Il sentire interiore. Alle origini della pittura dell'artista una partecipazione emotiva verso l'espressionismo. In mostra sculture che si affidano al forte impatto materico per esprimere un sentire interiore che ne stravolge e ne trasforma i volti.
Il sentire interiore
Affascinato dalle suggestioni del passato, radicate nella tradizione della plastica europea, Cancogni cerca la personale risposta in una modellazione aggettante, dall’immediata risoluzione che conservi l’emotività del momento e la freschezza d’esecuzione trovando piena soddisfazione nella creta e nel bronzo.
Una scultura che si affida principalmente al forte impatto materico per esprimere un dilaniante sentire interiore che stravolge e trasforma i volti rappresentati, caratterizzati da un movimento di torsione del collo e del volto che pare vogliano liberarsi per uscire dalla materia che li imprigiona.
Alle origini della pittura di Cancogni vi è una partecipazione emotiva verso l’espressionismo che restituisce nelle sue tele con i colori dei Fauves.
In essa restano comunque immutate le motivazioni dell’artista, ma il messaggio viene ora trasmesso con una capacità espressiva più composta e controllata dei volti e dei corpi.
Il dialogo espressivo si alza decisamente nei colori dalla tonalità accesa, che solcano, come segnali di fuoco la tela, attraversata da energiche pennellate volte a creare un clima pittorico che rappresenta intensi ed esplicativi momenti di realismo esistenziale ma, la vivacità del cromatismo giocato prevalentemente nei colori primari, non riesce a mascherare la velata tristezza e l’atmosfera distaccata che avvolge i volti dei personaggi.
Enrica Frediani
Circolo Culturale Orto degli Angeli
via Orfanotrofio 23/a - Biella