Fondazione Adriano Olivetti
Roma
via Zanardelli, 34
06 6877054 FAX 06 6896193
WEB
Panoramicar
dal 12/12/2000 al 29/12/2000

Segnalato da

Francesca Limana




 
calendario eventi  :: 




12/12/2000

Panoramicar

Fondazione Adriano Olivetti, Roma

Mostra collettiva con opere di tre giovani artisti: Elisabetta Benassi, Federico Del Prete e Matthias Müller a cura di Bartolomeo Pietromarchi. La mostra si concentra su tematiche legate allo spazio pubblico urbano: dall' esperienza del viaggio nella Panoramicar di Elisabetta Benassi, all' Ararat Darkroom di Federico Del Prete, al film di Matthias Müller Vacancy.


comunicato stampa

Alle ore 19.00, presso la sede della Fondazione Adriano Olivetti, in Via Zanardelli 34, Roma, si inaugurerà una mostra collettiva con opere di tre giovani artisti: Elisabetta Benassi, Federico Del Prete e Matthias Müller a cura di Bartolomeo Pietromarchi.

La mostra si concentra su tematiche legate allo spazio pubblico urbano: dall'esperienza del viaggio in cui memoria ed esperienza diretta si intrecciano sino a confondersi nella Panoramicar di Elisabetta Benassi, all'Ararat Darkroom di Federico Del Prete in cui attraverso un installazione audio lo spettatore è coinvolto in una esperienza di integrazione culturale nel contesto urbano tra gruppi etnici diversi, al film di Matthias Müller Vacancy, in cui la città di Brasilia, una delle utopie urbanistiche del XX° secolo, è presa a paradigma di una condizione esistenziale di vuoto e solitudine.

La mostra resterà aperta sino al 29 dicembre 2000 con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì (escluso i festivi), mattina 10.00-13.30, pomeriggio 14.30-18.00.

SABATO 16 DICEMBRE APERTO DALLE 15.00 ALLE 18.00

a.. Elisabetta Benassi
Panoramicar, 1999, installazione.
Panoramicar è un installazione complessa realizzata all interno dell abitacolo di un automobile, che è stato modificato con sofisticate apparecchiature tecnologiche. L auto verrà esposta il giorno dell inaugurazione mentre per il periodo della mostra l artista ha realizzato un installazione che ad essa si riferisce. Gli interventi sul pulmino Nissan sono pensati per rafforzare ed estendere le sue possibilità d uso e per trasformare l esperienza del viaggio in un attraversamento simbolico dell immaginario del viaggio e della memoria. Il movimento lascia intravedere la sua natura di ricerca delle radici e al tempo stesso di apertura allo spazio e al tempo attuali, a tutta la sua ricchezza come pure alle sue contraddizioni. L inserimento di elementi visivi e sonori all interno dell abitacolo diventa in questo senso un mezzo per connettere i viaggiatori alla complessità e alle stratificazioni culturali dello spazio attraversato dalla vettura e far diventare quest ultima anche una postazione "sensibile" in grado di captare, ferma o in movimento, l energia dell arte. Elisabetta Benassi è nata a Roma nel 1966. Vive e lavora a Roma.

a.. Federico Del Prete
Ararat Darkroom, installazione audio, 2000.
Ponti, 2000, 2 fotografie b/n, stampa ai sali d argento.
Nella mostra alla Fondazione Adriano Olivetti Federico Del Prete ha scelto di presentare due opere inedite, Ponti (dittico fotografico) e Ararat Darkroom, accostando per la prima volta due diverse tecniche di rappresentazione: la fotografia e l installazione audio. Ararat Darkroom è una lettura dell esperienza vissuta in quasi due anni al Campo Boario nel corso del progetto Xenobia, durante il quale si è realizzata una integrazione abitativa e culturale tra gruppi etnici diversi (curdi, rom, senegalesi). Nell installazione-audio di Federico Del Prete l esperienza viene riproposta al pubblico attraverso il racconto e la memoria. Ararat Darkroom è un contenitore fisico entro il quale si sviluppano delle immagini mentali: gli spettatori sono invitati ad entrare in una stanza parzialmente oscurata, sedersi in circolo, ed assistere al dialogo tra gli abitanti dell Ararat/Campo Boario, diffusa da altoparlanti nascosti sotto le sedie, come se fossero loro stessi a parlare ed ascoltare in prima persona. Federico Del Prete è nato a Roma nel 1965. Vive e lavora a Roma.

a.. Matthias Müller Vacancy, 1998, 16mm film, DVD, 14.30 min. Il film di Matthias Müller ha come soggetto Brasilia, città fondata negli anni 60 che è stata definita da Umberto Eco "città della speranza" e "ultima utopia del XX° secolo". Nel corso degli anni Brasilia, città ultramoderna, è stata abbandonata dai suoi abitanti, diventando una sorta di monumento da preservare e proteggere come patrimonio culturale, una città svuotata tenuta in vita soltanto dal personale di vigilanza. Il destino di Brasilia è diventato un esempio paradigmatico dell idea di totale, esatta e teoreticamente perfetta pianificazione urbanistica e architettonica del territorio, dal disegno globale fino al più piccolo dettaglio architettonico. Ma il progetto è stato vanificato dal rifiuto degli abitanti di adattarsi ai nuovi spazi. In Vacancy Müller utilizza una strategia narrativa non convenzionale, combinata con un uso sofisticato delle immagini e del suono, per indagare sulle trasformazioni di una città contemporanea, un luogo in cui si riflettono i desideri e il destino di un intera società. Matthias Müller è nato nel 1961, vive e lavora a Bielefeld (Germania). Ha partecipato quest anno a Manifesta 3, Ljubljana e a Documenta X, Kassel nel 1997.

Per informazioni: Francesca Limana - tel./fax 06 6872221 -

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