Una collezione di oltre 130 opere importanti che esprimono il lusso, l'eros, Ia religione e Ia filosofia. Quadri di tessuti, fra i quali, il più raro, parte di sei pannelli unici al mondo, creato con fili d'oro e piume di coda di pavone, il cui artista appartiene ad una famiglia di antichi tessitori che hanno annoverato fra i propri clienti anche Giulio Cesare e il re Salomone. Al Castello Pasquini a Castiglioncello (LI).
La casa del corpo, la casa dell'anima.
Arte indiana dal XIX al XXI secolo.
"L'arte della scultura non può essere conosciuta senza le regole della pittura. II canone della pittura sarà svelato solo dopo aver studiato Ia danza, che discende dalla musica strumentale e dal canto.
Tramite queste arti si possono adorare gli dei e raggiungere Ia felicità "
Un viaggio emozionante in una civiltà millenaria che ancora oggi affascina per il suo mistero e Ia sua bellezza. Dove il motivo religioso della ricerca della felicità ispira arte e cultura e dove Ia "casa di tutte le arti", il tempio sacro, racchiude ogni espressione artistica del subcontinente India. La mostra si ispira al viaggio compiuto in India, nel 1961, da Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia e Elsa Morante. Una ricerca delle radici estetiche, compiuta tra le province remote, di tutte le forme di un'arte condannata all'oblio dal gusto anglosassone degli interpreti contemporanei e dalla perdita delle tradizioni.
Una collezione di oltre 130 opere importanti che esprimono il lusso, l'eros, Ia religione e Ia filosofia. Quadri di tessuti, fra i quali, il più raro, parte di sei pannelli unici al mondo, creato con fili d'oro e piume di coda di pavone, il cui artista appartiene ad una famiglia di antichi tessitori che hanno annoverato fra i propri clienti anche Giulio Cesare e il re Salomone; sculture in legno di rosa e in teak dei primi anni del '900 provenienti dall'Art Gallery di Bombay; una testa di giovane Buddha in giada blu dal peso di sessantamila carati proveniente dalla collezione Thakur di New Dehli e un Buddha di giada di smeraldo di oltre trentacinquemila carati; marmi, pitture eseguite con pigmenti vegetali realizzate dalle due maggiori famiglie di pittori del nord dell'lndia, gli Shanti Devi e gli Sheela Rami; sete e dipinti colorati con polvere di turchesi, lapislazzuli, rubini, smeraldi, giade e corniole per ottenere colori nobili degni di rappresentare la deità .
La pittura di ispirazione buddista è rappresentata da pannelli di carta applicata su seta dove i Lama raffigurano scene di vita del Buddha, nascondendo nella descrizione motivi cabalistici ed esoterici. Fra le più celebri opere del Lama R. (il cui nome non potrà essere svelato per intero) e del vecchio Lama Surya Thapa, in assoluto il più famoso pittore dell'Asia centrale. Particolari architettonici e di arredamento dei palazzi dei Maharaja. E poi portaprofumi, avori, legni e ossa di cammello dove sono raffigurate scene tantriche.
Una apposita sezione della mostra, destinata al pubblico adulto, svela i segreti dell'erotismo, il congiungimento carnale e la relativa estasi, considerata dagli induisti e dal buddismo tantrico il tramite per avvicinare l'uomo alla deità . I portaoppio in argento con scene erotiche, pannelli di matroneo in legno o marmo, raffigurazioni del Kamasutra su osso di bue, di cammello su avorio, tra le quali cinque celebri opere dipinte per gli appartamenti delle Maharani, aggiungono alla magnifica pittura il lusso delle perle, dei rubini, degli smeraldi, in un connubio tra arte ed eros unico al mondo.
La mostra è accompagnata dall'edizione del premio "Autoredonna - nuove proposte", arte contemporanea al femminile ispirata alle tematiche spirituali delle culture centroasiatiche. Il premio sarà consegnato l'otto marzo, in occasione del termine della mostra.
Inaugurazione - venerdi 26 gennaio - ore 17.30
Orario - dal martedì al venerdì - dalle 15.30 alle 19.00 - sabato e domenica - dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00 - chiuso il lunedì
Castello Pasquini - Piazza della Vittoria - Castiglioncello (LI)