Nei suoi quadri un tema lo 'perseguita' da molto tempo si chiama Babilonia. Per Paladin l'arte e' un gioco ispirativo e un'avventura fatta di realta' e fantasia, di emozioni e contemplazioni, di materia e spirito.
Mostra personale
Bruno Paladin è un artista di straordinaria energia creativa, di inesauribile
vitalismo,di non comune spontaneità ,e costantemente impegnato in nuove iniziative.
Autore, anche, di un susseguirsi incessante di nuovi cicli, che scaturiscono l'uno
dall'altro, producendo nuove esperienze, suscitando nuove impressioni e attivando
nuove ricerche.
Per lui, infatti, l'arte è un gioco ispirativo e una meravigliosa avventura
intrecciata di realtà e fantasia,di emozioni e contemplazioni,di materia e
spirito,dove tutto può scivolare sull'orlo dell'intimità ,ma al tempo stesso violare
liberamente il concetto dell'esistenza globale. Dove si può leggere/interpretare
l'affascinante mondo poetico che ha in sé connotazioni simboliche,ma al tempo stesso
sviluppare un sistema pittorico immaginato che penetra non soltanto nel mezzo
pittorico ma anche nello spazio. E ciò in maniera del tutto individuale; non
soltanto in larghezza ma anche in profondità ; non soltanto nella dimensione
pittorica ma anche in quella strutturale, producendo una dinamica interiore ed
emanando energia. Penetrando, in tal modo, fin nei sentimenti primordiali con la
forza di un'articolazione- visiva suggestiva.
Uno. dal affrontati dal pennello di Bruno Paladin, un tema che lo "perseguita" da
molto tempo non soltanto per la forma ma anche per la profondità del suo
significato,si chiama "Babilonia" Inizialmente realizzato col disegno, questo tema
si è sviluppato adesso in un intero "ciclo babilonico delle lettere dell'alfabeto"
con una tipografia diffusasi sulle tele contenendo una simbologia che ha riversato
la concretezza nella spiritualità trascrivendo il pre-testo materiale in sotto-testo
esistenziale. Funzionando come realtà di per sé, come associazione di idee,come
allusione di percezione; e soprattutto come moderna interpretazione pittorica. In
questo senso si è spinto il più lontano possibile nell'opera. "Appunto della nuova
Babilonia",che si è slanciato nello spazio per diventare oggetto,mentre il suo
rilievo alfabetico, quell'annotazione "babilonicamente senza significato" ma
figurativamente fantasiosa e strutturalmente concepita risplende nella sua vigoria
di simbolismo globale trasformando l'antico racconto storico e I'eterna associazione
di idee in una moderna plaga babilonica. Ma innanzitutto in una forma pittorica
ispirativa pregna di piaceri tattili, con evocazioni dei primordi e con uno sguardo
inconsueto al futuro.
L'arte di Bruno Paladin manifesta l'etema aspirazione a spezzare i freni per
espandersi e l'illimitata libertà di sperimentazione che finora hanno caratterizzato
lo stratificato stile di questo pittore, la sua personalità , la sua individualità di
artista, la sua straordinaria dinamicità di sviluppo e di vita. E proprio questa
sfrenatezza, questo dinamismo e soprattutto la sempre presente curiosità indagatrice
dell'artista, ci suggeriscono la domanda: Come sarà il successivo capitolo
paladiniano?
Visnja Slavica Gabout
Traduzione di Giacomo Scotti
BRUNO PALADIN
Nato nel 1951 a Fiume/Rijeka dove tuttora vive e crea, si è dedicato alla pittura a
cominciare dal 1973. La sua prima esposizione risale al 1976. Opera come pittore,
grafico,illustratore e scenografo. Gli sono stati concessi numerosi premi e
riconoscimenti, l'ultimo nell'ordine ."UDLU - Rijeka" 2004 insieme al premio
acquisto del Museo dell'Arte moderna e contemporanea di Rijeka. E' menzionato dalle
più serie enciclopedie dell'arte figurativa. Finora ha allestito più di 50 mostre
personali ed ha partecipato ad oltre 350 mostre collettive, tematiche e selettive,
nel suo paese e all'estero. Ricorderemo, fra le altre: il Salone di
Ragusa/Dubrovnik, il Salone Zagabrese,la Biennale intemazionale del disegno
originale, la Biennale del piccolo formato,il Grand Palais di Paris, l'Annale di
Parenzo/Porec, la Biennale d'Arte Grafica, il Mini print della Slovenia, il Salone
di Privarera, "Vucovar in esilio", la Eurart di Gorizia, la Biennale di Venezia "Aut
post Venice", l'Alpe-Adria di Kranj (Slovenia), la Biennale croata del disegno,
"Scuola Venucci", la Triennale croata dell'acquarello la Nova ars Histriae "Signum
temporis", il Laboratorio di scultura del Gorski Kotar (Lokve) la Fabbrica dell'Arte
(Monfalcone), Sianola, Cantabria (Spagna), "Lo spirito allegro della scena pittorica
fiumana" (Croazia), "Decorazione e costruttivismo" (Croazia), "Facultas Formatrix"
(Croazia),"Finestre di Pace" (Italia), "Esaedro" (Italia), "Realisticamente"
(Italia), "Paesaggio industriale" (Croazia). Ha partecipato a numerosi simposi e
colonie di pittori e scultori in Croazia e in altri paesi; sue opere sono presenti
in innumerevoli collezioni private, in gallerie e musei d'arte contemporanea sparsi
nel mondo.
Inaugurazione: sabato 29 ottobre 2005 alle ore 18,00
La Roggia
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - Pordenone
Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16 -19.30