Studio di Architettura CinquantunoUndici
Cagliari
via Ada Negri 21
070 666744 FAX 070 682884

Maria Caboni
dal 24/11/2005 al 14/12/2005
Lunedi' - Venerdì h. 10-20

Segnalato da

Maria Caboni



approfondimenti

Maria Caboni
Gaetano Brundu



 
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24/11/2005

Maria Caboni

Studio di Architettura CinquantunoUndici, Cagliari

Ancora nel tre. ''Le forme nascono e si compiono, riordinando i movimenti interni e sul foglio, in piano, si stendono fili con direzioni precise, proiezioni guidate di sentimenti e sensazioni libere e galleggianti dietro la nostra permeabile apparenza.'' Maria Caboni


comunicato stampa

Ancora nel tre

Venerdì 25 Novembre 2005, alle ore 19 presso lo studio di Architettura CinquantunoUndici, in via Ada Negri 21, a Cagliari sara' inaugurata la mostra “Ancora nel tre” di Maria Caboni. Presentazione a cura di Gaetano Brundu.

Maria Caboni, artista di sicuro avvenire, non e' stata mia allieva. Ma non e' per questo che quando mi ha detto che le avrebbe fatto piacere avere una mia testimonianza sul suo lavoro, ho risposto che la cosa piu' seria e credibile che possa fare un artista, dopo le opere realizzate, e' quella di scrivere sul proprio lavoro e magari sul rapporto in cui tale lavoro si pone per lui, per lei, nel mondo ( reale e culturale) circostante.

C'e' da dire che diverse volte che ci incontrammo, oltre che del suo lavoro finimmo per parlare di Joyce Lussu o di Venezia e di quella biennale che, pur abbastanza sgangherata, offre molti stimoli a chi se la vada a vedere sfuggendo ai filtri ed alle trappole dei media e non si faccia condizionare da certe orribili esperienze con ristoranti e trattorie. Comunque nel 2007 c'e' Documenta a Kassel e se Maria Caboni andra' a vedersela, potremo ancora parlare del sistema dell'arte, delle sue chiusure e delle sue aperture; e delle eventuali porte che improvvisamente si possono spalancare a chi, attenta sulla soglia di un misterioso spazio-tempo, abbia la prontezza di catapultarsi al di la', come si vede fare oggi in tanti films di fantascienza.

Ma torniamo al problema di partenza, a un impegno con la scrittura che gli artisti giovani non devono sottovalutare. Sono loro che devono scrivere, lasciare testimonianza , anche perché spesso la carica creativa ed il coraggio della giovinezza piano piano si possono diluire e perdere con il passare degli anni.

Peraltro questi giovani artisti devono anche mettersi nei panni di chi legge, del visitatore di una mostra che si trova in catalogo la presentazione scritta da questo o quel personaggio: la diffidenza e' il riflesso piu' frequente, oggi come oggi la figura del padrino non e' così ben accetta e d'altronde moltissimi sono ben consapevoli dei rituali diffusi nel gioco delle esposizioni, piccole e grandi. Ci sono poi gli addetti ai lavori, quelli veri, saranno pochi ma ci sono, un po' dovunque: a questi non sfuggono le note false e la vacua ripetizione di minuetti di presentazione nei cataloghi delle mostre, a questa gente non si possono celare i movimenti ed i non movimenti nascondendosi dietro un dito.

Resto convinto che in genere al visitatore serio interessa molto di piu' trovare in catalogo la testimonianza diretta dell'artista; anche perché queste testimonianze fanno storia e sono gli elementi che aiutano a capire e definire aspetti significativi del suo lavoro con un marchio di autenticita'.

Dunque Maria, scrivi, scrivi e riscrivi, qualcosa restera'. Ma non devi metterti a spiegare in modo schematico o didascalico quello che dipingi: le spiegazioni possono essere implicite anche nei discorsi apparentemente piu' lontani dal tema centrale. Lo scritto in tanti modi può diventare parte integrante della tua espressione pittorica, ma se la cerchi di proposito, questa integrazione non avverra' e la spirale creativa non si svolgera' e non sviluppera' le sue potenzialita'.

Ho appena visto due tuoi pezzi di notevole intensita', nella cabina a cura di Anna Maria Janin allestita con Marta Fontana al Lido di Cagliari nell'ambito di questa incredibile Sardegna Arte Fiera organizzata da Mauro Cossu.
Beh, auguri!
Gaetano Brundu

La tavolozza, un gradino in piu' dalla nebulosa interna, dove tutto si mescola.

Le forme nascono e si compiono, riordinando i movimenti interni e sul foglio, in piano, si stendono fili con direzioni precise, proiezioni guidate di sentimenti e sensazioni libere e galleggianti dietro la nostra permeabile apparenza.
Maria Caboni

Maria Caboni
via Satta 26 - Cagliari
070 6402114
328 6661523
violapilar@tiscali.it
http://www.mariacaboni.com

Studio di Architettura CinquantunoUndici
Via Ada Negri 21 - Cagliari

Ingresso dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 20

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