Mostra collettiva con opere di tre giovani artisti: Elisabetta Benassi, Federico Del Prete e Matthias Müller a cura di Bartolomeo Pietromarchi. La mostra si concentra su tematiche legate allo spazio pubblico urbano: dall' esperienza del viaggio nella Panoramicar di Elisabetta Benassi, all' Ararat Darkroom di Federico Del Prete, al film di Matthias Müller Vacancy.
Alle ore 19.00, presso la sede della Fondazione
Adriano Olivetti, in Via Zanardelli 34, Roma, si inaugurerà una mostra
collettiva con opere di tre giovani artisti: Elisabetta Benassi, Federico Del
Prete e Matthias Müller a cura di Bartolomeo Pietromarchi.
La mostra si concentra su tematiche legate allo spazio pubblico urbano: dall'esperienza del viaggio in cui memoria ed esperienza diretta si intrecciano sino
a confondersi nella Panoramicar di Elisabetta Benassi, all'Ararat Darkroom di
Federico Del Prete in cui attraverso un installazione audio lo spettatore è
coinvolto in una esperienza di integrazione culturale nel contesto urbano tra
gruppi etnici diversi, al film di Matthias Müller Vacancy, in cui la città di
Brasilia, una delle utopie urbanistiche del XX° secolo, è presa a paradigma di
una condizione esistenziale di vuoto e solitudine.
La mostra resterà aperta sino al 29 dicembre 2000 con i seguenti orari: dal
lunedì al venerdì (escluso i festivi), mattina 10.00-13.30, pomeriggio
14.30-18.00.
SABATO 16 DICEMBRE APERTO DALLE 15.00 ALLE 18.00
a.. Elisabetta Benassi
Panoramicar, 1999, installazione.
Panoramicar è un installazione complessa realizzata all interno dell abitacolo
di un automobile, che è stato modificato con sofisticate apparecchiature
tecnologiche. L auto verrà esposta il giorno dell inaugurazione mentre per il
periodo della mostra l artista ha realizzato un installazione che ad essa si
riferisce. Gli interventi sul pulmino Nissan sono pensati per rafforzare ed
estendere le sue possibilità d uso e per trasformare l esperienza del viaggio in
un attraversamento simbolico dell immaginario del viaggio e della memoria. Il
movimento lascia intravedere la sua natura di ricerca delle radici e al tempo
stesso di apertura allo spazio e al tempo attuali, a tutta la sua ricchezza come
pure alle sue contraddizioni. L inserimento di elementi visivi e sonori all
interno dell abitacolo diventa in questo senso un mezzo per connettere i
viaggiatori alla complessità e alle stratificazioni culturali dello spazio
attraversato dalla vettura e far diventare quest ultima anche una postazione
"sensibile" in grado di captare, ferma o in movimento, l energia dell arte.
Elisabetta Benassi è nata a Roma nel 1966. Vive e lavora a Roma.
a.. Federico Del Prete
Ararat Darkroom, installazione audio, 2000.
Ponti, 2000, 2 fotografie b/n, stampa ai sali d argento.
Nella mostra alla Fondazione Adriano Olivetti Federico Del Prete ha scelto di
presentare due opere inedite, Ponti (dittico fotografico) e Ararat Darkroom,
accostando per la prima volta due diverse tecniche di rappresentazione: la
fotografia e l installazione audio. Ararat Darkroom è una lettura dell
esperienza vissuta in quasi due anni al Campo Boario nel corso del progetto
Xenobia, durante il quale si è realizzata una integrazione abitativa e culturale
tra gruppi etnici diversi (curdi, rom, senegalesi). Nell installazione-audio di
Federico Del Prete l esperienza viene riproposta al pubblico attraverso il
racconto e la memoria. Ararat Darkroom è un contenitore fisico entro il quale si
sviluppano delle immagini mentali: gli spettatori sono invitati ad entrare in
una stanza parzialmente oscurata, sedersi in circolo, ed assistere al dialogo
tra gli abitanti dell Ararat/Campo Boario, diffusa da altoparlanti nascosti
sotto le sedie, come se fossero loro stessi a parlare ed ascoltare in prima
persona.
Federico Del Prete è nato a Roma nel 1965. Vive e lavora a Roma.
a.. Matthias Müller Vacancy, 1998, 16mm film, DVD, 14.30 min. Il film di
Matthias Müller ha come soggetto Brasilia, città fondata negli anni 60 che è
stata definita da Umberto Eco "città della speranza" e "ultima utopia del XX°
secolo". Nel corso degli anni Brasilia, città ultramoderna, è stata abbandonata
dai suoi abitanti, diventando una sorta di monumento da preservare e proteggere
come patrimonio culturale, una città svuotata tenuta in vita soltanto dal
personale di vigilanza. Il destino di Brasilia è diventato un esempio
paradigmatico dell idea di totale, esatta e teoreticamente perfetta
pianificazione urbanistica e architettonica del territorio, dal disegno globale
fino al più piccolo dettaglio architettonico. Ma il progetto è stato vanificato
dal rifiuto degli abitanti di adattarsi ai nuovi spazi. In Vacancy Müller
utilizza una strategia narrativa non convenzionale, combinata con un uso
sofisticato delle immagini e del suono, per indagare sulle trasformazioni di una
città contemporanea, un luogo in cui si riflettono i desideri e il destino di un
intera società . Matthias Müller è nato nel 1961, vive e lavora a Bielefeld
(Germania). Ha partecipato quest anno a Manifesta 3, Ljubljana e a Documenta X,
Kassel nel 1997.
Per informazioni: Francesca Limana - tel./fax 06 6872221 -