La mostra, a cura di Grazia Villani e dell'artista, vuole essere un omaggio alla donna provocatoriamente interpretata nel duplice aspetto della sua natura: quella rassicurante, tipica dell'immaginario sardo, legata al concetto e alle forme avvolgenti della Madre Mediterranea, e quella balzata alle cronache come assassina, vittima, merce di scambio.