Un video nel quale un giovane down e' sospeso in volo; un trittico composto dal volto dell'artista mutante in un uomo di colore ed una serie di oggetti paradossali, pensati e installati come concetto espositivo unico. Le opere interagiscono a diversi livelli, temporali e spaziali, dando vita ad un'unica destabilizzante installazione, al centro della quale e' fondamentale l'idea di Errore.
L’errore sospeso in completa autonomia di pensiero dichiara di esserealieno alla realta' dei fatti contestati
A cura di Fabiola Naldi
In occasione di questa seconda mostra alla Estro Rocco Dubbini ha
realizzato un video nel quale un giovane down e' sospeso in volo - cosi' come
cita il titolo dell’esposizione-, un trittico composto dal volto
dell’artista mutante in un uomo di colore ed una serie di oggetti
paradossali, pensati e installati come concetto espositivo unico. Tre
termosifoni che, invece di riscaldare l’ambiente, ghiacciano, ribaltando la
funzione e il senso dello stesso oggetto, ed una gabbia per uccelli
agganciata al soffitto inserita in un contenitore di plexiglas trasparente
riempito d’acqua. Nella porzione esterna della gabbia e' rinchiuso un
canarino, mentre nella zona immersa nell’acqua un pesce rosso a
testimonianza di un medesimo destino di clausura (opera fruibile solo per il
giorno dell'inaugurazione)
Le opere interagiscono a diversi livelli, temporali e spaziali, dando vita
ad un’unica, poco rassicurante e destabilizzante, installazione, al centro
della quale torna ad essere fondamentale l’idea di Errore, incarnata e
formalizzata nella figura del down.
Questi “sottoponendo" a verifica, attraverso il proprio sguardo che scruta
e si muove tra le opere e le persone presenti, nonche' tra gli oggetti
precari e ambiguamente contraddittori dello spazio espositivo, si trasforma
nell’unica certezza individuata dall’artista, una evidenza in grado di
presentare, motivare e giustificare, di nuovo tramite un percorso
paradossale, l’insieme.
Il filo conduttore dell’esposizione, volutamente stratificato, sfumato e
“aperto" per lasciare ampio margine di interpretazione al fruitore, e'
rintracciabile nel concetto di paradosso collettivo e nell’immaginario
personale e piu' intimo di Rocco Dubbini. Un percorso oramai decennale, che
vede l’artista investigare e formulare nuovi ipertesti visivi e linguistici:
la “gabbia" risale, a livello di ideazione, al 1993, cosi' come la ricerca in
progress sulla mutazione razziale prosegue dal 1999.
Rocco Dubbini e' nato ad Ancona nel 1969. Vive e lavora tra Ancona e Roma.
Inaugurazione Sabato 10 dicembre 2005 alle ore 18.00
Galleria Estro
Via San Prosdocimo 30 - Padova
Orari: da martedi' a sabato dalle ore 14.00 alle 20.00