Nella mostra intitolata 'Doveva accadere. Il luogo, il Crocefisso, il campo' viene documentata per tratti essenziali la parabola creativa di William Congdon, uno degli ultimi esponenti della ormai leggendaria Action ainting. Il percorso espositivo, curato dalla 'The William Congdon Foundation', custode dell'eredita' del maestro, è corredato da un ricco apparato documentario e didattico.
Doveva accadere. Il luogo, il Crocefisso, il campo.
L'Amministrazione comunale di Legnano ha colto l'occasione per omaggiare la cittadinanza del nuovo spazio culturale istituito all'interno del pregevole palazzo Leone da Perego, i cui ampi e luminosi locali sono stati recentemente oggetto di un importante e impegnativo restauro. Un'iniziativa, dunque, che combina felicemente una mostra di valore internazionale con l'attenzione alla realtà locale. La mostra, che ebbe in Italia solo una breve e ridotta anteprima a Buccinasco, località dove l'artista abitò per vent'anni e dove ora è sepolto, viene ora riproposta a un pubblico più vasto con importanti aggiunte e soprattutto in una cornice espositiva di particolare suggestione.
Nella rassegna - intitolata "Doveva accadere. Il luogo, il Crocefisso, il campo" - viene documentata per tratti essenziali la parabola creativa, (uno degli ultimi esponenti della ormai leggendaria Action painting) soprattutto nella sua tappa estrema tra il 1979 e la morte, che valse all'artista da parte di Giovanni Testori la definizione di "pittore lombardo, anzi longobardo" e che fu salutata da Vittorio Sgarbi come una delle più singolari raffigurazioni pittoriche della Padania.
Il percorso espositivo, curato dalla "The William Congdon Foundation", custode dell'eredità del maestro, è corredato da un ricco apparato documentario e didattico: immagini dell'artista al lavoro e dei suoi vari atelier; filmati con interviste e documentari; e per concludere la pregevole sequenza di immagini che il fotografo Piero Pozzi ha realizzato negli stessi luoghi della Bassa ritratti nei dipinti di Congdon, una sorta di mostra nella mostra che aiuta a ripercorrere il processo mediante il quale le forme del paesaggio si vengono a tradurre in quelle dell'immagine pittorica.
Un agile e accessibile catalogo è a disposizione dei visitatori. Il periodo espositivo sarà cadenzato da un ciclo di incontri serali, aperti alla cittadinanza, per approfondire la figura dell'artista e i suoi nessi con i grandi temi dell'arte contemporanea. Saranno inoltre organizzate visite guidate per gruppi o per scolaresche.
William Congdon nacque, da una ricca famiglia di industriali, banchieri, funzionari, a Providence (Rhode Island), il 15 aprile del 1912, lo stesso giorno dell'affondamento del Titanic. Iniziò, dapprima come scultore, il suo percorso di artista dopo l'università . Durante la II guerra mondiale, autista volontario di ambulanze, fu tra i primi a giungere nel campo di sterminio di Bergen Belsen. Dopo la guerra, recatosi per un breve periodo in Italia per contribuire alla sua ricostruzione, scoprì la propria vocazione di pittore.
A New York divenne artista apprezzato dal pubblico, dalle gallerie e dalla critica, ma sentì che il proprio destino era quello di un expatriate, un uomo in viaggio, forte delle proprie incancellabili radici ma alla ricerca di una nuova patria. Tornò ancora in Italia e per quasi dieci anni, sia pure viaggiando di continuo, mantenne il proprio studio a Venezia.
Nel 1959 si convertì alla fede cattolica e per qualche anno dipinse solo soggetti di carattere religioso. Si accorse poi di poter essere artista cristiano anche tornando a mostrare i luoghi e le sofferenze del mondo.
Negli anni '60 e '70 lavorò ad Assisi. Dal 1979 visse a Gudo Gambaredo, alla periferia di Milano, accanto ad un monastero benedettino. Morì a Milano il 15 aprile 1998, nel giorno del suo ottantaseiesimo compleanno. Le sue opere sono esposte in molti importanti musei americani e fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero; la parte più cospicua della sua opera appartiene alla Fondazione che porta il suo nome, "The William G. Congdon Foundation", e che si riconosce nel compito di promuovere l'eredità culturale, artistica e spirituale di questo artista di fama mondiale che adottò l'Italia a propria patria elettiva.
Importanti rassegne dedicate si sono tenute a Ferrara (1981), a Milano (1992), a Faenza e Bologna (1995-1996), a Madrid (1998) e a Bassano del Grappa (1999).
Palazzo Leone da Perego - Legnano - Tel. 0331598008