Basandosi sul contenuto di alcuni fogli appartenuti a una costumista che risalgono alla fine degli Anni '50 e che furono commissionati dal circo di Ferdinando Togni, l'artista ha ricostruito un pezzo della storia circense, dando cosi' rilievo a un ruolo - quello della costumista - solitamente marginale.
Appunti di una costumista per il circo
A cura di Veronica Pirola
Basandosi sul contenuto di alcuni fogli appartenuti a una costumista che risalgono
alla fine degli Anni '50 e che furono commissionati dal circo di Ferdinando Togni,
l'artista ha ricostruito nel corso del tempo un pezzo della storia circense, dando
così rilievo a un ruolo - quello della costumista - solitamente marginale rispetto a
quello degli altri artisti circensi. Forse proprio a causa della scarsa
considerazione riservata a tale figura, gli appunti in questione furono dispersi nel
tempo per essere poi ritrovati casualmente dall'artista in una cartelletta
abbandonata presso il mercato delle pulci di San Donato Milanese.
I disegni riportano indicazioni minuziose per il colore e i tessuti degli abiti, per
le nuances del trucco e la scelta degli oggetti di scena. A questo materiale si
aggiungono anche campioni di stoffa, piccoli cartamodelli e ritagli di carta e su
ogni foglio è indicato persino il nome del personaggio. Si tratta, quindi, di
delicati capolavori poetici, tratteggiati con la semplicità di una comunissima penna
di colore blu su carte ormai ingiallite dal tempo che introducono lo spettatore nel
magico mondo del circo, in una realtà che si è sempre proposta come un contenitore
privilegiato per accogliere e confrontare molteplici forme di espressione artistica.
Sotto il tendone, infatti, non esistono differenze di nazionalità o colore e Arianna
Fumagalli ha indirizzato il suo intervento prendendo spunto da questa commistione
per unire all'interno del suo lavoro varie suggestioni che le derivano dal teatro,
in particolar modo da quello di figura, dalla realtà delle feste patronali, dalla
tradizione legata ai giocattoli d'epoca, dall'inesauribile mondo cinematografico,
dalla scoperta del microcosmo del circo tradizionale e di quello contemporaneo.
L'artista ha associato, quindi, il materiale del suo straordinario ritrovamento ad
altri oggetti da lei raccolti sia prima sia dopo la scoperta della cartelletta. I
fogli della costumista, che con molta probabilità lavorò per la ditta "Estherart" di
Castellazzo di Bollate, interagiscono così con vecchie foto, antichi pupazzi,
scatole di vario tipo, piccole luci e cornici trovati nei mercati delle pulci, in
soffitte di amici e conoscenti o presso i capannoni dei rigattieri. L'artista,
tuttavia, non si è fermata al semplice accostamento di questi elementi, ma è
intervenuta ancora più direttamente, con un tocco di sapore tutto artigianale,
restaurando un orso di pezza su ruote degli Anni '30, inventando un piccolo elefante
di carta il cui movimento della coda mette in funzione la proboscide, costruendo
piccole sculture azionabili mediante semplici meccanismi e manipolando sia le
fotografie ritrovate nel corso del tempo sia i cartamodelli della costumista per dar
loro una nuova forma.
Come sosteneva Massimo Alberini (1909-2000), la "penna circense" del Corriere della
Sera che si occupò per quasi cinquanta anni dell'arte della pista, "il circo è il
più grande spettacolo del mondo, una realtà difficile da raccontare al di fuori dei
soliti clichè". L'artista, tuttavia, non si fa intimorire e tenta l'impresa con
fervore e passione, utilizzando gli spazi solitamente adibiti agli spettacoli
circensi per portare la sua installazione direttamente sulla pista e riprendendo
soprattutto alcuni capisaldi del nuovo circo, cantiere di incessante sperimentazione
e luogo di contestazione delle categorie prestabilite dove avviene una sorta di
ibridazione tra le arti visive, le tecniche circensi e la narrazione teatrale, atta
a ridefinire il concetto di confine tra le varie discipline artistiche.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Piccola Scuola di Circo e con la sponsorizzazione di Play s.r.l.
L'inaugurazione è prevista per giovedì 29 settembre 2005 dalle ore 18.00 alle 23.00
e vedrà la partecipazione di Silvia Guerra e Agostino Aresu.
Domenica 2 ottobre si svolgerà una visita guidata con l'artista dalle ore 11.00 alle
12.00.
Tendone del Piccolo Circo
Bastioni di Porta Volta 6 - Milano
Orari: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30
alle 19.00.