La mostra propone le esperienze di poesia visuale, di contaminazione tra scultura e parola, tra musica e immagine, attraverso il lavoro dei poeti/artisti: Vaclav Havel, Jiri Kolar, Ladislav Novak e Karel Trinkewitz, di cui verranno esposti circa 30 lavori provenienti da una collezione privata.
Vaclav Havel, Jiri Kolar, Ladislav Novak e Karel Trinkewitz
La mostra L'oro di Praga rivela le esperienze di poesia visuale, di
contaminazione tra scultura e parola, tra musica e immagine, attraverso
il lavoro dei quattro poeti/artisti cechi: Vaclav Havel, Jiri Kolar,
Ladislav Novak e Karel Trinkewitz, di cui verranno proposti circa 30
lavori, provenienti da collezione privata.
Havel è stato uno dei grandi protagonisti dell'avanguardia praghese,
guida del movimento Charta 77 (che richiedeva il rispetto dei diritti
umani e delle libertà civili in Cecoslovacchia), drammaturgo, poeta, e
Presidente della Repubblica Ceca. L'artista traduce in lingua italiana,
e su ampie dimensioni, gli Anticodici: poesie visuali realizzate agli
inizi degli anni Sessanta, caratterizzate da un tagliente umorismo nero
e circolate clandestinamente nella vecchia Cecoslovacchia e solo
frammentariamente in Europa. Il nome Anticodici deriva dall'impiego dei
tipogrammi nel contesto dell'allora teoria dei codici, fra i quali il
codice dei manoscritti staliniani, scoperti da Roland Barthes in "Le
Degré Zero".
Kolar propone una serie collage realizzati tra gli anni Cinquanta e
Sessanta oltre ad un nucleo di lavori più recenti. La sua opera rivela
una profonda ambiguità delle immagini, una liquefazione dei margini del
significato e del significante, espressi attraverso il canale
privilegiato della tecnica del collage. In questo modo Kolar raccoglie
l'eredità di questo procedimento dei "fare arte", così amato dai
surrealisti, e lo immette in un contesto culturale fortemente
influenzato dalla gelida critica anti-burocratica di Kafka.
Novak è originale poeta ed artista figurativo, fa parte dei fondatori
della poesia concreta e visuale ceca degli anni Cinquanta, di cui è tra
i più noti protagonisti internazionali. Utilizza mezzi espressivi
particolari, spesso assai inconsueti (ad esempio l'Alchimage, che
permette di sciogliere chimicamente la stampa originale, per arrivare
ad effetti magici, immagini suggestive o all'opposto di estrema
banalità , da cui emergono tensioni tra significati incomparabili o
azioni che si svolgono in epoche diverse. O ancora il froissage, che
nasce dall'atto di sgualcire la carta nel proprio palmo).
Trinkewitz, il "collagista folle di Praga", così chiamato da Sarenco,
espone oggetti-collage di considerevoli dimensioni e dal grande impatto
visuale.
“(...) Provocatore nato, indifferente alle conseguenze carcerarie dei
suoi gesti poetici, Karel andava in giro (nel 1971) per le strade di
Praga, con secchio e vernice e pennello a scrivere ‘Viva la Poesia
Visiva!’ â€
Cataloghi in galleria
Vernissage: 06 ottobre 05, ore 18
Passo Blu
vico Stella 24 R - Genova
Orario: mart - sab 10-13 / 16-19