Understudio
Roma
via A. Bertani, 20/20A
06 5885351 FAX 06 5885351

Separati in casa
dal 6/12/2005 al 14/1/2006
lunedi' - venerdi' ore 17 - 19,30

Segnalato da

Patrizia Ferri




 
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6/12/2005

Separati in casa

Understudio, Roma

V appuntamento della rassegna 'Translating rooms' ideata e curata da Fabio Briguglio e Patrizia Ferri: una sorta di percorso ideale tra i temi dell'abitare. In 'Separati in casa' Claudio Palmieri presenta elementi scultorei mobili che evocano la morbidezza delle stoffe degli anni '90, Ascanio W. Renda mostra un'installazione spiazzante in cui le idee di separazione e contiguita' entrano in una dimensione assolutamente altra. Due corti di Francesco Vaccaro narrano della poetica degli autori.


comunicato stampa

Translating rooms
Microarchitetture d'autore per una nuova ecologia dell'abitare

a cura di Fabio Briguglio e Patrizia Ferri

"Separati in casa"

Understudio, spazio espositivo nato all'insegna dell'interazione tra arte e architettura, inaugura il quinto appuntamento della rassegna "Translating rooms" ideata e curata da Fabio Briguglio e Patrizia Ferri. "Translating rooms" come una sorta di percorso ideale tra i temi dell'abitare, affrontando la revisione delle tradizionali categorie funzionali e comportamentali quali diretta emanazione della sfera privata, pone l'accento su come inedite declinazioni funzionali ed estetiche possano incidere sul carattere dello spazio suggerendo in prospettiva possibili scenari capaci di attivare forti implicazioni emozionali e, in filigrana, di rimandare ad una riflessione necessaria su una nuova cultura progettuale e interdisciplinare che scardini le vecchie categorie dell'utile e dell'inutile per una reale praticabilita' nel cosiddetto "luogo delle cose".
Con appuntamenti a cadenza mensile, continuano ad alternarsi all'Understudio proposizioni site specific potenzialmente riproducibili e intenzionalmente concepite come prototipi applicabili, alla stregua di ogni altro elemento strutturale, alla progettazione degli ambienti e spazi del vivere d'oggi.
"Separati in casa" richiama alla mente una nota strategia di quotidiana sopravvivenza, l'idea di una convivenza per certi versi necessaria per cui adottare particolari misure di adattamento reciproco all'interno di uno spazio condiviso: un qualcosa che suona come una prossimita' all'insegna della reciproca autonomia, una sorta di separazione fluida o di vicinanza distante aperta anche ad esiti imprevedibili. Cio' fa in modo che le quattro mura domestiche possano a loro volta ospitare percorsi diversi, creando uno spazio nello spazio elastico e duttile, diversamente da quello della fissita' quotidiana, gestito dai percorsi alternativi di pareti mobili e divisori, separe', tende e tramezzi scorrevoli. Quinte e sipari del teatro del quotidiano che celano e rivelano, che all'occorrenza possono chiudersi ma anche aprirsi, dividere o rimettere in relazione per una convivenza magari momentanea ma pacifica che potrebbe essere eletta ad auspicabile modello comportamentale privato non scevro da eventuali ricadute nel collettivo.
Claudio Palmieri e Ascanio W. Renda si confrontano in una sorta di comunicazione spalla a spalla calandosi in tutto e per tutto nel tema e interpretandolo nel modo piu' congeniale alla loro poetica, connotandolo di significati oltre che potenzialmente strutturali e progettuali, evocativi e metaforici, con la capacita' dissacrante e dello scarto surreale in Renda, con la ricerca di un equilibrio poetico e costruttivo tra vuoti, pieni, ombra e luce in Palmieri. Entrambi presentano lavori inediti pensati per la circostanza, in linea con la ricerca attuale sugli elementi scultorei mobili in metallo che evocano la morbidezza delle stoffe degli anni ‘90 per quanto riguarda Palmieri, mentre nel caso di Renda si sostanziano in un'installazione che fa perno su un light box spiazzante, visionario e volutamente fuorviante per cui le idee di separazione e contiguita' entrano in una dimensione assolutamente "altra".
Come contrappunto delle installazioni, due corti di Francesco Vaccaro conducono lo spettatore nella poetica degli autori.
Understudio e' un progetto espositivo ospitato dallo studio di architettura e progettazione di ambienti di Massimo Pelliccioni, architetto costantemente impegnato nel confronto con l'arte contemporanea.

Immagine: Ascanio Renda

Inaugurazione: mercoledi' 7 dicembre 2005 ore 19,00

Understudio
Studio di architettura e design di Massimo Pelliccioni
via A. Bertani, 20/20A - Roma
Orario: dal lunedi' al venerdi' ore 17-19,30

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dal 6/12/2005 al 14/1/2006

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