Eventi e Mostre - Uff. Promozione iniziative
Dal chiarismo al naturalismo. La mostra presenta circa cento opere tra tele e disegni dell'artista parmigiano. Sono esposte tutte le opere piu' significative dagli esordi, ancora segnati dai ritmi deco e dalle volumetrie del 'Novecento', fino al chiarismo dei primi anni trenta, di cui e' uno dei protagonisti. Sono documentati poi il periodo espressionista della meta' del decennio e la serie dei ritratti, di profonda penetrazione psicologica.
Dal chiarismo al naturalismo
A cura di Elena Pontiggia
L’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Parma (Servizio Eventi e Mostre) dedica a Renato Vernizzi (Parma, 1904 – Milano, 1972) una mostra, che si terrà a Palazzo Pigorini dal 12 novembre al 15 gennaio prossimi.
La mostra presenta circa cento opere tra tele e disegni dell’artista parmigiano, e costituisce l’antologica più vasta mai dedicata all’artista.
Sono esposte tutte le opere più significative di Vernizzi, dagli esordi, ancora segnati dai ritmi déco e dalle volumetrie del “Novecentoâ€, fino al chiarismo dei primi anni trenta, di cui è uno dei protagonisti. Sono in mostra, tra l’altro, i luminosi paesaggi di questo periodo e il famoso Ragazzo in bicicletta del 1933 (un fragile ragazzino che corre tra gli alberi, metafora della fragilità dell’esistenza). Un senso di sottile commozione lirica nel rappresentare la natura e gli uomini rimarrà costante nella pittura dell’artista.
Sono documentati poi il periodo espressionista della metà del decennio (La ronda, 1935), e la serie dei ritratti, di profonda penetrazione psicologica, fra cui il Ritratto di Emilio Radius (1938), prima testimonianza di un’intensa attività di ritrattista, che porterà Vernizzi, tra l’altro, a dipingere più volte Toscanini.
Gli anni di guerra sono segnati dalle tenere scene di vita domestica, e dalle drammatiche, emblematiche, figure di animali. La mostra si inoltra poi nel dopoguerra, quando Vernizzi guarda con attenzione alla grande pittura del Cinquecento veneto e spagnolo, a quella del Seicento olandese e dei ritrattisti settecenteschi inglesi, fino a giungere a Manet.
Accompagna la mostra un catalogo Mazzotta con un ampio testo di Elena Pontiggia, una testimonianza di Luca Vernizzi, figlio dell’artista, e approfonditi apparati critici a cura di Elena Pontiggia e Marta Mirra.
Renato Vernizzi nasce a Parma nel 1904. Inizia a dipingere negli anni Venti, dopo aver appreso i primi rudimenti della pittura dal nonno affrescatore e dal padre decoratore, perfezionando gli studi presso il pittore Icilio Bianchi e quindi all’Accademia di Belle Arti di Parma. La successiva frequentazione dell’ambiente artistico di Milano, dove si trasferisce alla fine degli anni Venti, lo porta ad avvicinarsi alla poetica del “Novecentoâ€.
Negli anni Trenta stringe un lungo sodalizio con Del Bon e approda a un chiarismo dal segno volutamente incerto, dove i volumi si dissolvono nella luce. Sono di questo periodo le più importanti esperienze espositive, fra cui le Biennali di Venezia, la Quadriennale di Roma del 1935 e la partecipazione al Premio Bergamo, dove nel 1941 vince il primo Premio. Nel dopoguerra continua la sua ricerca, apprezzata fra l’altro da De Chirico e Testori, da scrittori come Buzzati e poeti come Attilio Bertolucci. Affianca alla pittura una appassionata attività didattica (1955-1971) presso l’Istituto d’Arte di Parma. L’artista muore a Milano nel 1972.
Inaugurazione per la stampa sabato 12 novembre 2005, ore 16
Inaugurazione per il pubblico sabato 12 novembre 2005, ore 17
Palazzo Pigorini
Via della Repubblica, 29 – Parma
Orario: ore 10 - 19, chiusura lunedì non festivi.