A Visual Library in Progress
Un progetto a cura di Sergio Risaliti, Marina Fokidis e Dafne Vitali
organizzato da: Fondazione Fabbrica Europa (Firenze) e Oxymoron (Atene)
con il contributo della Commissione Europea – Cultura 2000
Mai come nell'attualità dei nostri giorni comprendiamo la vastità dei significati
del gesto, che può essere espressione d'amore, di solidarietà , partecipazione, ma
anche di odio, di intolleranza, di distruzione. L'arte, dagli anni Sessanta a oggi
si è confrontata con il mondo reale, e con le sue dimensioni trascendantali,
sintetizzando nei gesti e nella loro rappresentazione un complesso sistema di
comunicazione. Il gesto, dunque, è la chiave di lettura della realtà , è il vettore
attraverso il quale si attuano i confronti, gli scontri e gli scambi più immediati.
Il gesto parte da un corpo per rivolgersi a un altro corpo, e di seguito conosce
un'estensione a livello antropologico fino al mondo ineffabile del divino,
interessando anche aspetti sociali e politici.
The Gesture, pur nascendo da ragioni di lettura estetica e poetica, è una mostra
caratterizzata da una forte connotazione etica. La mostra scaturisce dall'esigenza
di leggere la cultura del nostro tempo usando un tema unificante come griglia di
interpretazione. Il gesto è quanto di più umano ci possa essere. E lo dimostrano le
opere che vanno dalla Pietà di Marina Abramovic, che ripropone il più solenne dei
drammi umani, al nichilismo suicida delle Cecene nel lavoro di Cesare Viel; da Gerda
Steiner e Jörg Lenzlinger, che girano il mondo per abbracciare uomini e donne di
tutti i paesi, all'abbraccio di Paolo Canevari, teso verso una bomba in caduta
libera dal cielo azzurro. Il gesto nella contemporaneità trascorre dalle
rappresentazioni di apparente gratuità e leggerezza, come il salto nel vuoto di Yves
Klein o i gestes di Ben Vautier, all'impegno degli Stalker e alla protesta sonora e
antimilitarista di Allora e Calzadilla, che infrangono la legge applicando una
tromba al tubo di scappamento di una motocicletta.
The Gesture raccoglie testimoniaze visibili, senza l'ambizione di redarre un regesto
completo delle rappresentazioni del gesto nella cultura contemporanea. Ogni azione,
dalla creatività estemporanea dei gesti sul piano di Giuseppe Chiari, alla fissitÃ
di Marcello Maloberti, che riduce il gesto ad una soluzione di equilibrio precario,
ha prodotto conseguenze sociali, estetiche e culturali (talvolta anche politiche).
Tuttavia, il significato più imprortante intorno al quale si annodano la
masturbatoria soddisfazione di Elke Krystufek o di Santiago Sierra, la danza di
Pipilotti Risti o la fatica ‘inutile' di Francis Alys, che trascina per tutta la
città un blocco di ghiaccio, riguarda l'identità individuale, alla ricerca di una
condizione umana che nei gesti sintetizza la volontà di comunicare. La mostra,
attraverso generazioni che sono diversissime tra loro, nonstante il ridotto arco di
tempo (dagli anni 60 a oggi), mette in risalto una continuità su cui gli artisti
contemporanei si confrontano ancora e che comprende tanto l'azione estrema di Chris
Burden, che nel 1971 fa del suo corpo una scultura facendosi sparare con un fucile,
quanto l'abbraccio collettivo dei Gao Brothers (2000).
ARTISTI PARTECIPANTI:
Marina Abramovic, Vito Acconci, Dennis Adams & Laurent Malone, Jennifer Allora &
Guillermo Calzadilla, Francis Alÿs, Fikret Atay, Manolis Babousis, Joseph Beuys,
John Bock, Pavel Braila, Chris Burden, Gao Brothers, Sophie Calle & Gregory Shepard,
Paolo Canevari, Carlos Capelan, Letizia Cariello, Nikos Charalambidis,Giuseppe
Chiari, Collective Action Group, Michele Dantini, Jeremy Deller, Daniela De Lorenzo,
Christina Dimitriadis, VALIE EXPORT, Makis Faros, Lara Favaretto, Makis Faros, Anna
Galtarossa, Alexandros Georgiou, Douglas Gordon, Mona Hatoum, Thanasis Hondros &
Alaxandra Katsiani, Mike Kelly & Paul McCarthy, Rustam Khalfin & Julia Tikhonova,
Yves Klein, Elke Krystufek, Ketty La Rocca, Ma Liuming, Marcello Maloberti, Jenny
Marketou, Gordon Matta Clark, Yerbossyn Meldibekov, Ana Mendieta, Marzia Migliora,
Aleksandra Mir, Scott Myles, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Bruce Nauman,
Maria Papadimitriou, Leda Papakonstantinou, Lygia Pape, Mike Parr, Nicola Pellegrini
& Ottonella Mocellin, João Penalva, Michaelangelo Pistoletto, Pipilotti Rist,
Georgia Sagri, Yorgos Sapountzis, Carolee Schneemann, Gerry Shume, Santiago Sierra,
Stalker, Georgina Starr, Gerda Steiner and Jörg Lenzlinger, Vibeke Tandberg, Lina
Theodorou, Salla Tykkä, Uri Tzaig, Mierle Laderman Ukeles, Piotr Uklanski, Ben
Vautier, Cesare Viel, Gillian Wearing, Li Wei, Sislej Xhafa, Vadim Zakharov.
Partecipazione speciale: Situationist international online (http://www.cddc.vt.edu/sionline/)
"Il Gesto" è un progetto espositivo in progress aperto e fluido, in cui sono messi
a confronto molteplici espressioni fisiche, emozionali, personali, politiche e
sociali di artisti attivi dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni. Il progetto
espositivo presenta l'esplorazione personale dei tre curatori sul tema del gesto
nelle arti visive, secondo le sue diverse modalità come gesto d'amore, gesto
impossibile, gesto di resistenza o di trascendenza. Combinati in modo non lineare, i
diversi "documenti" vengono presentati in forma di biblioteca visiva, creando un
luogo di scambio, di piacere e di scoperta; una sfida ai codici convenzionali della
storia delle arti visive.
La mostra ha avuto un primo episodio al Macedonian Museum Of Contemporary Art di
Thessaloniki in Grecia dove rimarrà aperta fino al 18 settembre 2005.
Il gesto è il paradigma scelto per una grande esplorazione dell'arte contemporanea e
quindi della nostra realtà che attraverso il movimento artistico ha trovato risposte
ai propri interrogativi. In questo senso quello del gesto è un tema trasversale ed
"elementare" da usarsi per meglio capire l'arte e il mondo - e per questo va
considerato come strumento di ricerca culturale: il soggetto e l'oggetto di
rappresentazioni ed espressioni artistiche senza limiti di genere, di tecnica o di
materiali.
Il gesto protagonista di questo progetto esula dalla storia classica della
rappresentazione, esclude tutta quella grammatica di gesti, con tutta la loro
retorica e la loro messa in scena, che per secoli si è fissata nella pittura o nella
scultura. Né vuol essere una storia di quei gesti che hanno trasformato radicalmente
la storia dell'arte, i gesti di Picasso, quelli di Brancusi, i gesti di Pollock o di
Fontana tanto per citarne solo alcuni. Dagli anni Sessanta a oggi, le ricerche
sperimentali delle avanguardie hanno messo in evidenza nuove condizioni culturali
mettendo in crisi le tradizionali categorie di forma e contenuto a favore di una
pratica artistica consapevole della natura fluttuante dell'opera. Enfatizzando la
body art e l'environment, gli artisti hanno amplificato il ruolo del processo
rispetto al prodotto, aprendo i confini della pittura e della scultura al tempo
reale, al movimento, al peso, alla forza, alla semplice e radicale espressivitÃ
della phonè. Ciò che ha avuto inizio negli anni Quaranta come consapevolezza del
gesto in pittura si è andato traducendo nella comprensione di come il processo
pervade la pratica artistica. Tuttavia, è impossibile costringere le live arts entro
i limiti del termine "performance". Si possono distinguere in manifestazioni
fisiche, azioni concettuali, attivismo, happenings, dimostrazioni ed eventi, gesti
privati o pubblici, costruttivi o distruttivi. Il "gesto" degli artisti
contemporanei è stato in grado di creare una nuova dimensione o percezione dello
spazio, del tempo, del potere, una consapevolezza delle relazioni umane e dell'arena
geopolitica.
"Il Gesto" è un progetto d'autore che vuole provocare uno "spiazzamento" fisico e
mentale, con il quale il pubblico possa trovare nuovi paradigmi del gesto capaci di
confondere i confini geografici e culturali. Uno spazio composto di intersezioni
enigmatiche riferite alla condizione fisica e sociale della cultura e della memoria
globale.
L'esposizione è corredata di un catalogo edito da Maschietto Editore, con testi di
Achille Bonito Oliva, Mariuccia Casadio, Letizia Ragaglia, Pietro Gaglianò, Nikos
Papastergiadis, Pier Luigi Tazzi e dei curatori.
Promotori:
Comune di Firenze
Assessorato alla Cultura
Assessorato alle Attività Produttive e Turismo
Quartiere 3
Commissione delle Comunità Europee
Macedonian Museum of Contemporary Art Oxymoron
Quarter, Centro Produzione Arte
Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee Tel: +39 055 2638365
E-mail: press@gestureineurope.net - http://www.gestureineurope.net
Inaugurazione giovedì 6 ottobre alle 18.30
QUARTER, Centro Produzione Arte
Viale Giannotti 81, 50126 Firenze, Italia
Martedì – Sabato, ore 15:30 – 20:00
Lunedì: Chiuso
Viale Giannotti, 81 50126 Firenze
Orario: tutti i giorni orario 15-20, chiuso il lunedì
Ingresso libero