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Pietro Bologna
dal 12/10/2005 al 11/11/2005
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12/10/2005

Pietro Bologna

Azibul, Milano

Fotografie e installazioni. La ricerca, che porta al bianco come risultato, passa per una fotografia di paesaggio che sceglie l'albero come elemento paradigmatico. Il silenzio e' cercato nella notte e nei tempi lunghi dell'esposizione e si avvale di una piccola fonte di luce che svela lentamente il corpo dell'albero.


comunicato stampa

Di bianco silenzio. Fotografie e installazioni

Nelle intenzioni dell’autore il lavoro è una risposta al nostro tempo, rumoroso di immagini. La ricerca, che porta al bianco come risultato, passa per una fotografia di paesaggio che sceglie l’albero come elemento paradigmatico. Il silenzio è cercato nella notte e nei tempi lunghi di un’esposizione che si avvale di una piccola fonte di luce che, muovendosi lenta, svela il corpo dell’albero.

17 soggetti, una notte per ognuno. Le immagini positive, nere, rivelano le qualità plastiche e sensuali della materia. Il bianco, sublimazione del nero, offre le molteplici possibilità proiettive del segno.

Nato a Milano nel 1972, Pietro Bologna, dopo soggiorni di formazione e di lavoro all’estero, rientra in Italia nel 1998. L’incessante sperimentazione personale che caratterizza tutto il suo lavoro sembra raggiungere con “di bianco silenzio” un particolare stato di grazia.

Il testo di Elio Franzini, che accompagna le immagini nella presentazione di Azibul, evoca lo sfondo filosofico indispensabile a cogliere il senso iconico di un’opera lontana da ogni moda e tendenza fotografica e interviene con la precisione necessaria a illuminare il fotografo stesso sulle motivazioni profonde della sua creazione artistica.

<> Quello di Pietro Bologna è un lavoro che non richiama l’interpretazione, lontano dalla funzione narrativa della retorica sembra piuttosto ricollegarsi a una tradizione descrittiva in cui l’immagine della natura è una forma di comprensione <> e che possiede <> Nella sua poetica si trova l’eco di una cultura dell’immagine che affonda le radici nella tradizione nordica del disegno dal vero: la mancanza di un punto fisso di osservazione, la scelta di giocare con grandi contrasti di scala, la mancanza della cornice preesistente e il senso fortissimo del quadro come superficie e, infine, una straordinaria perizia tecnica. <
Senza questo substrato, l’immagine fotografica sarebbe un’immagine come tante e non invece quel che qui vuole essere, cioè una figura mitica che ha in sé il senso della natura come “matrice”. L’uso speculare del bianco e del nero, il gioco sapiente tra il visibile e l’invisibile sono la traccia dell’origine extra-rappresentativa dell’immagine, che non abbandona tuttavia il suo valore di presenza, la sua forma qualitativa.>> Nei “bianchi” e nei “neri” di Pietro Bologna la <>

Quello stato di grazia di cui si è parlato all’inizio riguarda infine le qualità più puramente e sottilmente fotografiche del lavoro e ci ricorda che semplicità e misura non sono per la fotografia un’eredità tecnicamente datata ma espressione della sua natura profonda: <>

Inaugurazione giovedì 13 ottobre 2005 h. 18.00

Serata con l’autore martedì 8 novembre dalle ore 18.00 alle ore 20.00

Azibul
corso Garibaldi 34 - Milano
Orario: a lunedì a venerdì, dalle 16.00 alle 18.30

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