Corrado Bonomi
Stefano Bortolin
Enrico T de Paris
Fazz
Massimo Festi
Piero Gilardi
Furniture of mind
Gaia Intaglietta
Pierpaolo Koss
Grazia Mazzarello
Paolo L. Parisi
Patrizia Prisco
Joey Reboredo
Vittorio Valente
Opere di 14 artisti contemporanei di diverse generazioni. Le installazioni, le fotografie e i video occupano la mostra presentando soluzioni scientifiche-sociali, futuristiche o ironiche, interattive o di design, realizzate nei materiali piu' vari.
Artisti:
Corrado Bonomi, Stefano Bortolin, Enrico T de Paris, Fazz, Massimo
Festi, Piero Gilardi, Furniture of mind (Walter Vallini&Vittorio Valente), Gaia
Intaglietta, Pierpaolo Koss, Grazia Mazzarello, Paolo L. Parisi, Patrizia Prisco,
Joey Reboredo, Vittorio Valente
...Eppure pensavo di essere sveglio
2046 una data,
un tempo, una meta, una memoria, per qualcuno uno spazio reale, per altri mentale, e
probabilmente per certi il nulla. Un luogo vissuto di un futuro -non troppo lontano-
ospita ricordi immaginati.
Una location che fa pensare ad un film di fantascienza,
ma neanche troppo distante da quella che potrebbe diventare la casa di un futuro
prossimo, fa da sfondo alle opere di 14 artisti.
Le installazioni occupano una
parte importante della mostra presentando soluzioni scientifiche-sociali, come
"genesi #080105" e "laboratory #240604" di Enrico T. De Paris, colorate evocazioni
Concettuali e ironiche le piante di Corrado Bonomi "il
fagiolo magico" e "battista" esprimono oltre all’evoluzione dell’innaturale, la
capacita' di svilupparsi e mimetizzarsi nella giungla della crescita cyborg dove
anche le "zucchine" di Piero Gilardi si ritagliano uno spazio come a voler dare un
segnale di vita. Cibi-fotogramma sintesi della loro stessa immagine sono proposti
dalla fotografa Patrizia Prisco in "conserva", una foto-installazione dove e' proprio
l’organico, paradossalmente, a farsi custode di se'.
Oggetti design, sempre al
confine con la scienza, sono le opere funzionali di Vittorio Valente "contenitore di
corpi" (sedia in silicone colorato) e quelle realizzate in collaborazione con Walter
Vallini "furniture of mind" (lampade e poltrona) nelle quali osservando attentamente
e' possibile riconoscere le forme nascoste che abitano la vita.
Centrale torna
l’essere umano in "francia'' di Paolo L. Parisi: un ironico utilizzo dei colori
della bandiera francese per tre teste che denunciano la necessita' di cambiare
velocemente soprattutto per mostrare agli altri un’identita' sempre piu' tendente al
conformismo. Identita' che sembra disintegrarsi nel volto tracciato dalla pittura
mediale su plexiglas di Massimo Festi "annia tempus fugit".
Marcano una certa
confusione temporale gli orologi di Fazz "bubbles time" che anziche' scandire il
tempo riflettono il disordine dato dalla mancanza di memoria che caratterizza la
nostra epoca.
E guardando molto piu' in la' nel tempo, Gaia Intaglietta immagina una
procreazione digitale come unica possibilita' del futuro: "digital embrace"
video-installazione di 3 mn proiettata sulle lenzuola bianche di un letto disfatto
come un pallido riflesso di due sagome in amore trasformate in schede madri.
Grazia
Mazzarello in "hongkong notte" cattura e retroillumina immagini rivelatrici degli
aspetti nascosti della frequenza della luce.
In "medusa" di Stefano Bortolin i
serpenti escono dalla tela creando una prospettiva tridimensionale e temporale del
quadro. E Joey Reboredo con "miles' space ship" traccia l’unica possibilita' di
fuga.
passo blu spazio d'arte di avanguardia
vico Stella 24 R 16123 Genova