Ritratti di allievi nei collegi dell'Ottocento. La mostra raccoglie dipinti per lo piu' inediti collocabili cronologicamente nell’arco di un settantennio. Oltre a documentare una tradizione, l'esposizione e' anche un'occasione per conoscere un aspetto poco noto della ritrattistica dell’Italia settentrionale in eta' neoclassica e romantica.
Ritratti di allievi nei collegi dell'Ottocento
A cura di Bernardo Falconi
In occasione della presentazione di un nucleo di ritratti recentemente restaurati, un tempo conservati nella quadreria del collegio-convitto fondato nel 1812 da Girolamo Bagatta a Desenzano del Garda, l’Amministrazione comunale promuove una mostra che si propone di documentare, attraverso l’esposizione di 27 opere di diversa provenienza, una tradizione ampiamente diffusa sin dal primo Settecento nei collegi maschili riservati ai figli dei ceti dirigenti, gestiti soprattutto da Barnabiti, Gesuiti e Scolopi, che voleva perpetuata la memoria dei migliori allievi distintisi nell’intero corso di studi, attraverso la commissione dei loro ritratti, destinati a essere conservati negli istituti, quali veri e propri ''exempla virtutis'', al fine di stimolare negli studenti lo spirito d’emulazione.
I dipinti oggi di proprieta' del comune di Desenzano, raffiguranti don Girolamo Bagatta (1772-1830), fondatore dell’omonimo collegio, don Felice Deder (1783-1848), suo principale collaboratore, e cinque allievi eletti “Pri'ncipi della gioventu'", datati tra il 1817 ed il 1839, facevano parte di una serie in origine composta da una quindicina di opere, comprese cronologicamente tra il 1812 e il 1860, anno in cui l’istituto divenne di proprieta' comunale.
Affiancano i ritratti del Collegio Bagatta altre venti opere, pressoche' coeve e d’analogo soggetto, selezionate dai curatori nelle quadrerie di quattro tra i piu' importanti collegi maschili dell’Italia settentrionale: il Convitto nazionale Maria Luigia di Parma (gia' Collegio dei nobili), il Collegio San Carlo di Modena, il Collegio Zucchi di Monza (i ritratti superstiti della dispersa quadreria di questo istituto sono oggi conservati presso il Collegio San Francesco dei padri Barnabiti di Lodi) e il Real collegio Carlo Alberto di Moncalieri (Torino).
La mostra, che raccoglie dipinti per lo piu' inediti, collocabili cronologicamente nell’arco di un settantennio (1802-1871), oltre a documentare l’importanza di una tradizione prestigiosa, e' anche l’occasione per affrontare un aspetto poco conosciuto della ritrattistica dell’Italia settentrionale in eta' neoclassica e romantica, mettendo a confronto opere d’ambito lombardo, emiliano, ligure e piemontese.
Tra gli autori delle tele esposte si segnalano il cremonese Giuseppe Diotti (1779-1846), uno dei protagonisti indiscussi della pittura italiana d’eta' neoclassica, il monzese Giosue' Bianchi (1806-1875) - padre del piu' noto Mose' - insegnante di disegno e litografia presso il Collegio Zucchi di Monza, il modenese Luigi Manzini (1805-1866), insegnante di disegno, pittura e miniatura presso il Collegio San Carlo di Modena, il piemontese Angelo Capisani, ritrattista di fiducia di Casa Savoia, i milanesi Mauro Conconi (1815-1860) e Carlo Silvestri (1821-1886), il ligure Raffaele Giannetti (1837-1915), infine, i bresciani Gabriele Rottini (1797-1858), dominatore assoluto della scena ritrattistica locale in eta' romantica e Stefano Zuliani (1806-1878), nativo di Padenghe del Garda.
I giovani immortalati nelle opere esposte, appartenenti a importanti casate aristocratiche o a facoltose famiglie della borghesia agraria, commerciale e industriale di diverse regioni dell’Italia settentrionale, sono rappresentati nell’uniforme collegiale, con l’onorificenza ricevuta in occasione della loro elezione, secondo diversi schemi compositivi, talora su sfondo neutro, ma piu' spesso all’interno di uno studio, circondati da libri, strumenti musicali e altri oggetti chiaramente allusivi alle discipline predilette.
Galleria Civica di Palazzo Todeschini
Piazza Malvezzi 38 - Desenzano del Garda (Brescia)