Roberto Coda Zabetta e Giovanni Manfredini. Esposti 40 dipinti. L'indagine di Manfredini e' un ossessivo affondo nell'apparenza, nel corpo come doloroso affiorare dal buio. ''Io dipingo l'azione e la figura e' il risultato di una lotta corpo a corpo con la materia'' dice Coda Zabetta.
Roberto Coda Zabetta e Giovanni Manfredini. Esposti 40 dipinti
A cura di Marina Pizziolo e Romano Ravasio
Dopo "Il corpo e l'anima. Federico Guida e Paolo Schmidlin", prima battuta
dell'annunciata trilogia volta a presentare stimolanti confronti tra i
protagonisti della nuova scena artistica italiana, e' la volta di un faccia a
faccia tra due artisti che si muovono in un buio inquietante, gravido di
interrogativi esistenziali: Roberto Coda Zabetta e Giovanni Manfredini.
"Dopo il corpo ci sono solo i morti. Il corpo e' il pieno, occorre
raccontarlo nelle sue piaghe e il suo calvario quotidiano e' la resurrezione
nella pittura", ha scritto Giovanni Manfredini. "Dipingere il proprio corpo
e' dipingerne la biologia, la coscienza del destino in uno stato
allucinatorio percorso dalla ribellione di cio' che e' stato creato, contro il
creatore stesso". L'indagine di Manfredini e' un ossessivo affondo
nell'apparenza corporea, nel corpo come doloroso affiorare dal buio in un
eroico "tentativo di esistenza", titolo ricorrente di molti suoi dipinti. Le
opere di Manfredini sono calchi corporei su velature di nerofumo. L'artista
imprime il suo corpo nudo su grandi tavole che assumono l'aspetto di
drammatiche sindoni. Il corpo sembra voler fuggire dal nero che lo avvolge
verso una luce che mentre definisce dissolve, corrode. Metafora della
disperata lotta contro il tempo che passa, consumando inesorabilmente
l'attimo della vita.
"Il mio lavoro e' azione, non forma", dice Coda Zabetta. "Io dipingo l'azione
e la figura e' il risultato di una lotta corpo a corpo con la materia. Alla
fine, pero', meno impiego per realizzare un'opera piu' sono soddisfatto. Se
finisco un quadro da tre metri per tre in venti minuti, allora lo sento
davvero mio". Un'altra volta il dipinto vale come forma del gesto. Un gesto
frenetico che sciabola di bianco, rosso o giallo grandi superfici nere, fino
a dar vita a primissimi piani di volti allucinati, disperati, stravolti da
un grido che e' rabbia, dolore, stupore. "Non so cosa sia il dolore nell'arte
e devo dire che mi interessa anche molto poco", scrive Coda Zabetta "Mi
interessa, invece, capire il significato di questa parola. Nel profondo, in
quella sottile trasmissione di saggezza che ha nell'anima. I miei urli non
sono dolore, ma rabbia... per non aver capito ancora".
Attraverso l'accurata selezione di quaranta opere di grande formato, venti
per artista, prende vita alla Fondazione Bandera un coinvolgente duello tra
due protagonisti dell'arte italiana, sempre piu' apprezzati sulla scena
internazionale come qualificati interpreti di un disagio del vivere che e' il
dramma sordo del nostro tempo.
Roberto Coda Zabetta e' nato a Biella nel 1975 e vive tra Londra e Milano. Si
e' diplomato all'Istituto d'arte di Roma. E' stato assistente di studio di
Aldo Mondino. Nel 2004 ha vinto il premio giovani artisti MIART, con Marco
Cingolani e Federico Guida. Ha tenuto personali a Milano, Roma, Firenze,
Arezzo, Monaco di Baviera. Ha esposto in importanti collettive allestite in
sedi museali, in Italia e all'estero, a Milano, Torino, Roma, Modena, New
York, Berlino etc.
Giovanni Manfredini e' nato a Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena,
nel 1963. Vive e lavora a Milano e Modena. Ha allestito mostre personali a
Madrid, Napoli, Milano, Roma, Berlino, Basilea, Londra, Francoforte e
Stoccarda. Ha esposto anche in prestigiose collettive in vari musei:
"Minimalia" al PS1 di New York, "Uber menschen" allo Schiller Museum di
Weimar, "The opening" allo Stedelijk Museum di Gand e alla mostra "Young
Italian artists" svoltasi nelle Gallerie d'arte Contemporanea di Kuala
Lampur, Singapore e Bangkok.
Patrocinio Regione Lombardia, Provincia di Varese, Citta' di Busto Arsizio
Catalogo Skira
Ufficio stampa Fondazione Bandera Cristina Moregola
Inaugurazione sabato 26 novembre h 18,30
Fondazione Bandera
via Andrea Costa, 29 - Busto Arsizio (VA)
orari 10 - 19 dal venerdi' - domenica. Chiuso 25 dicembre, 1 e 6 gennaio
Ingresso 4 euro, ridotti 2 euro
visite guidate su prenotazione per gruppi tutti i giorni, escluso il lunedi'
laboratori didattici a cura dei Laboratori Bandera 5 euro