All'alba del terzo millennio, Roma saluta i viaggiatori con il linguaggio esplosivo e dirompente dell'arte contemporanea, rappresentato da "il solco", un'opera permanente realizzata da Enzo Cucchi nel 1999 e collocata sulla parete interna dell'Ala Mazzoniana alla Stazione Termini. Inaugurazione dell'opera alle ore 18.30.
Opera permanente per la Stazione Termini.
All'alba del terzo millennio, Roma saluta i viaggiatori con il linguaggio esplosivo e dirompente dell'arte contemporanea, rappresentato da "il solco", un'opera permanente realizzata da Enzo Cucchi nel 1999 e collocata sulla parete interna dell'Ala Mazzoniana alla Stazione Termini. Si tratta di un grande pannello in ceramica (m 10x10) composto da 120 lastre, collocato sopra l'arcata d'ingresso ai binari dal lato della Stazione affacciato su via Giolitti. L'opera rappresenta un tratto di mare, agitato da onde spumeggianti e attraversato da un solco verticale, un confine simbolico dove il mare si fa terra e la terra diventa acqua. Un'immagine potente e gloriosa che, abili ceramisti di Vietri (Santoriello) hanno saputo plasmare dalla terra per trasformare il progetto dell'artista in un'opera intrisa di forti contenuti simbolici e di notevole suggestione visiva.
Perché un solco? Ebbene, il soggetto scelto dall'artista (che si è affermato sulla scena internazionale all'inizio degli anni ottanta come membro della "Transavanguardia") appare profondamente radicato con la storia della città eterna, nata dal solco tracciato sul colle Palatino dall'aratro di Romolo. Da quel taglio scaturiscono le energie del popolo romano, che fonda la sua "urbs" come ideale punto di partenza per la conquista del mondo intero. E´ una visione simbolica che si concentra proprio su quella fenditura che taglia le onde del mare, per diventare il simbolo di una nuova era, una soglia da varcare per costruire idealmente una città dove l'arte contemporanea abbia la stessa dignità di quella del passato, e gli artisti possano tornare ad essere protagonisti e cittadini d'onore di una Roma rinnovata, come è sempre accaduto dal Rinascimento fino alla prima metà del Ventesimo secolo.
Luogo di arrivi e partenze, di incontri e di scambi, la Stazione Termini si connota naturalmente come polo propulsore di un sano rinnovamento della capitale attraverso la creazione di opere d'arte cariche di significati simbolici, proprio come questa. Da quel solco che unisce l'antica terra di Roma con il suo mare, quel Tirreno carico di miti e di storia, potrà nascere una città capace di accogliere gli artisti contemporanei come Enzo Cucchi, pronta a rinnovare la propria cultura, proprio a partire dal Giubileo del Duemila.
L'opera permanente è stata realizzata grazie al contributo dell'Agenzia romana per la preparazione del Giubileo. Si ringrazia l'azienda Grandi Stazioni per l'ospitalità e, per la collaborazione, la Galleria Memphis di Roma, Ludovico Pratesi, Emanuela Nobile Mino, Sabina Di Pasquale, Andrea Malizia, come tutti coloro che hanno partecipato al compimento del progetto.
Inaugurazione - giovedì 21 dicembre - ore 18.30
Ala Termini - Via Giolitti, 34 - Roma