Le specificita' della giovane scena britannica. Gli 11 artisti coinvolti trattano temi quali i diritti civili e la rivoluzione sessuale in America, il rapporto con utopie sociali, l'adattamento della cultura modernista all'architettura e al design nelle varianti vernacolari del dopoguerra, la difficile relazione fra l'estetica moderna e l'ornamentazione pre-industriale. A cura di Gyonata Bonvicini.
A cura di Gyonata Bonvicini
Nel saggio La storia della sessualita' Michel Foucalt esamina come il discorso sulla
sessualita' e in particolare la nozione di repressione, abbia la funzione di regolare,
controllare e definire le relazioni di potere. Nella sua analisi, Foucault osserva
come il solo impulso a considerare una societa' repressiva sia il piu' immediato e
diretto modo di contestarla: ''Se il sesso e' represso, ovvero condannato alla
proibizione, alla non-esistenza e al silenzio, il solo fatto che qualcuno ne parli,
assume in se' la sembianza di un atto deliberatamente trasgressivo.''
La rivista Jaybird vide la luce nel 1965 in un tumultuoso clima politico, sospeso
nella zona grigia compresa fra le decenti pubblicazioni naturiste e la pornografia.
Tutto cio' nel clima psichedelico e hippie della West Coast che si preparava alle
feroci contestazioni di fine decennio. Come ideale manifesto della rivoluzione
sessuale, Jaybird ha espresso bellezza, gioia di vivere, liberta' , individualita',
in un certo grado, anche disobbedienza civile.
Gli artisti coinvolti nel progetto Jaybird trattano temi quali i diritti civili e la
rivoluzione sessuale in America, il rapporto con utopie sociali, l'adattamento della
cultura modernista all'architettura e al design nelle varianti vernacolari del
dopoguerra, la difficile relazione fra l'estetica moderna e l'ornamentazione
pre-industriale.
Jaybird presenta interventi che tendono a generare forme ipotetiche. Ciascuno dei
lavori ridefinisce convenzioni, lasciando insoddisfatta l'aspettativa che una data
forma debba essere irrevocabilmente legata ad un significato predeterminato. Questo
tipo di strategia comporta necessariamente un'intrusione: di processo, di spazio, di
luogo, di situazione.
La costruzione di uno ''spazio altro'', elaborando una costellazione di approcci non
ortodossi, minaccia la rigidita' del modernismo canonico. Questa sottile e indiretta
contestazione, inoltre, trascende sistemi e ideologie, creando una struttura che sia
il risultato di un intenso ibridarsi di sub-culture.
Il fine di questa mostra e' anche quello di presentare le specificita' della giovane
scena britannica in un nuovo e stimolante contesto come quello di Milano.
ARTISTI PARTECIPANTI:
CAROL BOVE
LALI CHETWYND
DOUG FISHBONE
RYAN GANDER
ROGER HIORNS
DUNCAN MARQUISS
ALAN MICHAEL
DAVID MUSGRAVE
ANJ SMITH
MARK TITCHNER
NICOLE WERMERS
Zero
Via Ventura 5 Milano