L'artista presenta un'opera pittorica di grande impatto in cui mette in primo piano un'immagine icona, simbolo del nostro tempo, arricchita di significati e di enigmi che pone allo spettatore. ''Io mi interesso dell'uomo in generale, ed il mio lavoro puo' essere considerato una sorta di ritratto universale. Cio' che dipingo e' in fondo un'idea di questa umanita' ''.
Opera pittorica
Yan Pei Ming, l’artista cinese, tra i piu' acclamati nel panorama dell’arte contemporanea internazionale,
ritorna a Roma dopo oltre dieci anni di assenza per presentare il suo nuovo lavoro, realizzato appositamente per lo spazio di Edicola Notte e per la citta' di Roma. Il piccolo spazio di Trastevere ospitera' un’
opera pittorica di grande impatto in cui Ming mette in primo piano un’immagine icona, simbolo del nostro tempo, arricchita di significati e di enigmi che pone allo spettatore.
“Io mi interesso dell’uomo in generale, ed il mio lavoro puo' essere considerato una sorta di ritratto universale. Cio' che dipingo e' in fondo un’idea di questa umanita'".
L’artista cinese e' conosciuto per i suoi grandi ritratti quasi monocromi, da Mao a Bruce Lee, al Papa. Ming
utilizza principalmente bianco, nero, grigio e talvolta il rosso per catturare i visi e gli sguardi dei personaggi ripresi dalla tradizione storica e culturale dell’Oriente e dell’Occidente. Le sue immagini costituiscono forti richiami alla Pop Art internazionale ma sono simbolo di scambio tra Oriente e Occidente. Miti e icone riconoscibili sia dall’Oriente che dall’Occidente sono i suoi soggetti preferiti ma allo stesso tempo sono da lui stesso considerati anti-ritratto: infatti la figura ritratta, presa come simbolo di un’epoca o di una realta' diviene immagine dell’esistenza universale, una riflessione profonda sulla vita attraverso il mondo della comunicazione, dal cinema ai giornali. Il gesto del dipingere stesso e' fondamentale nell’opera di Ming, tanto che e' stato spesso accostato all’opera di Jackson Pollock e Willem De Kooning. Ming aggredisce il dipinto con violenza come una lotta, una battaglia tra se' e l’opera. Questa lotta, nella quale si riconosce un forte richiamo alla danza e alla tradizione cinese, si traduce strettamente nella sua pittura forte e vigorosa, come riassumono i suoi tanti ritratti di Bruce Lee, in cui l’arte marziale e' quasi un’analogia alla sua maniera di dipingere.
Yan Pei Ming - note biografiche
L’artista di origine cinese (Shangai, 1960) vive dal 1981 a Dijon in Francia.
La sua carriera di pittore inizia a Shangai come ritrattista ufficiale per la propaganda politica del suo paese poi si trasferisce a Dijon. Qui frequenta l’Accademia di Belle Arti, che oggi lo vede come insegnante e, da poco, ha uno studio anche a Parigi. Yan Pei Ming, mescolando la sua cultura d’origine con quella del paese nel quale ora vive, assume in se' i caratteri di artista internazionale ed e' divenuto velocemente uno dei maggiori pittori al mondo della nuova generazione cinese. Le sue opere sono parte di collezioni private e pubbliche in Europa e in Oriente, dove ha goduto di ampie retrospettive in spazi pubblici e istituzionali, tra cui lo Shangai Art Museum, diversi spazi in Belgio, Germania e Svizzera. In Francia ha esposto con mostre personali tra le altre al museo di Dijon e alla galleria Anne de Villepoix di Parigi. Ha partecipato recentemente alla Biennale di Lyon e nel 2004 alla mostra “A l’ouest du sud de l’est" curata da Hou Hanru presso lo spazio di Villa Arson a Nizza. In Italia ha fatto parte della 50' Biennale di Venezia e alla mostra inaugurale del PAN, il museo di Napoli nel 2004. Nel 2005 ha avuto una grande mostra presso la galleria Massimo De Carlo a Milano.
L’opera restera' visibile dalla strada dal giorno successivo dalle 20 alle 3 fino al prossimo appuntamento di Edicola Notte.
Inaugurazione giovedi' 22 dicembre 2005 alle ore 19:00
Edicola Notte
Vicolo del Cinque 23 - Roma