Castello Sforzesco
Milano
piazza Castello, 1
02 88463700
WEB
Maestri della Scultura in legno nel ducato degli Sforza
dal 20/10/2005 al 25/2/2006
ore 9 - 17,30 da martedi' a domenica. Ultimo ingresso ore 17.00. Lunedi' chiuso
02 43353522

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20/10/2005

Maestri della Scultura in legno nel ducato degli Sforza

Castello Sforzesco, Milano

Circa 80 opere tra le piu' importanti della scultura lignea realizzate in Lombardia tra 400 e 500. Le sculture erano apprezzate soprattutto per il forte naturalismo, in grado di coinvolgere emotivamente i fedeli e comunicare quasi 'dal vivo' il messaggio devozionale. Il legno, che si presta ad essere dorato e dipinto, splendeva d'oro e di colori, spesso realizzati dai piu' famosi pittori dell'epoca, tra cui Foppa, Luini e Gaudenzio Ferrari.


comunicato stampa

Prima del Concilio di Trento si puo' dire non ci fosse chiesa in Lombardia che non possedesse almeno una scultura lignea di una certa importanza: oltre ai Crocefissi si trovavano spesso monumentali gruppi raffiguranti il Compianto sul Cristo morto e grandi polittici a piu' scomparti (ancone). Con l’applicazione dei decreti del Concilio, particolarmente scrupolosa a Milano negli anni di San Carlo Borromeo, gran parte di quelle opere venne sostituita con altari e sculture in marmo e bronzo, piu' duraturi e soprattutto piu' consoni al nuovo gusto classicista e accademico che si era imposto nel corso del Cinquecento.
Nonostante queste perdite, ancora oggi il patrimonio di opere lignee del Rinascimento lombardo e' consistente.
La mostra “Maestri della Scultura in legno nel ducato degli Sforza", curata da Giovanni Romano e Claudio Salsi, con Francesca Tasso, Marco Albertario, Raffaele Casciaro e Daniele Pescarmona, in programma nelle Sale Viscontee del Castello Sforzesco dal 21 ottobre 2005 al 29 gennaio 2006, raccoglie per la prima volta una selezione di circa 80 opere tra le piu' importanti della scultura lignea realizzate in Lombardia tra Quattrocento e Cinquecento.
Grazie a prestiti accordati dai maggiori musei internazionali, dalle piu' prestigiose collezioni pubbliche e private e da edifici di culto, la mostra e' il risultato di una vasta campagna di studi e restauri e rappresenta un passo fondamentale nella rivalutazione della scultura in legno, che caratterizza la produzione artistica rinascimentale in una regione, la Lombardia, i cui confini si estendevano dal Piemonte occidentale fino all’Emilia settentrionale e dove la citta' di Milano, sede della corte ducale sforzesca, era centro aggregativo e propulsivo di fenomeni culturali e artistici. Non dunque di scultura minore si trattava, ma di un ambito specifico e con sue proprie finalita' che aveva tra i maggiori committenti dell’epoca gli stessi Sforza.
Le sculture lignee erano apprezzate soprattutto per il forte naturalismo, in grado di coinvolgere emotivamente i fedeli e comunicare con immediatezza e quasi “dal vivo" il messaggio devozionale.
Il legno, che si presta piu' facilmente del marmo o della pietra ad essere dorato e dipinto, splendeva d’oro e di colori, spesso realizzati dai piu' famosi pittori dell’epoca, tra cui Foppa, Luini e Gaudenzio Ferrari. Anche Leonardo partecipa di questo ambiente culturale: la celebre “Vergine delle Rocce" era collocata in un’ancona di Giacomo del Maino, mentre influssi leonardiani si ritrovano in un “San Giovanni" di Giovan Angelo del Maino.
La superficie dorata doveva soprattutto costituire un elemento di attrazione e di sacralita' per queste immagini: una sorta di oreficeria ingigantita, di prezioso scrigno, poiche' sacro era il loro contenuto.
Ma oltre al fasto e allo scintillio, la scultura lignea assolveva ai compiti devozionali legati ad esempio ai riti della Settimana Santa: il Cristo morto, solitamente esposto al centro della chiesa, veniva portato in processione insieme alle figure dell’Addolorata durante i misteri pasquali. Ragione per la quale queste opere lignee sono state spesso rimosse e anche danneggiate e ridipinte, ma fortunatamente anche conservate e oggi riscoperte grazie ad accurati restauri, che tornano a far splendere i loro preziosi colori.
Colori, naturalmente, che in mostra sono posti in risalto anche attraverso confronti con opere di diverso genere, quali pitture su tavola, smalti, oreficerie, ma anche motivi figurativi testimoniati da disegni e stampe confrontati con gli elaborati lignei per sottolineare l’importanza delle strette relazioni tra le arti del Rinascimento lombardo.
Il percorso espositivo, valorizzato da un allestimento di forte impatto scenografico, e' articolato in tre nuclei incentrati sulle grandi realizzazioni che videro convergere i maggiori artefici dell’epoca, tra cui i De Donati e i Del Maino: il Cantiere del Duomo di Milano; le grandi ancone per importanti luoghi di culto a Milano, Lodi, Pavia, Como e in territorio ticinese negli anni Ottanta e Novanta del Quattrocento e infine i grandi complessi devozionali allestiti tra Piacenza, Pavia, Como, Varese, all’inizio del Cinquecento.
L’esposizione riunisce eccezionalmente per la prima volta i quattro pannelli che compongono l’ancona policroma prodotta dalla bottega dei de Donati, proveniente dalla scomparsa Chiesa di San Giovanni in Pedemonte a Como, oggi conservati al Bode Museum di Berlino, al Museo della Slesia di Opava e al John and Mable Ringling Museum of Art di Sarasota (U.S.A.).
La mostra, che si avvale di un comitato scientifico composto da Giovanni Romano, Claudio Salsi, Marco Albertario, Raffaele Casciaro, Daniele Pescarmona, Cinzia Piglione e Francesca Tasso, e' promossa dal Comune di Milano Settore Musei e Mostre - Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, in collaborazione con la Regione Lombardia - Culture, Identita' e Autonomie della Lombardia.

Intorno alla mostra, un ampio programma di iniziative culturali e didattiche pone il Castello Sforzesco al centro dell’interesse nel panorama culturale milanese di fine anno: itinerari guidati abbinati alle Raccolte del Castello, tra cui la Pinacoteca recentemente riaperta al pubblico con un nuovo percorso di visita, attivita' didattiche e di laboratorio in mostra per scuole e famiglie, concerti di musica antica andranno a comporre un ricco calendario di appuntamenti che avra' nelle sale del Castello una cornice unica e spettacolare.

Catalogo Silvana Editoriale (euro 24 in mostra, euro 27 in libreria)

Organizzazione Civita tel 02.43353522

Uffici Stampa

Comune di Milano Assessorato alla Cultura
Maria Grazia Vernuccio tel. 02 88450292/3
mariagrazia.vernuccio@comune.milano.it

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Tel. 02 433403 - 02 36571438 - fax 02 4813841 ufficiostampa@clponline.it

Castello Sforzesco, Sale Viscontee Milano
Orari 9.00 - 17.30 da martedi' a domenica
Ultimo ingresso ore 17.00 Lunedi' chiuso

Ingressi euro 7,00 intero
euro 6,00 ridotto per maggiori di 65 anni, gruppi di minimo 15 persone, titolari di apposite convenzioni e coupon, dipendenti della Regione Lombardia con badge aziendale, studenti universitari e di Accademie di Belle Arti
euro 4,00 ridotto per minori di 18 anni, classi di scuole elementari, medie e superiori
gratuito per minori di 6 anni, disabili e accompagnatori di disabili, due insegnanti accompagnatori per classe, guide professionali accompagnatori di gruppi, giornalisti con tesserino, membri ICOM

Prevendita euro 1,00 individuale
euro 20,00 gruppi (max 25 persone)
euro 10,00 scuole (max 25 ragazzi)

Visite guidate
Gruppi (max 25 persone) euro 80,00 mostra (1 ora)
euro 120,00 mostra e Castello (2 ore)
Scuole (max 25 ragazzi) euro 50,00 visita guidata e visita laboratorio mostra (1 ora)
euro 80,00 mostra e Castello (2 ore)

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