Galleria d'Arte Moderna di Udine
Afro Basaldella. La mostra e' dedicata all'approfondimento dell'opera disegnativa di uno tra massimi esponenti dell'astrattismo in Italia in un'ottica di confronto e relazione con altri artisti suoi contemporanei e con i fratelli Dino e Mirko. Sono esposte circa 150 opere su carta realizzate a matita, carboncino, acquarello, o con la tecnica del disegno 'a ricalco', che riassumono le tappe della formazione dell'artista.
Afro Basaldella
La Galleria d’Arte Moderna di Udine, da sempre impegnata in attivita' di studio e di promozione dedicate all’opera di Dino, Mirko e Afro Basaldella, i tre fratelli udinesi protagonisti sulla scena artistica internazionale del secondo Novecento, d’intesa e in collaborazione con i Musei Civici di Pordenone, in procinto di aprire una sezione contemporanea delle collezioni civiche, organizzano tra fine dicembre 2005 e marzo 2006 una esposizione articolata nelle due sedi museali dedicata all’approfondimento dell’opera disegnativa di Afro Basaldella (Udine, 1912-Zurigo, 1976), alla luce degli studi piu' recenti e dei nuovi ritrovamenti relativi alla sua produzione, e in un ‘ottica di confronto e relazione con altri artisti suoi contemporanei e con i fratelli Dino e Mirko in particolare.
L’iniziativa, promossa dai Comuni di Udine e di Pordenone e con il sostegno dell’Assessorato al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, inaugura idealmente un programma espositivo articolato tra Udine e Pordenone che nell’autunno del 2006 vedra' altre due esposizioni dedicate alla produzione pittorica matura dell’artista udinese.
“Nel segno di Afro", ideata e organizzata dalla Galleria d’Arte Moderna di Udine d’intesa con l’Archivio Afro di Roma e con i famigliari dell’Artista, e' dedicata alla produzione disegnativa elaborata da Afro a partire dai primi anni Trenta del Novecento fino al 1947. L’esposizione verra' allestita presso la Chiesa di San Francesco a Udine, sede delle principali mostre promosse dai Musei Civici, e vedra' una selezione di circa centocinquanta opere su carta, per la gran parte esposte per la prima volta al pubblico, e provenienti da varie collezioni private, realizzate a matita, carboncino, acquarello, o con la tecnica virtuosa del disegno indiretto detto anche “a ricalco", che riassumono le tappe fondamentali della sua formazione. Dagli esordi figurativi accanto ai fratelli Dino e Mirko nell’ambito della Scuola Friulana d’Avanguardia, caratterizzati da un sottile linearismo che contorna paesaggi e nature morte di gusto fiabesco, alla frequentazione della Scuola romana, che media influssi espressionisti dall’opera grafica e dalla pittura di Scipione, e, anche per tramite di Cagli, le sperimentazioni di tecniche “antiche" quali il disegno indiretto o “a ricalco", ottenuto premendo una punta su un foglio appoggiato su una matrice preparato a olio, il disegno per Afro e' un esercizio continuo e costante, come si evince anche da uno dei suoi primi autoritratti, un dipinto del 1936 conservato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e per l’occasione esposto in mostra a Udine, dove l’artista appare, poco piu' che ventenne, con la cartella dei disegni e lo stilo in mano.
Risalgono a questi anni gli studi dall’antico, da El Greco a Tiziano, le nature morte di gusto baroccheggiante con una delle quali esordisce a livello espositivo come disegnatore nel 1938 alla mostra promossa dalla Galleria della Cometa a New York. Lungo gli anni Quaranta alle ricercatezze del disegno a ricalco o della punta d’argento subentra un segno piu' squadrato e sintetico che si esercita a livello compositivo in ritratti, nature morte, dalla grafia nervosa. Seguono, dal 1943 in poi, i ritratti e studi di nudo dedicati alla moglie Maria: una lunga sequenza di disegni la elegge come modella ideale, attentamente osservata nella piu' intima quotidianita' del gesto, nei quali il corpo femminile diventa un vero crogiolo e laboratorio formale, i cui riferimenti linearistici rimandano all’esempio di Modigliani e di Matisse.
In questi intensi anni di studio, che lo vedono attivo tra Venezia e Roma, la linea e il gioco del bianco e nero svolgono per Afro un ruolo di primo piano nell’accostamento e nella sperimentazione del cubismo, anche attraverso la conoscenza dell’opera di Severini: la figurazione procede per sintesi sempre piu' estreme, per compressioni e tagli, alternando il tratteggio e le morbidezze chiaroscurali della matita conte' al linearismo del disegno indiretto. Dal 1945, anno del suo definitivo trasferimento a Roma, datano una serie di vedute della citta' che si profila al di la' di fitti intrichi lineari di antenne e cavi elettrici. Subentra in questi fogli una nuova ricerca di immediatezza e velocita' del segno, e un nuovo apporto cromatico, chiaro e gioioso, affidato alle chine colorate. La seconda meta' degli anni Quaranta e' decisamente contrassegnata sia da un uso vivace del colore, sia da monologhi di intensita' straordinaria sul monocromo, sui bruni, grigi e neri, rivelando e anticipando sulla carta gli sviluppi e le future conquiste della pittura di Afro. Una linea sottile sottende ora la compenetrazione tra forme che lo scandaglio cubista ha ridotto a segmenti colorati, attraversandole, come nelle corde tese delle composizioni musicali,e legandole in nuovi ritmi compositivi. Suggella la sequenza di disegni la sequenza straordinaria di studi preparatori sul tema della Crocefissione, realizzata insieme al fratello Mirko in ceramica policroma nel 1947, e ora acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone per le collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Udine, esposta per l’occasione in mostra accanto a un disegno preparatorio su carta da spolvero recentemente donato ai Musei udinesi dove Afro abbozza una grande pianta del Friuli durante l’occupazione nazista.
Tale produzione disegnativa elaborata a partire dai primi anni trenta fino al 1947, anno della svolta definitiva verso l’astrattismo, che sottende e accompagna la parallela produzione pittorica costituendo anche un campo espressivo autonomo e un eccezionale laboratorio sperimentale non solo per il segno ma anche per il colore, e' stata oggetto di un’attenta catalogazione condotta dall’Archivio Afro di Roma d’intesa con la Galleria d’Arte Moderna di Udine e le edizioni La Scaletta di San Polo d’Enza, specializzate nel disegno italiano del Novecento e in occasione della mostra udinese verra' presentato in anteprima il primo volume del Catalogo generale ragionato dei disegni di Afro (1930-1947) edito da DataArs di Roma, a cura di Mario Graziani, con prefazione di di Isabella Reale. La mostra organizzata dalla Galleria d’Arte Moderna di Udine, in stretta collaborazione con l’Archivio Afro di Roma, la societa' editrice Datars, gia' curatrice del catalogo generale dei dipinti di Afro, e La Scaletta di S. Polo d’Enza, verra' allestita presso la Chiesa di San Francesco di Udine, con biglietto unico per la visita anche alla Galleria d’Arte Moderna all’interno delle cui collezioni sara' dato il massimo risalto alle testimonianze dell’opera di Dino, Mirko e Afro Basaldella, nonche' alle collezioni civiche di disegni del primo Novecento. Accanto ai disegni di Afro, in mostra saranno anche esposti disegni coevi e sculture dei fratelli Dino e Mirko, riferiti a modelli e soggetti presenti nell’opera di Afro, e una sezione didattico-documentaria con fotografie dell’artista e alcuni degli oggetti originali di studio da lui disegnati.
“Nel segno di Afro" aprira' contemporaneamente a Pordenone, fino al 19 febbraio 2006, nelle sale del Museo di Palazzo Ricchieri, una sezione della stessa mostra con la presentazione di recenti e inedite acquisizioni relative all’attivita' giovanile di Mirko e Dino Basaldella accanto a opere inedite di Afro dello stesso periodo, a documentare le affinita' stilistiche e di ricerca che soprattutto lungo gli anni giovanili hanno accomunato l’arte dei tre fratelli. Nella sede pordenonese il disegno di Afro si porra' in particolare a confronto con quello coevo dei fratelli Mirko e Dino, focalizzando l’attenzione sui momenti piu' significanti del loro intenso rapporto di collaborazione e sulle loro consanguinee affinita', con particolare attenzione al periodo di formazione giovanile: nel contesto di tale produzione verranno presentate alcune opere inedite recentemente acquisite dal Museo quali le due statue in terracotta di Mirko e Dino provenienti dalle fornaci Cattarossi di Reana del Rojale, intorno alle quali il Museo organizzera' anche un convegno di studio, invitando esperti a dibattere sulle tecnologie della modellazione in terracotta e sul contesto storico artistico della scultura in terracotta ai primi del Novecento. Ad allargare il contesto delle relazioni artistiche intrattenute da Afro nel periodo della sua formazione, saranno anche esposte opere di altri autori tra cui Corrado Cagli e di Alberto Ziveri, a documentare i contatti e le frequentazioni romane, e Marcello Mascherini e Antonio Franzolini, tra i friulani, con prestiti anche dal Museo Revoltella di Trieste.
Le due mostre parallele di Udine e Pordenone, curate dai rispettivi direttori, Isabella Reale per la Gamud e Gilberto Ganzer per il Museo di palazzo Ricchieri, saranno contrassegnate da uno stretto coordinamento scientifico, di immagine e di promozione, in un’ottica comune di valorizzazione del patrimonio delle rispettive collezioni civiche e dell’opera di Afro in particolare.
Inaugurazione: 16 dicembre
Galleria d'arte moderna
p.le Paolo Diacono, 22 - v. Ampezzo, 2 - Udine
Orari: Mar-Sab, h 9.30-12.30 / 15.00-18.00; domenica mattina: 9.30-12.30; chiuso lunedi' e pomeriggi festivi
Ingresso giorni feriali: intero: 3,00 euro; ridotto: 1,50 euro; idotto scolaresce: 1,00 euro (per alunno). Ingresso giorni festivi: biglietto unico: 1,00 euro
Chiesa di San Francesco
Via Beato Odorico Da Pordenone 1 - Pordenone
Museo di palazzo Ricchieri - Pordenone ( a partire dal 19 febbraio 2006)