Attraverso i dipinti dell'artista parlano innumerevoli bambine: compiute o stilizzate, sempre disegnate con colori forti e giochi di contrasti. Bambine qualche volte spaventate, piu' spesso segnate da espressioni diaboliche.
B come bambine
Dei dipinti di Nadia Magnabosco ci parlano innumerevoli bambine: compiute o stilizzate, sempre disegnate con colori forti e giochi di contrasti. Bambine qualche volte spaventate, più spesso segnate da espressioni diaboliche ricche di una sapienza antica.
Si snoda una galleria di ritratti femminili , come il riproporsi di un autoritratto tracciato pescando in immagini raccolte sul fondo dell'inconscio che rimandano alla zona oscura di un'infanzia dimenticata, il doppio non riconciliato di una bambina obbediente, misterioso e forse crudele al di là dell'innocenza. E' come un percorso di apprendimento che si precisa in ogni opera e che aspetta di esaurirsi per poter ripartire verso altre mete, e intanto si prende la libertà di osservare il mondo e capovolgerlo a proprio piacimento, come le donne in questi anni hanno imparato a fare.
Con la sua pittura Nadia ritorna a parlarci della figura femminile attenta a una voce interna che affiora senza quasi si sappia come prende forma, attraverso immagini che emergono dal vuoto e dal niente e si attestano inquietanti talvolta anche per la mano che le ha dipinte. Gabriella Lazzerini
Anteo Spazio Cinema
via Milazzo 9 - Milano