IUAV
Venezia
Dorsoduro, 2206 (Aula A)
041 2571819 FAX 041 2571738
WEB
Giuseppe Torres
dal 5/4/2001 al 29/6/2001
041 710025 FAX 041 715788
WEB
Segnalato da

Lorena Manesso



approfondimenti

Giuseppe Torres



 
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5/4/2001

Giuseppe Torres

IUAV, Venezia

E l'antico fu novo e il novo antico. La mostra e' dedicata a Giuseppe Torres, una delle figure piu' rappresentative dell'architettura veneziana e veneta tra Otto e Novecento, interprete - in chiave veneto bizantina - di quella transizione tra storicismo e liberty che segna il passaggio al nuovo secolo.


comunicato stampa

E l'antico fu novo e il novo antico.

La mostra è dedicata a Giuseppe Torres, una delle figure più rappresentative dell'architettura veneziana e veneta tra Otto e Novecento, interprete - in chiave veneto bizantina - di quella transizione tra storicismo e liberty che segna il passaggio al nuovo secolo.

La mostra conclude un lungo lavoro di ordinamento e inventariazione dell'archivio dell'architetto veneziano presentando alcune delle sue opere più significative. Disegni, acquerelli, tavole di concorso, saranno esposti insieme a fotografie, gessi e oggetti di arredo e artistici realizzati sulla base dei suoi disegni.

Nato a Venezia il 4 novembre 1872, Giuseppe Torres studia presso la Regia Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel 1893. Dopo un periodo di apprendistato a Fiume inizia la propria attività a Venezia. Nei primi anni il suo interesse è rivolto soprattutto allo studio dell'architettura medievale e prende forma nella proposta di restauro del chiostro dell'abbazia di Follina (sulla quale pubblica anche uno studio monografico) e della chiesa di Sesto al Reghena.
Il frutto più noto di questa sua fase revivalistica, che dà il titolo alla mostra, è la casa che Torres costruisce nel 1905 sul rio del Gaffaro, in stile bizantino. Un proficuo rapporto con Gaetano Marzotto e col di lui cognato Gerolamo Dalle Ore dà luogo a una nutrita serie di incarichi professionali sia a Valdagno che nei diversi possedimenti della famiglia Marzotto.
Nel 1908 la rivista L'Architettura Italiana dedica a Torres l'intero numero di settembre, presentandone diverse opere.
Al terremoto di Messina (28 dicembre 1908) fanno seguito studi e progetti per edifici antisismici a pianta circolare e la partecipazione, assieme al fratello Duilio, col quale condivide una parte dell'attività professionale, ai concorsi banditi per la ricostruzione della città.
Le nuove aree di espansione della città di Venezia, Sant'Elena e il Lido, vedono Torres molto attivo: con Faust Finzi e Giulio Alessandri presenta al Comune di Venezia un progetto per l'urbanizzazione di Sant'Elena (1910) e, nello stesso anno, partecipa al concorso per la città giardino alle Quattro Fontane al Lido. Al Lido realizza, inoltre, la villa Predelli (1913) e l'anno successivo partecipa, vincendolo, al concorso bandito dalla Ciga per la realizzazione di cento ville nei terreni di proprietà della società.
In questi anni il neomedievalesimo è ormai messo in secondo piano da un'attenzione sempre più marcata per il decorativismo dello stile liberty. Importante è, anche, l'attività di Torres nella progettazione di oggetti, arredi civili e sacri, gioielli, decorazioni.
Dopo la prima guerra mondiale si fa preponderante l'interesse per l'architettura sacra: dalla sua fondazione, nel 1920, Torres fa parte dell'Opera di soccorso per la ricostruzione delle chiese danneggiate e distrutte dalla guerra. In questi anni ottiene incarichi per la decorazione della chiesa del Rosario a Bagnara Calabra, per la ricostruzione della chiesa di Sigliano e il restauro di quella di Baldignano (Arezzo), per la facciata votiva del Santuario della Navicella a Chioggia (non realizzata), per la ricostruzione e ampliamento della chiesa di San Donà di Piave.
Nel 1920, Torres accetta anche l'incarico di corrispondente della nascente Rivista di Architettura e Arti decorative, diretta da Gustavo Giovannoni. Dal 1926 fino al 1933 è titolare delle cattedre di Architettura Sacra e di Restauro dei Monumenti alla Scuola di Architettura di Venezia.
Nell'ultima parte della carriera si dedica principalmente alla progettazione del tempio Votivo al Lido, intrapresa nel 1918 e lasciata incompiuta alla morte, e alla partecipazione ai grandi concorsi nazionali di architettura, da quello per la stazione di Firenze a quello per il palazzo del Littorio in via dell'Impero a Roma.
Muore il 20 dicembre 1935.

curatori: Guido Zucconi e Riccardo Domenichini
promotore: Istituto Universitario di Architettura di Venezia - Archivio Progetti
apertura: lunedì-venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00
luogo: IUAV - Archivio Progetti, Cotonificio veneziano di S.Marta
indirizzo: Dorsoduro 2196, 30123 Venezia
informazioni: tel. 041/710025-2571012 - fax 041/715788
e-mail: archivioprogetti@iuav.it

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