Fragmenta. L'opera nasce da un progetto condotto in tre scuole di Roma e Provincia e vede coinvolti circa 300 ragazzi fotografati e ripresi in video. Le immagini sono state sezionate e disposte su una serie di superfici metalliche e possono essere ricomposte a piacere dal pubblico.
Fragmenta
A Cura di Francesca Pietracci
'Fragmenta' è il nome dell'opera che inaugura, al Museo Boncompagni Ludovisi (GNAM), la giornata del contemporaneo.
Si tratta di un bosco d'acciaio di nove prismi a tre
lati con sopra foto in bianco e nero di organi di senso "strappati" ai loro volti e ricomposti in un confuso io collettivo.
Il visitatore cerca di ricomporre il proprio volto in interazione con l'opera d'arte. Due le soluzioni: perdersi nella nuova identità collettiva che ingloba tanti diversi, ritrovarsi dopo un viaggio attraverso gli altri che arricchisce.
In occasione della Giornata del contemporaneo, prevista per il 15 ottobre prossimo, promossa dall'AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporana Italiana), il Museo
Boncompagni Ludovisi, dipendente dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, presenta un evento a cavallo tra fotografia, architettura interiore e percorso estetico, realizzata dall'artista romano Romolo Belvedere.
L'opera FRAGMENTA nasce da un progetto condotto in tre scuole di Roma e Provincia e vede coinvolti circa 300 ragazzi dai tre ai venti anni fotografati e ripresi in
video. Successivamente, le immagini sono state sezionate e disposte su una serie di superfici metalliche, veri e propri prismi-baluardi-alberi razionaliz-zati, con una sequenza infinita e possono essere ricomposte a piacere dal pubblico, secondo il meccanismo dell'interattività con l'opera d'arte.
Lungo il percorso della mostra viene collocato un video che ripropone l' identità di ogni individuo che si è sottoposto alla ripresa attraverso la declamazione del proprio nome, dando luogo ad un appello infinito.
Il progetto ha voluto sondare la disponibilità di giovani a mettersi in gioco responsabilmente accettando ed anzi proponendo una reale e intima integrazione sociale ed etnica.
Verrà al Museo Preistorico Etnografico"Luigi Pigorini " di Roma nella primavera del 2006
"Trovo interessante lavorare sul concetto di identificazione univoca dell'individuo e sull'immediata specularità e condizione di riflesso che essa attraversa, anche nelle diverse età dell'essere umano.
Qui il discorso si amplia e si espande all'infinità del nostro essere "timidi saltimbanchi, eroi cosmici o semplicemente bambini in gioco".
Credo fermamente che aver considerato le diverse età all'interno dell'iter scolastico sia un input forte, di una società capace di enormi trasformazioni come la nostra, così come aver trascinato la scuola e i suoi componenti ad offrirsi ad un gioco, tutto sommato spietato.
E' proprio grazie a questo gioco che si è verificata la capacità di comunicare e di amare: i giovani si sono così resi amabilmente disponibili alla decostruzione e alla ricostruzione delle loro identità fisiognomiche per formare tracciati di esseri "altri da sé" . e la società cosa fa?
Guarda inerme e immobile,...oppure..."
(Romolo Belvedere); http://www.romolobelvedere.com
Romolo Belvedere nasce a Roma il 19 agosto 1995, si laurea in Architettura a Roma, specializzandosi in Restauro presso L'Unesco "ICCROM", e in Scenografia e Regia presso il Montaggio della Attrazioni di Roma.
Da sempre coinvolto nei meccanismi del linguaggio visivo, nel 1988 realizza una serie di lavori ritraendo set cinematografici "spenti" a Cinecittà ed elaborando il bianco e nero delle immagini attraverso colorazioni manuali. La serie di opere, raccolte nella sezione TEATRI nel 1989, è un'indagine sui luoghi e i significati nascosti di ambienti oramai in disuso, principio guida di successivi lavori realizzati nei contesti di cave abbandonate, con il loro corredo di strumenti e mezzi dimenticati.
Sempre nel 1989 realizza un reportage sul "Barone di Munchausen". L' anno successivo la costante attenzione rivolta agli alberi e alle loro umane presenze, negli ambienti del Parco dei Monti Lucretili e Tiburtini, si concretizza nella realizzazione del libro "Diario del Passeggiatore Silvestre", in collaborazione con l'editore Franco Maria Ricci.
Le immagini dell'artista divengono testimonianza di un equilibrio prodotto da architetture naturali, traccia di un itinerario fantastico in cui si produce un gioco di ascolti tra il viandanti e il bosco.
Nel 1991realizza una personale di Fotografia presso la Biblioteca Casanatense di Roma, partecipa, ospite della Rai, al Festival dei due Mondi di Spoleto, con il progetto multimediale “Otelloâ€. L’opera, prodotta dalla Kaleidos, di cui è coautore insieme al regista Roberto Creton, è una rivisitazione dell’omonimo capolavoro di Zeffirelli: un racconto realizzato attraverso gli abiti e le scenografie del film.
Nel 1993 è impegnato in due Personali di Fotografia, presso la Galleria Tabula Rasa di Roma, con la collezione “Abruzzo Interrotto†e alla XXIV Mostra Cinematografica di Viterbo. Sempre a Roma, nel 1994, lavora a delle sculture in ferro, presso la Librogalleria “Il Ferro di Cavallo†e collabora con l’artista e costumista Gaell Hallen alla realizzazione della mostra “Nati da un Uovoâ€. Partecipa con Roberto Creton al Festival di Norimberga con l’opera “Otelloâ€, vincitrice del Terzo Premio, successivamente rielabora alcuni ritratti della Garbo, sempre attraverso colorazioni manuali, dando luogo alla Personale “Garbo il volto del Cinema†presso la Biblioteca Nazionale di Roma, in cui vengono esposte immagini cibachrome, rielaborate cromaticamente.
Presenta un omaggio a Greta Garbo, nel 1995 all’Osterio Magno di Cefau, all’interno della manifestazione Città del Cinema, e ad Agrigento: un percorso all’interno dell’evento “Due fotografi per un mitoâ€, installazione di due nastri 30 x 500 cm. E’ impegnato tre anni più tardi in una Personale al Gallery Art di Copenaghen e nel 2001 collabora con Maria Inversi al progetto “Quel che è veroâ€, realizzando fotografie originali per la performance †Per invocazione dell’Orsa Maggiore†di Ingerborg Bachman, presso il Teatro Argentina di Roma. Realizza la scenografia di immagini per lo spettacolo “ Il Tao della Danza “ di Yang Yu-Lin .
Il cinema torna ancora nelle sue opere quando nel 2002, è impegnato nell’ideazione di una mostra dedicata al maestro del cinema italiano Alessandro Blasetti, evento di cui cura il progetto e l’allestimento.
La mostra verrà esposta all’interno dell’evento Culturalia a Roma, poi al Museo di Roma in Trastervere e al Museo Archeologico Nazionale di Agrigento, dove vengono anche presentate opere originali in cibachrome e 20 back light. Nel bienno 2003 - 2004 è impegnato nel progetto in memoria dell’Olocausto, curato da Francesca Pietracci per la A.N.R.P. e la Provincia di Roma, che svilupperà nella mostra collettiva “121 Motivi per non dimenticare†e nell’esposizione personale il Bosco dei Lincei, curata dalla Sopraintendenza del Lazio, realizzata ad Oriolo Romano, presso Palazzo Altieri.
Opere originali sono presenti presso: Library of Congres, Washington D.C.; Museum of Modern Art , New York; Centre Gorge Pompidou, Paris; Swedish Film Institute , Stockholm; German Film Museum; Frankfurt British Film Institute, London; Reisfeld Collection, Paris; Jean Howard Collection, Los Angeles; Suen Broman Collection, London & New York; Amanda Knering Collection, Rome; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Yad Vashem Museum, Jerusalem; Palazzo Altieri Museo.
Inaugurazione: sabato 15 ottobre alle ore 17.30.
Museo Boncompagni Ludovisi
via Boncompagni 18 - Roma
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19; chiuso il Lunedì