Diverse sedi
Bologna

Gender Bender
dal 30/10/2005 al 6/11/2005
WEB
Segnalato da

Pepita Promoters




 
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30/10/2005

Gender Bender

Diverse sedi, Bologna

Il Festival internazionale presenta i nuovi immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle rappresentazioni del corpo, delle identita' di genere e di orientamento sessuale; realizza percorsi di senso tra fenomeni culturali e comunicativi apparentemente contraddittori. Si articola lungo percorsi tematici che vanno dalla letteratura al cinema, dalle arti visive al teatro.


comunicato stampa

Festival Internazionale

A cura di Daniele Del Pozzo

Dal 31 ottobre al 6 novembre 2005 Bologna ospita la terza edizione di GENDER BENDER, festival internazionale che presenta i nuovi immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale.

In un’epoca in cui l’unica cosa certa è il continuo mutamento e la complessità, Gender Bender realizza percorsi di senso tra fenomeni culturali e comunicativi apparentemente contraddittori.

Il festival seleziona dal panorama internazionale gli esempi proposti da registi, artisti visivi, scrittori, ma anche dall’industria musicale e dell’intrattenimento, su come sia possibile andare, in maniera creativa, oltre le norme e gli stereotipi del maschile e del femminile.

Articolato lungo percorsi tematici specifici (dalla letteratura al cinema, dalle arti visive al teatro), Gender Bender anticipa le trasformazioni e le metamorfosi divenute parte integrante del nostro immaginario.

GENDER BENDER è un progetto realizzato da Il Cassero, Gay Lesbian Center, con la direzione artistica di Daniele Del Pozzo. Il Festival è il primo progetto che attiva tutte le realtà artistiche e scientifiche che hanno sede all’interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna sorto nell’antica area portuale della città: il Cassero, la Cineteca di Bologna, la Galleria d’Arte Moderna, le nuove sale del Cinema Lumiére, il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna.

Il Festival è realizzato con il contributo di: Comune di Bologna – Settore Cultura, Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura, Fondazione Carisbo, Maison Française di Bologna.

Con il patrocinio di:
Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura, Fondazione Pierre Bergè – Yves Saint Laurent.

Partner produttivi:
Galleria D’Arte Moderna, Cineteca di Bologna, DMS Università di Bologna, Centro Documentazione Il Cassero, Xing, Biblioteca Sala Borsa, Teatri di Vita

Main Sponsor: Cult, il canale culturale della TV satellitare, visibile su SKY – canale 142

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Evento speciale del festival, la proiezione del ciclo epico Cremaster Cycle, un’opera del pluripremiato artista americano Matthew Barney (Cinema Lumiére, via Azzo Gardino 65, Bologna).

Matthew Barney è sicuramente uno degli artisti più interessanti affermatisi negli anni Novanta in campo internazionale. Cremaster è un ciclo di cinque film realizzato da Barney in otto anni (1994-2002), che esplora il processo embrionico di differenziazione sessuale, visto come una condizione di pura potenzialità. Il regista utilizza uno sterminato sistema di riferimenti simbolici per dar vita ad un universo metaforico e mitologico dallo straordinario potere evocativo. Sculture, installazioni, fotografie e disegni, realizzati durante la produzione dei film, sono esposti nei più importanti musei internazionali.

Cremaster 1 (USA 1995, 40’), scritto e diretto da Matthew Barney; prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney. Gli interpreti sono Marti Domination, Gemma Bourdon Smith, Kathleen Crepeau, Nina Kotov, Jessica Sherwood. Il film è una rivista musicale rappresentata in uno stadio. Due dirigibili aleggiano sull’arena, ognuno manovrato da quattro hostess. Nei due dirigibili la stessa donna disegna, con acini di uva bianca e nera, dei diagrammi identici agli schemi coreografici creati da un gruppo di ballerine sul campo da gioco sottostante. Muovendosi al tempo della colonna sonora, le ragazze delineano i contorni di una struttura di gonadi ancora androgina, che ricalca le forme dei due dirigibili sovrastanti e che simboleggia uno stadio di pura potenzialità.

Cremaster 2 (USA 1999, 79’), scritto e diretto da Matthew Barney; prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney. Gli interpreti sono Norman Mailer, Matthew Barney, Lauren Pine, Scott Ewalt, Patty Griffin. La narrativa circolare di Cremaster 2 parte dal 1977, l'anno dell'esecuzione dell’assassino Gary Gilmore, per arrivare al 1893, quando Harry Houdini, possibile nonno di Gilmore, si esibí all'Esposizione Mondiale Colombiana. Il film è strutturato intorno a tre temi - il paesaggio come testimone, la storia di Gilmore e la vita delle api - e descrive la possibilità di tornare indietro nel tempo per sfuggire al proprio destino.

Cremaster 3 (USA 2002, 182’), scritto e diretto da Matthew Barney; prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney. Gli interpreti sono Richard Serra, Matthew Barney, Aimee Mullins, Paul Brady, Terry Gillespie. Il film narra la costruzione del Chrysler Building di New York. Il grattacielo diviene lo scenario di forze antagoniste in competizione per la trascendenza spirituale. La lotta tra l'Architetto (interpretato da Richard Serra) e l'Apprendista (interpretato da Barney), entrambi intenti alla costruzione dell'edificio, ricrea il mito massonico di Hiram Abiff, il mitico architetto del Tempio di Salomone, che possedeva la saggezza dei misteri dell'universo.

Cremaster 4 (USA/Francia 1994, 42’), scritto e diretto da Matthew Barney; prodotto da Artangel, James Lingwood e Matthew Barney. Gli interpreti sono lo stesso Barney, Dave Molyneux, Graham Molyneux, Steve Sinnot, Karl Sinnot, Sharon Marvel, Colette Guimond, Christa Bauch. Ambientato sull'Isola di Man, il film comprende tre gruppi di personaggi. Il Candidato Loughton (interpretato da Barney) è un satiro con due escrescenze sulla testa che poi diverranno le corna dell’ariete Loughton maturo. Il secondo ed il terzo gruppo di personaggi comprendono due squadre di motociclette sidecar: gli Ascending e Descending Hacks e un trio di fate spettatrici. Nella sequenza finale uno scroto molto contratto è trafitto da mollette connesse a corde di vinile, che si estendono agli Hacks Ascendenti e Discendenti in attesa di continuare l'opera.

Cremaster 5 (USA 1997, 54’), scritto e diretto da Matthew Barney; prodotto da Barbara Gladstone e Matthew Barney. Gli interpreti sono la famosa Ursula Andress, ancora Matthew Barney, Joanne e Susan Rha, Amy Chiang, Mei-Chiao Chiu, Yoko Kuroiwa. Il film, strutturato come un’opera lirica, è concepito come una love story tragica ambientata nel paesaggio romantico della Budapest del 19° secolo.

Le metafore biologiche cambiano forma, per incarnare stati emozionali – come il desiderio e la disperazione - che divengono leit motifs della partitura orchestrale. I personaggi principali dell’opera – la Regina della Catena (interpretata da Ursula Andress), Diva, Mago e Gigante (interpretati da Barney) - inscenano collettivamente il raggiungimento dello scopo finale promesso dall’intero ciclo.

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Ancora videoarte alla Galleria d’Arte Moderna (Piazza Costituzione, 3), la sezione Arti visive del festival propone i nuovi lavori di Jesper Just, giovane artista danese emergente della nuova scena internazionale. I suoi video indagano l’identità maschile, rappresentandola in una nuova luce, lontana dai cliché culturali e vista come motore di nuove forme di relazioni umane.

Just si diverte a scardinare e ricombinare gli stereotipi costruiti sull’universo psicologico e affettivo maschile dai vari generi cinematografici, dai film gangster al musical, per generare nuovi immaginari con cui raccontare forme tutte personali di emancipazione. I suoi personaggi, attempati signori e giovani uomini, sono i protagonisti di storie sentimentalmente grottesche e avvincenti che si sviluppano combinando pochissime parole, gesti stravaganti e un trionfo di balli e musiche. A Bologna si potranno vedere alcuni tra i suoi video più significativi come No man is an island (4', 2002), This love is silent (5'45", 2003), Invitation to love (8', 2003), No man is an island II (4', 2004), The sweetest embrace of all (5'20", 2004), Bliss and heaven (8', 2004).

La mostra è a cura di Caroline Corbetta.

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Altro artista ospite di Gender Bender è Francesco Vezzoli, uno degli artisti italiani più interessanti dell’ultima generazione. The end of The Human Voice è una videoproiezione per due schermi ( esiste anche in formato split screen) che fa parte dell’omaggio, che Gender Bender dedica quest’anno al poeta e regista francese Jean Cocteau. Il lavoro di Vezzoli rimette in scena La voix humaine, il monologo scritto da Cocteau di una donna al telefono con il suo amante che la sta abbandonando, un testo chiave che si è avvalso nel tempo di formidabili prove di attrici.

Protagonista del video è Bianca Jagger, icona della factory warholiana, protagonista instancabile delle notti allo Studio 54 di New York, esponente di punta del jet set più glamour degli anni ’70, che rivolge il suo accorato monologo a un giovane uomo (lo stesso Vezzoli) disteso su un letto, con gli occhi disegnati sulle palpebre chiuse, omaggio esplicito ai film di Cocteau.

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Sempre per la sezione ARTI VISIVE Gender Bender presenta al Cinema Lumière due rarissimi e quasi mai visti documenti d’archivio: Lady (1984) e Patti Smith still moving (1978), cortometraggi realizzati da Robert Mapplethorpe, il celebre fotografo americano. Protagonista di Lady è Lisa Lyon, bodybuilder professionista e modella preferita dal fotografo, mentre in Patti Smith still moving la cantautrice americana viene ripresa nello studio di Mapplethorpe mentre posa per alcuni scatti; durante le foto Patti parla del suo rapporto con Dio, delle sue idee sull’amore e del concetto di visionarietà, essenziale nella sua produzione musicale e poetica.

Il Festival presenta inoltre Robert Mapplethorpe (1988), il documentario prodotto da BBC Arena che contiene, tra l’altro, un estratto del film girato dalla regista Sandy Daley (che lo ha in seguito ritirato dalla circolazione), protagonisti Mapplethorpe e Lisa Lyon.

Il Cassero Gay Lesbian Center realizza da più di venti anni progetti dedicati alle differenze di orientamento e identità sessuale. Svolge in Italia un ruolo di primo piano in campo culturale, artistico, politico e sociale con l'obiettivo di promuovere la cultura dei diritti e delle libertà civili delle persone gay, lesbiche e transessuali. Nel 2002 ha ricevuto dal Comune di Bologna una nuova sede all'interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna.

Daniele Del Pozzo è il direttore artistico e l’ideatore del festival: “Gender Bender è innanzitutto un radar dei tempi. Intercetta e decifra le evoluzioni, sorprendentemente rapide, con cui mutano gli immaginari legati al genere sessuale. Gli esempi offerti da artisti visivi, registi, scrittori, ma anche dall’industria musicale e dell’intrattenimento, anticipano in che modo andremo a rappresentare le trasformazioni e i cambiamenti divenuti parte integrante nella vita della maggior parte dei soggetti contemporanei.”

Per il terzo anno consecutivo Cult sostiene Gender Bender Festival, condividendone l’approccio eclettico e creativo al tema dell’identità nella società contemporanea e il ricchissimo cartellone internazionale. Cult promuove il festival con una campagna di spot rivolta ad un pubblico curioso e attento che ama il Cinema d’Autore, il Teatro, la Letteratura, la Musica, la Danza, l’Arte, la Moda, le nuove forme della Comunicazione.

Cult si conferma una televisione con un’attenzione particolare ai territori della ricerca, ai nuovi linguaggi e alle contaminazioni dei generi, luoghi privilegiati dove emergono e si sviluppano i nuovi fenomeni socio-culturali ed artistici. Un soggetto attivo della produzione culturale, l’interfaccia video con i fatti, i personaggi, gli eventi del panorama italiano ed europeo.

Progetto e distribuzione del Cremaster Cycle per l’Italia a cura della Complus Events. Per ordinazioni del dvd The Order e del catalogo Matthew Barney The Cremaster Cycle Nancy Spector - Gugghenheim Museum 2002

infoline: Circolo Arcigay Il Cassero ; tel. 051 5280391

Ufficio Stampa: Pepita Promoters s.n.c; tel. 051 2919805 info@pepitapromoters.com

Inaugurazione: 31 ottobre

vari luoghi di Bologna:
Cassero, Manifattura delle Arti, Gam, Teatri di Vita

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