Gino Rossi e Arturo Martini. Il percorso nelle sale si snoda tra la "tavola biografica", strumento multimediale d'avanguardia che permette di consultare i documenti estrapolati dai lunghi studi condotti negli archivi, e le grandi sale monografiche.
Gino Rossi e Arturo Martini
Gino Rossi e Arturo Martini due grandi personalita' che hanno avuto un
ruolo di primo piano nelle vicende dell'arte italiana uniti, nei primi
anni del Novecento, da una profonda amicizia e da un importante sodalizio
artistico. Dei due artisti la mostra, inaugurata sabato 26 novembre, ha
scelto di indagare percorsi originali e poco frequentati.
L'arte si tace: per Martini nello sforzo di farsi pensiero e parola,
all'indomani della profonda crisi artistica e personale nata alla fine
degli anni Trenta, che porto' l'artista a considerare la scultura "lingua
morta"; in Gino Rossi invece l'arte si tace nella sofferenza, quando
l'artista provato da insostenibili ferite e delusioni della vita si
ritrova schiacciato da un ideale estetico al quale aspira, ma che rimane
per lui irraggiungibile.
Il percorso nelle sale si snoda tra la "tavola biografica", strumento
multimediale d'avanguardia che permette di consultare i documenti
estrapolati dai lunghi studi condotti negli archivi, e le grandi sale
monografiche dedicate a Gino Rossi e ai pensieri dello scultore. Anche i
contributi sonori e visivi costituiscono un momento importante
dell'esperienza in mostra. Tra questi i documentari degli anni Sessanta,
restaurati dalla Fondazione, dedicati a Gino Rossi, Arturo Martini e
Giovanni Comisso, e il filmato commissionato a Riccardo De Cal, che
ripercorre la vita del pittore e raccoglie le ultime testimonianze delle
persone che lo conobbero.
Con il patrocinio di:
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Treviso, Comune di Treviso
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