Cardi Black Box
Milano
corso di Porta Nuova, 38
02 45478189 FAX 02 45478120
WEB
Peter Halley
dal 28/9/2005 al 12/11/2005
02 62690945 FAX 02 62694016
WEB
Segnalato da

Galleria Cardi



approfondimenti

Peter Halley



 
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28/9/2005

Peter Halley

Cardi Black Box, Milano

New works. 11 nuovi lavori. L'utilizzo di linee, quadrati e barre esprime l'invadenza della geometria nel nostro mondo. Come Halley afferma: ''Il mio campo di interesse non e' tanto la cultura di massa ed i suoi effetti sul pubblico ma, piuttosto, la cultura manageriale ed intellettuale. Per quanto mi occupi di geometria e organizzazione urbana, sono interessato piu' che altro alle tecniche che questa cultura utilizza per cercare di controllare e determinare la direzione della cultura''


comunicato stampa

New works

Giovedì 29 Settembre dalle 19 alle 21 si inaugura presso la Galleria Cardi la mostra personale di Peter Halley in cui verranno presentati undici nuovi lavori dell’artista americano. Nato a New York nel 1953, Halley si diploma in Storia dell’Arte presso la Yale University nel 1976 mentre nel 1978 ottiene una laurea in arte presso l’Università di New Orleans, città presso la quale, sempre nello stesso anno, viene organizzata la prima personale. Nel 1980 ritorna a New York dove svolge un’intensa attività di scrittore di testi critici e filosofici avvicinandosi alle teorie filosofiche di Michel Foucault e Jean Baudrillard. Peter Halley reinterpreta l’analisi di Foucault sulle strutture geometriche degli edifici atte al controllo e all’esercizio del potere: nasce così uno tra i più riconoscibili soggetti di Halley, un monocromo quadrato minimalista tagliato da linee verticali, ossia l’icona universalmente riconosciuta della finestra con le sbarre. Baudrillard ipotizza invece la nascita della società post-industriale, nella quale l’informazione diventa la merce di scambio fondamentale e l’immagine assume la predominanza sui prodotti. Questa teoria diviene la base del "Neo - Geo", abbreviazione per "Neo - Geometric Conceptualism", un termine associato all’opera di Halley, Koons, Ashley e Bickerton. A livello figurativo questi concetti trovano espressione con un’altra rappresentazione tipica di Halley, gli spazi chiusi e definiti connessi tra loro o verso l’esterno da condutture, cavi e linee di comunicazione. Peter Halley è un prosecutore della pittura astratta, ma si differenzia dai precursori per l’utilizzo dei colori fluorescenti (Day-Glo) e dei materiali (Roll-a-Tex, un intonaco sintetico) tipici dell’urbanizzazione e dell’alienazione umana, della frenesia e dell’iperattività, del moto costante e irrevocabile delle popolazioni metropolitane. L’utilizzo di linee, quadrati e barre esprime l’invadenza della geometria nel nostro mondo poiché la vita quotidiana è circoscritta, quasi circondata, da strutture geometriche: le mappe cittadine, i palazzi adibiti ad uffici, le carceri, i parcheggi. L’invadenza della geometria si riferisce naturalmente ad un ambito più ampio, non è riferita esclusivamente agli spazi fisici, come lo stesso Peter Halley afferma: “Il mio campo di interesse non è tanto la cultura di massa ed i suoi effetti sul pubblico ma, piuttosto, la cultura manageriale ed intellettuale. Per quanto mi occupi di geometria e organizzazione urbana, sono interessato più che altro alle tecniche che questa cultura utilizza per cercare di controllare e determinare la direzione della cultura. 1998”

Galleria Cardi & Co
Corso di Porta Nuova, 38
20121 Milano
Mon-Sat: 10.30-13.30, 15.30-19.30

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