Accademia di Francia - Villa Medici
Roma
viale Trinita' dei Monti, 1
06 6761291, 06 67611 FAX 06 69921653
WEB
Alfredo Jaar, Pier Paolo Pasolini
dal 9/11/2005 al 10/11/2005
06 68805880
WEB
Segnalato da

Studio Stefania Miscetti




 
calendario eventi  :: 




9/11/2005

Alfredo Jaar, Pier Paolo Pasolini

Accademia di Francia - Villa Medici, Roma

Un doppio ritratto dell'Africa in due film: Appunti per un'Orestiade Africana e Muxima che a distanza di 35 anni pongono le stesse domande, firmate da Pier Paolo Pasolini e Alfredo Jaar. Oggi Jaar affronta il problema della poverta' e dello sfruttamento delle risorse africane con un film dal titolo Muxima, un melanconico lamento, un'elegia cinematografica dedicata al popolo dell'Angola.


comunicato stampa

Appunti per un'Orestiade Africana
Pier Paolo Pasolini, 1968 - 1973, durata 63°

Muxima
Alfredo Jaar, 2005, durata 36°

In collaborazione con Studio Stefania Miscetti

"... i problemi non si risolvono, si vivono"
Pier Paolo Pasolini
Un continente l'Africa. Un doppio ritratto. Due film che, a distanza di 35 anni pongono le stesse domande, firmate da due autori: Pier Paolo Pasolini e Alfredo Jaar, artista che ne ha ereditato l'impegno

In Appunti per un'Orestiade Africana (1968 – 1973) girato tra Uganda e Tanzania, Pasolini si pone e ci propone una serie di interrogativi sulle contraddizioni interne che esistevano nelle allora giovani democrazie africane.
Il suo assunto parte dall'intuizione poetica di un'analogia tra i fatti narrati da Eschilo nella sua tragedia e quello che dagli anni'60, all'indomani della conquistata indipendenza, accadeva nei nuovi stati africani: la scoperta della democrazia con tutti i problemi che ne derivano.
Con il pretesto della ricerca di un cast di protagonisti/personaggi che potessero incarnare gli antichi eroi dell'Orestiade, Pasolini si confronta con temi di grande peso ed importanza. La grazia, la lucidità e la crudezza di cui è permeata la sua opera, costituiscono, un esempio straordinariodi come un intellettuale, ancora di più oggi, possa essere al centro di un dibattito che riguarda noi tutti. La frase finale di quello che, come precisa l'autore, non è un film né un documentario, ma degli appunti per un film:
"una nuova nazione è nata, con i suoi problemi infiniti: ma i problemi non si risolvono, si vivono" ci rende immediatamente protagonisti e non spettatori.

Oggi Alfredo Jaar affronta il problema della povertà e dello sfruttamento delle risorse africane con un film dal titolo MUXIMA ( che nella lingua kimbundu significa "cuore"): è un melanconico lamento, un'elegia cinematografica dedicata al popolo dell'Angola.

Diviso in dieci Canti, o piccoli poemi visivi, il film è guidato ritmicamente e concettualmente da cinque differenti versioni di Muxima, una canzone tradizionale kimbundu, che ha ispirato l'intero film. Tutti insieme, i Canti costituiscono un lavoro che, come ha dichiarato Jaar, "parla di una donna chiamata Muxima, parla di una chiesa chiamata Muxima, parla di una famosa canzone tradizionale dell'Angola e non parla di nessuna di queste cose".

Da quando ha ottenuto l'indipendenza dal Portogallo nel 1975, l'Angola ha sopportato quasi trent'anni di guerra civile. Tra il 1975 e il 2002, cioè da quando è stata dichiarata la tregua, il conflitto tra Popular Movement for the Liberation od Angola (MPLA), supportato dalla Russia e da Cuba, e la National Union for the Total Indipendence of Angola (UNITA), supportato dal Sud Africa e dagli Stati Uniti, è sfociato in quasi un milione di vite perdute e quattro milioni di profughi. Dalla morte di Jonas Savimbi, il leader dell'UNITA, avvenuta nel febbraio 2002, esiste una relativa calma e le elezioni sono programmate per il 2006.
Al momento, più dell' ottanta percento della popolazione dell'Angola vive in relativa o assoluta povertà. Più di un milione di persone è ancora confinato entro lo stesso stato dell'Angola. Il paese è cosparso di circa diciotto milioni di mine terrestri e molte organizzazioni internazionali stanno lavorando perché queste siano disattivate o rimosse. Più del 70% della popolazione non ha accesso al servizio sanitario, né all'acqua potabile. L'AIDS è molto diffuso, con una stima tra il 10 e il 15% di abitanti infetti, mentre solo una minima parte di risorse governative sono stanziate per combattere la malattia.
Questa povertà e la mancanza di un programma che tuteli la salute esistono in completo contrasto con le enormi ricchezze del paese: diamanti, petrolio e altre risorse naturali, che un tempo hanno dato vita alla guerra civile e ora attirano "cercatori" e "investitori" da tutto il mondo.Tre aerei cargo a settimana viaggiano tra Luanda, la capitale dell'Angola e Houston, in Texas, il che è solo un segno del coinvolgimento fra due paesi: gli Stati Uniti ottengono quasi il 10% del loro petrolio dall'Angola.

Fino al 12 novembre 2005 la mostra Alfredo Jaar Le ceneri di Gramsci è visibile presso lo Studio Stefania Miscetti, via delle Mantellate, 14 Roma, tel/fax + 39 06 6880 5880
L'opera in mostra fa parte della Trilogia di Gramsci, di cui la prima parte dal titolo Infinite Cell, è stata presentata alla Galleria Lia Rumma nella sede di Milano.
La seconda parte Che cento fiori sboccino è stata invece esposta al MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma, diretto da Danilo Eccher, a cura di Dobrila Denegri

Immagine: Alfredo Jaar

La proiezione è preceduta da un incontro con Alfredo Jaar presentato da Alessandra Mammì

Alle ore 20 di giovedì 10 novembre 2005 a Villa Medici, in via Trinità dei Monti 1, Roma

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