81 Ottantuno. In mostra quindici dipinti su tela. Nella costruzione dell'opera, l'artista ricerca continuamente l'equilibrio delle diverse componenti, sempre in stretta relazione con le colature e i rilievi, riducendo al minimo la casualita'.
81 Ottantuno
Nello spazio espositivo dell’Associazione Contemporaneamente, quindici tele documenteranno il nuovo progetto tematico dell’artista veneziano
A sei anni di distanza dalla sua ultima personale milanese (“Memoria” alla Galleria del Credito Valtellinese-Palazzo delle Stelline, 1999), Roberto Floreani (Venezia, 1956) torna a esporre in uno spazio pubblico a Milano. Dal 23 novembre 2005 al 7 gennaio 2006, infatti, nelle sale dell’Associazione Contemporaneamente sarà allestita la mostra 81 OTTANTUNO, che raccoglierà quindici tele inedite, appositamente concepite per lo spazio espositivo, che fanno parte di un nuovo progetto tematico (“Ottantuno”).
Le quindici opere, alcune di grande formato, rappresentano una sintesi dello sviluppo artistico di Floreani in questi ultimi anni. Sono infatti presenti gran parte dei motivi che lo hanno segnalato all’interesse della critica e del pubblico come uno dei punti di riferimento della ricerca aniconica italiana e alcune importanti novità sia nelle cromìe che nei motivi dei rilievi (come nella serie di opere, da cui la mostra prende il titolo).
“Ottantuno”, Numero Celeste del Taoismo, corrispondente al Cielo e al compimento perfetto della qualità Yang, non è che un mirato pretesto per portare l’attenzione sulla spiritualità nell’arte, o meglio, per identificare l’opera d’arte come portatrice di un messaggio di natura spirituale. A questo proposito, Floreani individua quattro grandi artisti del Novecento che, da versanti differenti, hanno tratto spunti analoghi. Yves Klein, (abile praticante di arti marziali come Floreani) perché ha saputo dare un messaggio di natura spirituale non prescindendo dall’importanza della fisicità, Mark Rothko, che ha veicolato la suggestione e l’emozione allo stato puro, Hermann Nitsch che si è posto frontalmente nei confronti della religiosità e del misticismo nell’arte, Josef Albers che, pur non rinunciando a una costruzione minuziosa dell’opera, raggiunge lo scopo di superarla e di portarsi concettualmente altrove, oltre l’opera stessa. I loro ritratti sono presenti in mostra, accompagnati da citazioni significative relative al loro modo di concepire l’arte. La presenza in catalogo della scrittura in versi del poeta Davide Brullo testimonia l’attenzione di Floreani nei confronti della lirica, quasi sempre presente nei suoi progetti.
La posizione di Floreani nei confronti dell’opera d’arte si basa su uno sviluppo circolare della concezione della vita, spesso citato anche in modo esplicito nelle sue opere (le serie “Mondo Sensibile”, 1995-2001 e “Concentrici”, 2001-2005) e la sua lunga pratica di arti marziali (giapponesi e cinesi) non è in questo caso che il completamento di una fisicità ben presente nelle sue opere. La sua materia pittorica, lirica nelle colature, suggestiva nelle profondità e nelle trasparenze, lo avvicina al concetto sia di Rothko che di Nitsch, anche se da versanti differenti. Il quadro nasce dall’elaborazione di una materia propria, le accensioni cromatiche improvvise conferiscono all’insieme la vitalità e l’energia dello scatto, emergendo da una distesa vibrante e introspettiva. Come Albers, Floreani ha una forte attenzione nella costruzione dell’opera, con una ricerca continua di equilibrio nelle diverse componenti, sempre in stretta relazione con le colature e i rilievi, riducendo al minimo la casualità nell’esito finale. Anche se la pittura di Floreani gode di un importante retroterra culturale, l’intento dell’artista non è mai quello di trasmettere messaggi di natura simbolica o allusiva. L’opera è lì, pronta a farsi leggere nella sua naturalezza per quello che esprimono la materia, il colore, i rilievi.
In questi vent’anni di esposizioni personali (la prima è infatti datata 1985), Floreani ha perfezionato una tecnica pittorica personalissima raggiungendo livelli di assoluto rilievo e la sua ricerca oggi può essere considerata la più matura e convincente tra gli artisti aniconici della sua generazione.
Accompagna la mostra un catalogo, edito da Publi Paolini, con un testo/intervista all’autore realizzato da Beatrice Buscaroli e una scrittura in versi del poeta Davide Brullo (Milano,1979) intitolata “Come rettili della terra”.
Roberto Floreani ha tenuto importanti mostre personali sia in Italia che all’estero. Tra i progetti individuali in spazi pubblici e museali si ricordano: “La casa e il tempo”, 1994-95 (Musei Civici di Como, Pinacoteca di Ravenna, Museo d’Arte Contemporanea di Zagabria); “Antologica 1986-1997”; 1997 (Casa dei Carraresi, Treviso); “Opere recenti”, 1999 (LAMeC, Basilica Palladiana, Vicenza);“Memoria”, 1999 (Galleria del Credito Valtellinese, Milano); “Roberto Floreani”, 2001 (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Repubblica di San Marino); “Ritorno all’Angelo”, 2003 (Museo Revoltella, Trieste).
Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e museali (Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea,Bologna; Musei di Stato della Rep. di San Marino, Università degli studi, Bologna; Banca Commerciale Italiana, ING Bank, Amsterdam; Credito Valtellinese, Sondrio-Lugano; Fondazione Cassamarca, Treviso).
Nel 2005 ha partecipato all’ultima edizione della Quadriennale di Roma e gli è stata conferita la targa d’oro al Premio nazionale “Fabbri 1905”.
Catalogo: PubliPaolini
Con il patrocinio di: Regione Lombardia, Comune di Milano - Settore Sport e Giovani
Organizzazione: Bonelli Arte Contemporanea
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Inaugurazione: Martedì 22 Novembre, ore 18.30
Associazione Contemporaneamente
viale Pasubio 14 - Milano
Orario: da martedì a venerdì 15.00 – 19.00. Sabato 10.00 – 19.00. Domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero