Guido Guidi
Ciro Frank Schiappa
Giorgio Barrera
Francesco Gnot
Michele Bonino
Massimo Moraglio
a.titolo
In occasione dei 50 anni della Torino-Savona, esposizione delle fotografie di Guido Guidi, Ciro Frank Schiappa, Giorgio Barrera e Francesco Gnot, in formato 'grande affissione', disposte all'aperto in tutti gli autogrill dell'autostrada A6. Le aree di servizio diventano inaspettatamente luoghi deputati all'arte, parte integrante di una visione che tramite essi si esprime e che li coinvolge. Inaugurazione presso Area di servizio Rio Colore' Est (tra il casello di Marene e la barriera di Carmagnola).
Esposizione open air nei 12 autogrill dell’autostrada A6
Un progetto di Michele Bonino e Massimo Moraglio
Ci avviciniamo al loop!
L’autostrada “Verdemare" (la A6 Torino-Savona) si prepara a celebrare i suoi cinquant’anni d’asfalto.
Non per i suoi cantieri, ne' per le sue code o per i suoi incidenti. L’autostrada Torino-Savona fa notizia perche' presto compira' cinquant’anni. Per celebrare questo anniversario la Societa' Autostrada Torino-Savona S.p.A. ha promosso un’operazione senza precedenti nella storia delle autostrade italiane, che durera' sei mesi (dal 26 gennaio al 2 luglio 2006) e coinvolgera' l’ampio pubblico di viaggiatori occasionali cosi' come i frequent-driver della A6.
Il raddoppio della carreggiata dell’autostrada, completato nel 2001, ha migliorato la predisposizione
al viaggio sulla Torino-Savona, invertendo positivamente la storia della A6 -conosciuta anche come la “Verdemare"-, per molto tempo caratterizzata dalla nomea di autostrada lenta e pericolosa a causa dell’unica carreggiata a doppio senso di marcia.
Questo nuovo clima positivo ha suggerito un’innovativa concezione di eventi culturali con cui nel 2006 l’autostrada diventa, per la prima volta, luogo stesso di celebrazione e di esposizione.
Per il cinquantenario della Verdemare la societa' ATS pubblichera' un elegante libro di 200 pagine, in formato magazine, edito da Umberto Allemandi. Il libro presentera' un’introduzione di Antoine Picon, docente all’Universita' di Harvard, e un completo saggio storico sulla vita della A6.
Il testo (bilingue, italiano e inglese) sara' accompagnato da un ampio progetto fotografico -appositamente commissionato per questa iniziativa- con contributi di artisti affermati come Guido Guidi, Ciro Frank Schiappa, Giorgio Barrera, Francesco Gnot, da inedite immagini d’archivio e da una grafica innovativa.
Un’esposizione fotografica in tutti gli autogrill della A6.
A dare rilevanza alla pubblicazione del volume sara' un’esposizione delle fotografie in formato “grande affissione", disposte all’aperto in tutte le aree di servizio in entrambi i sensi di marcia dell’autostrada, visibili anche grazie a un’originale sistema di illuminazione. Con questa installazione l’autostrada propone un concetto innovativo di “outdoor expo", mentre le aree di servizio diventano improvvisamente e inaspettatamente luoghi deputati all’arte, parte integrante di una visione che tramite essi si esprime e che li coinvolge.
La festa per i cinquant’anni della Torino-Savona iniziera' gia' il 26 gennaio 2006 con l’inaugurazione della mostra 50TOSV e la presentazione del libro, con un evento celebrativo parallelo ai Giochi Olimpici Invernali Torino 2006.
L’automobilista e il motociclista contemporaneo possono oggi collegare l’esperienza intima
e suggestiva della guida alla Torino-Savona, gustando un paesaggio mutevole in costante movimento lungo un percorso di 124 km (di cui 30 in piano, 36 in salita e 58 in discesa verso il mare), 185 viadotti, 49 gallerie (tra cui la Galleria del tiro a segno e la Galleria delle Lasagne), arricchito soprattutto dalla presenza dell’audace loop -unico in Europa- che risolve un dislivello di 70 metri avvolgendosi a 360 gradi intorno a un panettone boscoso, a pochi chilometri dal mare.
Per il coordinamento degli eventi la societa' ATS ha raccolto un gruppo di giovani creativi e studiosi di Torino. Michele Bonino, architetto, e Massimo Moraglio, storico, hanno curato e coordinato il progetto complessivo, Nicoletta Leonardi e Francesca Comisso per l’associazione a.titolo hanno curato la campagna fotografica, Bellissimo la consulenza creativa, la grafica e la comunicazione.
Fotografie di Giorgio Barrera, Francesco Gnot, Guido Guidi, Ciro Frank Schiappa
Campagna fotografica a cura di a.titolo - Francesca Comisso e Nicoletta Leonardi
Programma:
ore 11.00
Presentazione del progetto e rinfresco
0re 12.30
Visita ad altre tappe della mostra in direzione Savona o rientro a Torino per chi non desidera proseguire.
Il progetto 50TOSV: Una ricerca storica e un progetto fotografico per i cinquant’anni dell’autostrada Torino-Savona. Tema del progetto 50TOSV e' il rapporto tra le infrastrutture e il territorio: un tema indagato sotto il profilo paesaggistico, storico, sociale, architettonico, iconografico.
I Cinquant’anni dell’autostrada Torino-Savona (la A6) si rivelano occasione utile per offrire pubblicamente strumenti di discussione sul tema delle infrastrutture e del loro rapporto con la societa' e il territorio. Le iniziative legate al progetto 50TOSV affrontano un argomento culturale e sociale di grande interesse. L’intenzione e' quella di collegare arte, storia e territorio, di coniugare in forma inedita e innovativa le infrastrutture e il territorio che le accoglie.
Il progetto 50TOSV si e' sviluppato con la stretta collaborazione tra storici, fotografi, critici d’arte nonche' creativi nell’ambito della comunicazione.
Esso comprende: una ricerca storica sulle vicende della A6, condotta da Michele Bonino e Massimo Moraglio..; una campagna fotografica realizzata da quattro fotografi italiani: Giorgio Barrera, Guido Guidi, Francesco Gnot e Ciro Frank Schiappa, curata da Francesca Comisso e Nicoletta Leonardi per a.titolo; una mostra fotografica che avviene nelle aree di servizio dell’autostrada; un volume/catalogo che raccoglie i materiali prodotti.
Prospettiva comune alla riflessione storica e all’indagine fotografica e' stata una concezione del paesaggio inteso come espressione dell’interazione fra le persone e i luoghi, del rapporto fra un gruppo sociale e i suoi spazi, dai quali i membri del gruppo stesso derivano parte della loro identita'.
La ricerca storica
Il progetto 50TOSV ha preso avvio da una ricerca sulle vicende storiche della A6 attraverso il suo cantiere quasi cinquantennale. La storia dell’autostrada non e' stata vista in forma isolata, ma piuttosto raccordata al piu' ampio contesto della lunga stagione di costruzioni autostradali nazionali avviata nel 1955.
Le autostrade sono state infatti una delle forme piu' direttamente visibili di sviluppo e di modernizzazione del Paese e, connettendosi con aspetti fondamentali della vita sociale quali i trasporti, hanno finito con l’assurgere a topos culturale. Oltre a ricostruire l'immaginario collettivo del Paese, si e' posta l'attenzione ai diversi propositi di connessione stradale tra Torino e i porti liguri avanzati dagli anni venti del Novecento; ma anche alle differenti ipotesi di tracciato autostradale fino alla scelta di quello oggi esistente; infine al ruolo e all’incidenza sociale, economica e politica del sistema autostradale nell’Italia del dopoguerra, con una particolare attenzione all’asse Torino-Savona. La connessione autostradale tra Torino e il mare e' stata dunque letta sia alla luce dei programmi novecenteschi di miglioramento della rete stradale sia nelle vicende proprie della Societa' concessionaria fondata il 5 giugno 1956.
L’autostrada TO-SV nasce proprio nel 1956 per consentire un rapido accesso ai porti liguri, giungendo ben presto a consentire a chi stava vivendo l’euforia della motorizzazione di massa, l’accesso a una nuova dimensione dello spazio e del tempo. Nel 1970 il cantiere autostradale arriva ad unire in un solo tracciato la capitale dell’automobile con il piu' vicino approdo al mare, in un percorso che nell’immaginario di gran parte dei suoi utenti finisce per coincidere con il tempo della vacanza nell’era del turismo di massa. Completata in un tempo di costruzione quasi cinquantennale - solo nel 2001 si chiude il cantiere per il raddoppio della carreggiata - la TO-SV si presenta oggi come una sorta di archeologia infrastrutturale in cui si confrontano modelli costruttivi e idee di paesaggio diversi e in veloce mutamento.
Oltre ad una indagine conoscitiva (che ha toccato numerosi e importanti archivi locali e nazionali) e alla stesura di un ampio saggio storico, la ricerca e' stata condotta anche sul versante iconografico. Ne sono scaturite numerose, interessanti e inedite immagini, non solo fotografiche, nell’ordine di alcune centinaia. Un'accurata analisi ha permesso di giungere a una prima selezione comprendente una cinquantina di fotografie, disegni e carte di progetto che, insieme ad altri repertori d’epoca, sono stati utilizzati a supporto del saggio scritto per documentare le varie fasi di intervento.
La campagna fotografica
Nella campagna fotografica la rappresentazione dell’infrastruttura stradale si dipana su una “doppia carreggiata": da una parte l’A6 come luogo di passaggio del viaggiatore, dall’altra come elemento appartenente alla quotidianita' di chi vive e lavora in quei territori. Le immagini realizzate offrono dunque un doppio sguardo: il dentro, ovvero l’autostrada vista da chi la percorre, e il fuori, la prospettiva ordinaria di chi vive stanzialmente intorno ad essa. Nel rappresentare l’autostrada Torino-Savona, i fotografi invitati a partecipare all’indagine, Giorgio Barrera, Francesco Gnot, Guido Guidi e Ciro Frank Schiappa, si sono fatti interpreti degli elementi di persistenza e dei caratteri locali dei territori interessati, come del forte impatto dei processi economici e sociali di modernizzazione, con particolare riferimento ai mutamenti delle forme e degli usi della grande via di comunicazione.
Ciro Frank Schiappa ha realizzato una serie di fotografie dedicate agli spazi situati al margine dell’autostrada e agli individui che quotidianamente abitano questi paesaggi di confine: un fabbro davanti al suo laboratorio costruito sotto un viadotto autostradale, un operaio impiegato nella manutenzione delle aiuole autostradali etc.
Guido Guidi ha scattato la gran parte delle sue fotografie nelle due aree di servizio di Mondovi'. Nelle sue immagini l’autostrada appare come un sito archeologico della modernita' in un mondo che consuma molto rapidamente i propri paesaggi. La dialettica fra memoria e oblio, presenza e assenza, si materializza nella stratificazione degli innumerevoli segni inscritti come graffiti sulla superficie delle cose, mentre il tempo appare sospeso nella luce bianca che avvolge le scene e dona alla realta' piu' banale della nostra esistenza un tratto quasi metafisico.
Giorgio Barrera ha incentrato il suo lavoro sui luoghi in cui l’infrastruttura incontra i fiumi che percorrono il territorio attraversato, indirizzando la propria attenzione sull’uso quotidiano di spazi dove la presenza dell’autostrada e' evidente e di grande impatto. Le sue immagini catturano frammenti di vita ordinaria sul cui sfondo i piloni dei viadotti assumono il carattere monumentale di tempio della modernita'.
Francesco Gnot ha fotografato l’autostrada come un luogo in cui la testimonianza della presenza umana e' affidata unicamente agli elementi che ne costituiscono l’universo semantico: l’asfalto, i segnali stradali, i guard-rail, i caselli, i semafori, le pompe di benzina, le aree di sosta etc. Le sue immagini sono come visioni passeggere e instabili, spesso connotate da un accento surreale quando non estraniante e allucinatorio.
L’esposizione
Tale progetto avra' come esito finale la pubblicazione di un volume e la realizzazione di un’inedita mostra che presentera' le immagini realizzate dai fotografi in formati “ambientali", allestiti nelle aree sosta degli autogrill, trasformando cosi' il nastro lineare dell’autostrada in un museo a cielo aperto.
Utilizzata non soltanto come strumento di documentazione del territorio e della societa', ma anche come pratica d’uso comune di rappresentazione del se', la fotografia figura in questo progetto come strumento capace di dirci molto sulla nostra identita', sul nostro passato e sul nostro futuro. Le immagini prodotte consentono di visualizzare la “straordinarieta'" di ogni luogo, stimolando la riflessione e le risposte della comunita' e delle istituzioni locali.
Il volume/catalogo: Il libro vuole essere al tempo stesso uno strumento di riflessione e di documentazione della mostra. Per questo motivo nella stesura dei saggi e dei loro apparati, pur di impostazione scientifica, gli autori si sono prefissi un fine divulgativo. Il volume si apre con un saggio di Antoine Picon, professore di storia dell’architettura e della tecnologia alla Harvard University, che introduce al tema della storia delle infrastrutture, tra politica, societa' e costume. Il saggio dedicato alla storia dell’autostrada Torino-Savona e' stato redatto da Michele Bonino e Massimo Moraglio. Un'ampia sezione del libro e' dedicata alle fotografie realizzate da Giorgio Barrera, Guido Guidi, Francesco Gnot e Ciro Frank Schiappa, ed esposte nelle stazioni di servizio. Le immagini sono arricchite da un saggio introduttivo di Francesca Comisso e Nicoletta Leonardi per a.titolo. Oltre che nelle librerie, il volume sara' in vendita, da gennaio 2006, anche in tutte e dodici le aree di servizio dell’autostrada Torino-Savona, dove si svolge l’esposizione fotografica. Inventare gli spostamenti. Storia e immagini dell’autostrada Torino-Savona Inventing movement. History and images of the motorway A6 Umberto Allemandi & C., Torino., 2006, pp. 192.
Biografie
Michele Bonino e' architetto, dottore di ricerca in storia dell’architettura e dell’urbanistica, e svolge attivita' di insegnamento e di ricerca presso la I Facolta' di Architettura del Politecnico di Torino. Ha pubblicato la monografia Josep Maria Sostres 1915-1984 (Torino 2000) ed e' curatore e traduttore (con D. Vitale) degli scritti di Ignasi de Sola'-Morales. E' responsabile di pagina de <
Massimo Moraglio e' dottore di ricerca in storia dell’architettura e dell’urbanistica e svolge attivita' didattica e di ricerca presso la Facolta' di Scienze Politiche dell’Universita' di Torino. Si occupa di storia delle infrastrutture e della viabilita' nell’Italia del Novecento e ha pubblicato su questo argomento numerosi articoli in Italia e all’estero, nonche' il volume Strade e politica (Alessandria 2003).
Antoine Picon e' professore di storia dell’architettura e della tecnologia alla Harvard Graduate School of Design. E' autore di French Architects and Engineers in the Age of the Enlightenment (1988; trad. inglese 1992), Claude Perrault et la curiosite' d'un classique (1988), L'Invention de l'Inge'nieur Moderne. L'Ecole des Ponts et Chausse'es 1747-1851 (1992), Les Saint-Simoniens. Raison, Imaginaire et Utopie (2002).
Giorgio Barrera lavora come fotografo pubblicitario e documentario. Ha esposto in diverse sedi, tra cui l’Art Institute di Chicago e la galleria Nykyaika di Tampere (Finlandia), e ha partecipato a rassegne quali i Rencontres Internationales de Photographie d'Arles, la Biennale di Fotografia di Torino, il Festival Internazionale di fotografia di Plovdiv, Bulgaria.
Pier Francesco Gnot ha realizzato numerosi progetti fotografici, di cui il piu' recente pubblicato nel volume I luoghi della cura, edito da Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea (2005). Ha esposto al Museo di Antropologia di Firenze, all’Archivio Fotografico Toscano di Prato, alla Stazione Leopolda e al Centro d’Arte Quarter di Firenze.
Guido Guidi e' docente all'Accademia di Belle Arti di Ravenna e allo IUAV di Venezia, ed e' tra i fondatori dell'Associazione Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea. Ha esposto in molti musei e rassegne, tra cui la Biennale di Venezia, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Guggenheim Museum e il Whitney Museum of American Art di New York.
Ciro Frank Schiappa ha esposto in Italia e all’estero, in gallerie d’arte e sedi istituzionali, e in rassegne quali i Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles. Il suo lavoro e' documentato in numerosi volumi di fotografia, tra cui il libro di storia della street photography Bystander (2001) e la relativa mostra all’Art Institute di Chicago.
Francesca Comisso e' membro del gruppo di ricerca a.titolo-progetti per l'arte contemporanea, storica e critica d'arte. Insegna Storia dell’arte contemporanea alla I Facolta' di Architettura del Politecnico di Torino. Ha pubblicato saggi sulla storia dell'arte contemporanea in Italia e all’estero, ed e' tra gli autori di Pinot Gallizio. Catalogo generale delle opere 1953-64 (Milano 2001).
Nicoletta Leonardi e' membro del gruppo di ricerca a.titolo-progetti per l'arte contemporanea e docente di Storia della fotografia all’Universita' di Catania. Ha curato numerose mostre e campagne fotografiche sul tema del paesaggio. Ha recentemente pubblicato il volume Il paesaggio americano dell’Ottocento: pittori, fotografi e pubblico (Roma 2003).
Bellissimo e' un gruppo creativo basato a Torino. Il cuore del lavoro e' la comunicazione, ironica, smitizzante, evocativa, surreale - unita a una continua ricerca sull’educazione alla visione. Bellissimo applica le sue intuizioni creative in vari settori: grafica, copywriting, video, architettura. Il gruppo ha avuto origine dallo stesso nucleo che ha fondato Label, il primo style magazine italiano.
Per ulteriori informazioni e per confermare la presenza all’inaugurazione si prega di contattare, entro il 18 gennaio 2006, l’ufficio stampa Bellissimo; Tel. 011 19832415 press@bellissimo.it. Contatti: Luca Ballarini, Camilla Paracchi, Cecilia Fresia.
L'inaugurazione si terra' nell'Area di servizio Rio Colore' Es, sita tra il casello di Marene e la barriera di Carmagnola. Arrivando da Torino e' raggiungibile, tramite tunnel, dalla gemella stazione Ovest.
E' previsto un servizio di navetta con ritrovo alle ore 10.00 presso il Castello del Valentino, viale Mattioli 39, Torino.
Inaugurazione: 26 gennaio ore 11.00
Area di servizio Rio Colore' Est (tra il casello di Marene e la barriera di Carmagnola)