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19/10/2005

Latinoamericana 3

Accademia di Belle Arti, Roma

Erich Breuer, Cesar Meneghetti, Jesus Garcez Lambert

A cura di Antonio Arévalo

In America Latina è emerso un movimento artistico che ha portato grande innovazione creativa nel campo dell’arte contemporanea: al di là del riconoscimento ottenuto dalla critica specializzata, rappresenta un’opportunità per avvicinarsi alla nuova realtà di una regione che ha vissuto profonde trasformazioni sociali, politiche e culturali.
Attraverso la sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi, di rivisitazioni della memoria recente e ancestrale si sta producendo la miglior chiave di lettura per poter leggere questa realtà.

-“Latinoamericana” è un susseguirsi d’eventi curati dal poeta e curatore cileno Antonio Arévalo, per approfondire direttamente con gli artisti questa realtà.

Il primo appuntamento -“Latinoamericana 1” / Tramonto latinoamericano, è stato durante la notte dei poeti, presso l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Palazzo Cavalli Franchetti a Venezia, dove 10 artisti latinoamericani si sono confrontati con la poesia, con l’origine comune e con il comune fluire di una lingua poetica emancipatasi gradualmente nel corso del secolo scorso dalla matrice spagnola, che oggi è capace di imporre la sua propria suggestione.

-“Latinoamericana 2”, ospiti della mostra “Jungle Fever”, a villa Massaioli, ha visto protagonisti i video vincitori del 1° Concorso di Video arte dell’America latina e dei Caraibi, organizzato dal BID Banca Interamericana di Sviluppo, Washington; l’iniziativa ha dimostrato l’esistenza di una scuola Latinoamericana intensamente operosa, tecnicamente aggiornata, ricca di spunti immaginativi. Nello stesso modo ha consentito di sperimentare la realtà dei luoghi, con gli occhi degli artisti che li abitano.

-“Latinoamericana 3”, giunta al suo terzo appuntamento, vede Erich Breuer (Cile), Cesar Meneghetti (Brasile), Jesus Garcez Lambert (Messico), artisti dell’America Latina che vivono e lavorano in Italia e che usano specificamente il linguaggio cinematografico. Questi artisti sono cresciuti in un dialogo drammatico con la modernità prima e con la contemporaneità dopo, arricchiti da eredità culturali autonome. Con il loro linguaggio si addentrano nell’indagine delle paure inconsce, legate indissolubilmente – in ogni caso – alle ansie generate della materialità del corpo umano, maschera carnevalesca e pretesto feticistico offerto allo sguardo.
Il linguaggio cinematografico che loro adoperano ha un ruolo importantissimo rispetto al mondo dell’immagine: emerge una collezione di fantasmi che riescono a mantenere il consueto carattere di preponderante realismo, anche nelle costruzioni più visionarie e allucinate, che sollevano importanti questioni intorno ai concetti d’identità, razza, classe, religione, genere e sessualità.
Il tutto si traduce in una vibrante sintesi culturale e transnazionale che è ancora in cammino, perchè l’arte ha un obbligo morale e spirituale, rifiuta qualunque tipo di finzione e parla direttamente.

Immagine: César Meneghetti, Montage N. 1-2-3-4. Italie/Brésil, 2000, 10'

Proiezione: Giovedì 20 ottobre 2005, ore 18,30

Accademia delle Belle Arti
Via Ripetta 222 - Roma

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