Tre sedi
Genova (GE)

Slot
dal 3/11/2005 al 25/11/2005
010 261824

Segnalato da

Viana Conti




 
calendario eventi  :: 




3/11/2005

Slot

Tre sedi, Genova (GE)

Mostra di fotografia contemporanea


comunicato stampa

Mostra di fotografia contemporanea

A cura di Ellen Börner

Patrocinio: Consolato Generale di Svizzera a Genova, Alliance Française, Facoltà di Architettura

Testo critico di Viana Conti in collaborazione con Miria Monaldi

SLOT, nel linguaggio dei piloti, è quella finestra temporale utile a un aereo per decollare o atterrare. Nel caso della rassegna sta ad indicare quella fessura del tempo in cui si decide lo stacco del lavoro di un artista dagli esordi, per entrare nel faro dei protagonisti della fotografia contemporanea di ricerca. Questa metafora è tanto più efficace in quanto i 14 fotografi internazionali provengono dalla scuola di prestigio di Vevey, in Svizzera, dove hanno insegnato, tra gli altri, Arno Minkinnen, Sarah Moon, Joan Foncuberta, Mario Cresci, Martin Parr, Helmut Newton, Jim Goldberg.

Il panorama linguistico di questa giovane generazione risulta oltremodo aperto e diversificato in rapporto all’ampio ventaglio delle ottiche di ricerca delle loro figure di riferimento storico, tanto più in un’epoca in cui la fotografia ai sali d’argento cede terreno all’emergenza di quella digitale, aprendo un confronto epocale.

Spaziodellavolta ospita le videoriprese di Anna Kanaï che costruiscono diversi piani spaziali e linee d’orizzonte mobili, ricorrendo a doppi schermi, sovrapposizioni di sculture virtuali a diapositive, falsi effetti di apertura, impressioni di quinte visive, messe in scena di foreste e giardini di un Eden artificiale, dove la presenza reale di due bambini nudi, intenti nei loro giochi, crea disagio all’osservatore fuori scena, rinviando a presenze misteriose e creando reazioni subliminali.

Mathieu Bernard-Reymond, nato a Gap in Francia nel 1976, autore pluripremiato di inquietanti paesaggi (in mostra presenta le serie Disparitions eTV), ha scelto un linguaggio estetico ad alto potenziale tecnologico, allo scopo di rendere visibile il paradosso di una vita oscillante tra il reale e il virtuale e dove alla fine ogni individuo appare come un clone in dialogo con se stesso, rinviando, per certi automatismi, a quel film straordinario che è L’Invenzione di Morel di Bioy Casares, dove i protagonisti sono replicanti di una realtà seriale ormai uscita di scena. Il viaggio in Vietnam, in visita con il padre, che lo aveva lasciato 38 anni prima, dà a Loan Nguyen, nata in Svizzera nel 1977, da madre vallese, il pretesto per un racconto di scoperta emotiva di luoghi remoti.

Nella sua opera fotografica, seriosamente giocosa, sensibile al contatto lieve, ma concreto, con oggetti e soggetti, si sente il limite tra luce e ombra, opacità e trasparenza, tra la presenza umana come segno e la dismisura dell’ambiente, sia naturale che metropolitano. Cécile Hesse (nata nel 1977) e Gaël Romier (nato nel 1974) lavorano, in totale sintonia, sul corpo fisico di persone e oggetti, immersi in uno spazio talvolta dell’assurdo. La scelta dello scenario avviene come per un set cinematografico: alcuni elementi sono voluti, altri casuali; anche per i protagonisti, di un’età che va dall’adolescente al pensionato, ricorrono a un casting. Il loro obiettivo è quello di mettere in risonanza presenze e assenze, risvegliando talvolta zone del rimosso, attraverso sensazioni, reazioni, imbarazzo psico-fisico. Il rigore formale, che connota le loro opere, è illuminato da una strana luce interiore che può rinviare a un’estetica del pensiero orientale. A Genova espongono fotografie e oggetti modulari, di forma ovoidale, come rassicuranti crisalidi, che per leggerezza e colori bruni, biondi, rossi, bianchi, ricordano la levità naturale dei capelli.

In Esterni Notte di Yann Amstutz (1973, Neuchâtel), presso Leonardi V-Idea, è l’illuminazione artificiale che rinvia al fascino di notti elettriche dove, nel vuoto di figure umane, si animano le tracce di storie immaginarie, si muovono presenze inafferrabili. La pratica notturna della fotografia dispone l’autore alla contemplazione, liberandolo dallo stress diurno. Gli è compagna, nelle scorribande di notte un’Hasselblad 501 CM. Adrien Cater, fotografo inarrivabile nelle elaborazioni digitali al computer, presenta un’installazione, costituita da 2 grandi foto, 4 pagine di testo e 3 immagini piccole, provocatoriamente intitolata As you can clearly see_(The Witness,Come potete chiaramente vedere- Il Testimone…certo Henry Carter) dove tutt’altro che chiaramente, anzi nel modo più evanescente possibile, si documenta, con tanto di verbale e di certificato forense, la sparizione in cielo di una navicella spaziale, decollata proprio nel momento degli scatti fotografici: unica prova la nuvoletta di polvere che avrebbe sollevato sulla strada, di terra battuta, nei pressi di Cadillac, nel Michigan settentrionale. Come lucciole immobilizzate nel vetro, soggetti e oggetti, primi e secondi piani, delle foto della franco-statunitense Kali Vermes (nata a Parigi nel 1977) vivono della tensione che creano nell’osservatore, entrano in risonanza con il suo vissuto, animando una sorta di racconto estetico-poetico in progress.

La ricerca di Dorothée Thébert (nata nel 1977, vive e lavora a Ginevra) analizza gli sconfinamenti dell’istinto animale nella creatura umana, come prodotto socialmente codificato, indagandone, nelle reazioni, il residuo istintuale. Nelle foto il corpo viene utilizzato come oggetto di una performance di intento narrativo. Stéphanie Gygax, nata nel 1975 a Chaux-de-Fonds, lavora a Zurigo, espone una serie di stampe, su alluminio e polaroid, che rappresenta l’esito di un’indagine su teenager appartenenti a contesti socio-culturali ed etnie diverse da quelle del luogo in cui vivono. La fotografa li ritrae nell’atto di ricostruirsi, teneramente o provocatoriamente, un’identità, adottando attitudini e segni di una moda e di un gusto mutuato dai modelli U.S.A e dalle videoclip pubblicitarie di MTV. Jérôme Sother, nato nel 1975 a Mulhouse, attivo a Parigi, si impegna in una sorta di autoritratto, colto tra coscienza e subconscio, di foto personali che espone disseminate sulle pareti, come tessere di un mosaico. La serie dei Bagnanti (Les Baigneurs) nasce davanti allo specchio di mare di Nizza, quando, non vista, Solange Reboul fotografa e isola, con una macchina digitale attraverso un binocolo, corpi di turisti abbandonati alla corrente. Quanto più il soggetto è banale tanto più diventa surreale, ripreso, a sua insaputa, da un occhio indiscreto, in una inquietante sospensione spazio-temporale.

Angela Buzzi lavora alle diverse espressioni ed atteggiamenti di un unico soggetto, rappresentato da una bambola, animata, di scatto in scatto, nei vari piani di ripresa, da un’ emozionalità umana. Il suo intento estetico-comunicativo è quello dell’immagine pubblicitaria destinata a una lettura di massa, che tuttavia trasmetta, al di là della superficie, il senso del messaggio dell’autore.

Sébastien Secchi è presente alla Libreria DADA con una personale, coordinata da Miria Monaldi, che ricostruisce per segni e indizi, un fresco autoritratto di vita ordinaria. Accessori femminili, oggetti senza pregnanza estetica come una presa elettrica, un divano, un frigo aperto, particolari di arredo talvolta kitsch, rinviano al vissuto di un inquilino invisibile, che non teme tuttavia di mettere a nudo la propria intimità.

Allo si ripresenta la seducente coppia Cécile Hesse_Gaël Romier con una videoinstallazione che ripercorre l’iter linguistico recente e meno recente, relativo alle scelte sottilmente provocatorie ed eroticamente intriganti dei due fotografi.

Radu Stern è uno storico dell'arte. Ha insegnato in diverse università straniere ( Boston e Londra) e in Francia (Digione). Fino al 2004, è stato co-direttore dell’Ecole de Photographie di Vevey (Svizzera) ; è oggi il responsabile dei programmi educativi al museo dell'Elysée di Losanna dove è il curatore di un importante ciclo di conferenze sulla storia della fotografia. Nel dicembre 2003, ha pubblicato Against fashion : clothing as art 1850-1930 presso la casa editrice MIT Press negli Stati Uniti.

Immagine: Cécile Hesse_Gael Romier - Conciliabule

Sedi:

Piazza Cattaneo 26/3 SPAZIODELLAVOLTA
Cécile Hesse_Gaël Romier_Loan Nguyen Cécile Hesse_Gaël Romier_Loan Nguyen Truong_Mathieu Bernard-Reymond_Anna Kanaï

Piazza Campetto 8a LEONARDI V-IDEA
Adrien Cater_ Stéphanie Gygax_Kali Vermes_Solange Reboul_Jerôme Sother_Dorothée Thébert_Angela Buzzi_Yann Amstutz

Via dei Giustiniani, 3 DADA Libreria
Sébastien Secchi

Dal 7.11.05 visitabile Spazio delle Cisterne della Facoltà di Architettura Stradone S. Agostino, 37
Cécile Hesse_Gaël Romier

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