Fattifuori. L'artista incentra la sua poetica nel rendere in modo virtuosistico la verita' delle cose cosi' come appaiono, senza interferire con abbellimenti o finzioni.
Fattifuori
Le opere, appositamente realizzate per l'esposizione, hanno coinvolto per alcuni mesi l'artista in uno studio del territorio e della sua storia, per cogliere l'anima del contemporaneo e l'intreccio del passato che coabitano così strettamente nel nostro vissuto quotidiano da non essere talora nemmeno più percepiti. Affascinato dagli angoli desueti, dalla luminosità della luce sulle superfici, dal valore plastico delle masse e degli oggetti, Di Marco incentra la sua poetica nel rendere in modo virtuosistico la verità delle cose così come appaiono, senza interferire con abbellimenti o finzioni: una volta scelto il soggetto, reso fotograficamente nella sua definizione e nella prospettiva, si dedica alla ''pittura realista'', come egli stesso la chiama, necessaria per dare valore alle notazioni d'ambiente. Quel che cerca non è la scontata celebrazione della porzione aulica, storica, simbolica della villa, ma gli eventi minimi che le ruotano attorno, in questo caso gli interventi di salvaguardia realizzati di recente per la valorizzazione della villa Caldogno e del suo parco, fortemente voluti dal sindaco Costantino Toniolo per riportare alla cittadinanza un bene culturale così legato all'identità del luogo.
La pittura di Andrea Di Marco diventa così un modo per vedere oltre la raffigurazione compiacente, facendosi veicolo preferenziale di emozioni e di interpretazioni. La rappresentazione ora della piccola apecar che, avviandosi verso il tramonto, si lascia scrutare dalle statue centenarie della villa, ora dei mezzi di trasporto e dei materiali dei lavori edili rende questo legame che si è creato, tipico della sua pittura, con quello che il critico Salvo Patti chiama ''l'effetto illusionistico'', la ''visione in trasparenza come uno studio permanente sulla permeabilità della materia alla luce'' perché ''il paesaggio di Andrea è un soggetto istantaneo, separato dallo spazio e dal tempo''. Così il titolo della mostra, ''Fatti fuori'', indica perfettamente ciò che avviene alle strutture utilizzate per il restyling della villa, ma anche il modo di procedere dell'artista, perché se questa è anche la mostra celebrativa di un restauro, della restituzione di una villa di Palladio al paese di Caldogno, i quadri partecipano all'evento e lo documentano secondo una particolare visione degli oggetti, scegliendo le macchine, i ponteggi, i capannoni, gli avanzi dei lavori in corso che dopo aver svolto il loro compito vengono messi da parte: fatti fuori, appunto. La valorizzazione di un patrimonio in pericolo richiede infatti l'intervento di un restyling che qui è irriverentemente messo in scena nel disvelamento del dietro le quinte, ma al tempo stesso è raccontato con minuzia e occhio periscopico.
Come scrive in catalogo Stefania Portinari, ''i cantieri aperti sono segni di contemporaneità che avanza, hanno la priorità degli interventi chirurgici e per Di Marco svelano il resoconto della trasformazione del territorio in tempi moderni. La rappresentazione è precisa, speculare, ma volutamente non patinata e iperrealistica: lascia intravedere il ductus della pittura, lo spessore dei bianchi'' per lasciare meditare sulla modalità della resa, per ''riappropriarsi dei poteri dello sguardo e scoprire uno sguardo policentrico che cerchi altri punti di vista che non siano la frontalità da monumento''. La villa appare solo a margine, ma è lì. Come nella figura del didascalos che nei quadri antichi sta al lato delle vicende, da dove ci vengono indicate indispensabili chiavi di lettura. Se a fianco dell'auto sbuca la sua presenza iconica e anche un po' ignara, è naturale: come scriveva Piovene nel Viaggio in Italia, qui c'e sempre qualcosa di antico, confermando quanto dice l'artista quando afferma che ''la villa non si vede mai. Forse si intravede, c'è e basta, non ha bisogno di me. Io mi occupo di altro''.
Inaugurazione: sabato 22 ottobre 2005 alle ore 18.00
Complesso Monumentale di villa Caldogno
via Zanella - Caldogno (VI)
La mostra, organizzata grazie al supporto della galleria AndreA Arte ContemporaneA di Vicenza, sarà visitabile dal martedì alla domenica, con orario 10.00-12.00/15.00-19.00.