Spazio Lattuada
Milano
via Lattuada, 2
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WEB
Agostino Bonalumi
dal 9/11/2005 al 10/1/2006

Segnalato da

Artecentro Lattuada Studio




 
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9/11/2005

Agostino Bonalumi

Spazio Lattuada, Milano

I colori nello spazio. In mostra circa 40 opere, tra tele e carte, realizzate dagli anni '60 agli anni '90. ''Bonalumi sfugge alle costrizioni della superficie incrostandola di elementi naturali, di tessuti, di tubi, di buchi e di concrezioni...'' Martina Corgnati


comunicato stampa

I colori nello spazio

Giovedì 10 Novembre, fino a Gennaio 2006, la galleria Lattuada Studio ha il piacere di presentare la grande mostra di Agostino Bonalumi, che vede riunite circa quaranta opere, tra tele e carte, dagli anni ’60 agli anni ’90.

“Un segno fende la superficie e, al tempo stesso, la determina. La sua è un’apparenza mossa che non esclude riferimenti naturalistici pur non implicandoli necessariamente. La sua presenza determina una tensione, uno sforzo delle fibre della tela, sforzo volto ad assumere la forma, a diventare forma.

Ripercorrendo sinteticamente tutto il lungo itinerario di Agostino Bonalumi a partire dal 1959, anno “abbagliante”,…in cui si afferma piena e quasi improvvisa una nuova idea dell’arte….

Bonalumi sfugge già alle costrizioni della superficie incrostandola di elementi naturali, di tessuti, di cannicci, di fibre, di tubi, di buchi e di concrezioni. Una scelta che deriva probabilmente, in qualche modo dall’assimilazione profonda delle invenzioni di Lucio Fontana….e che porta queste opere ad apparentarsi, di fatto, più con certe esperienze new dada ( Rauschenberg soprattutto) che con i sussulti stanchi dell’art autre nostrana….

Le opere di Bonalumi risultano fisicamente e concettualmente, espressione di una dialettica, di un equlibrio, sempre suscettibile di produrre nuove variazioni: l’equilibrio imperfetto, per esempio, tra rigore geometrico e deviazione dalla stessa norma geometrica che ispira i primi, straordinari, cicli degli anni Sessanta; la dialettica tra l’interesse verso soluzioni formali quasi optical e il rigore con cui l’oggettualizzazione dell’opera viene perseguita, al di qua di qualunque ricerca dell’effetto; la dialettica tra contenimento nei limiti fisici dell’opera e l’apertura verso l’ambiente; la dialettica, infine, tra definizione e provvisorietà, sostenuta da un’idea dell’opera come embrione di forma, come qualcosa di sospeso, qualcosa che sta per essere.

Da testo in catalogo di Martina Corgnati

Inaugurazione: 10 novembre ore 18.30

Studio Lattuada
via dell'Annunciata 31 - Milano

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