Quarter. Centro Produzione Arte
Firenze
viale Giannotti, 81
055 6802555
WEB
Sislej Xhafa
dal 2/2/2006 al 2/3/2006
dal giovedi' alla domenica, nel consueto orario, dalle 15.30 alle 19.30

Segnalato da

Quarter. Centro Produzione Arte



approfondimenti

Sislej Xhafa
Sergio Risaliti



 
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2/2/2006

Sislej Xhafa

Quarter. Centro Produzione Arte, Firenze

Quattro Movimenti. Tutto lo spazio verra' occupato da un'opera "segreta", il cui valore sara' svelato solo al momento dell'apertura dell'esposizione. Il progetto dell'artista pone alcuni importanti interrogativi, mettendo in discussione il senso di sacralita' dei luoghi d'arte, la necessita' di riflettere sulle relazioni economiche, l'urgenza dell'incontro come paradigma della nostra contemporaneita'. A cura di Sergio Risaliti


comunicato stampa

Quattro movimenti

a cura di Sergio Risaliti

Il 3 febbraio 2006 prende il via il nuovo progetto di Sislej Xhafa. Si tratta di una creazione inedita, espressamente realizzata per gli spazi espositivi di Quarter. La mostra avra' una struttura del tutto particolare: come indica il titolo quattro saranno i momenti inaugurativi che si alterneranno ogni due settimane (3 e 17 febbraio, 3 e 17 marzo, mentre la conclusione dell’esposizione e' il 31 marzo). La mostra, curata da Sergio Risaliti, e' accompagnata da testi in catalogo di Barbara Casavecchia, Paola Nicita e Yuneikys Villalonga.

Gli appuntamenti vedranno una mostra in progress comporsi seguendo il ritmo delle differenti inaugurazioni. E cosi' come una sinfonia che prende forma, a susseguirsi saranno Allegro ma non troppo e un poco maestoso, Adagio molto, Scherzo lento e poi mosso, Finale andante con sentimento. Le opere si sommeranno di volta in volta costruendo un insieme in progress che proprio nell’articolazione del programma accumulera' diversi e mutevoli significati. In ogni caso la mostra sara' chiusa ed aperta ad ogni “intervallo".

Il giorno 3 febbraio sara' presentata la prima opera, una nuova scultura in ceramica. Tutto lo spazio di Quarter, sia la grande sala di 800 metri quadrati sia le sale circostanti, verra' occupato da questa opera “segreta", il cui valore sara' svelato solo al momento dell ‘apertura dell’esposizione. Con questa inedita installazione Xhafa vuole soppesare il rapporto tra arte e pubblico, tra opera e mercato, tra liberta' artistica e giochi di potere. Scartando ogni categoria e pregiudizio, ogni facile definizione, lettura, associazione, l’artista rischia tutto per mettere al centro l’arte e la sua inequivocabile poesia.

Opera in solitudine, senza nessun sostegno concettuale che la sua stessa immagine, la sua provocante presenza, quest’installazione scivola tra le mani e si offre ora come cosa, ora come gesto, pura e semplice figura o estremo dettaglio. Ecce opera verrebbe voglia di scrivere a questo punto. Ironicamente ma non troppo, l’installazione trasforma lo spazio in modo quasi maestoso. Lo spazio inavvertitamente cambia di peso, di qualita', e un semplice contenitore si trasforma in spazio pubblico, nel luogo democratico per eccellenza, la strada. Quella strada che dalle avanguardie in poi ha sempre rappresentato il punto d’incontro tra l’arte e la vita, tra l’arte e la politica, ovvero il punto di svolta e di ribaltamento del linguaggio artistico, il banco di prova di ogni rivoluzione concettuale o formale. A questa prima mossa ne seguiranno altre in una sequenza periodica che per uno scherzo del calendario assumera' un tratto cabbalistico.

Il progetto di Sislej Xhafa, ancora una volta, porra' alcuni importanti interrogativi, mettendo in discussione il senso di sacralita' dei luoghi d’arte, la necessita' di riflettere sulle relazioni economiche, l’urgenza dell’incontro come paradigma della nostra contemporaneita'. E ancora porra' l’accento sulla forza della malinconia e della leggerezza che caratterizza le opere di Xhafa, cariche di ironia mai cinica, ma che al contrario fa leva sul sentimento. Nel gioco delle parti, alla ricerca di quel ritmo segreto che a ben vedere costituisce il senso profondo dell’armonia delle cose, si trova uno dei punti centrali dell’indagine dell’artista, tra interrogativi e risposte possibili.

La mostra a Quarter viene immaginata da Sislej come un’opera circolare, chiudendosi ritorna su se stessa e l’ultima opera sara' presentata nel punto in cui e' iniziato il percorso, nel foyer, luogo di accoglienza del pubblico. L’installazione realizzata all’inzio nella grande sala lascera' comunque un punto interrogativo. Una domanda sul senso dell’arte e quindi sul suo valore e viceversa. Una domanda che si rivolta anche verso la stessa istituzione che l’opera accoglie e presenta al pubblico. Non c’e' una risposta ad una domanda posta in termini sbagliati. Il senso, sembra ripetere l’artista, e' forse l’ultimo problema al mondo, mentre la poesia appare come unica via di fuga dal mondo borghese e dalle sue aspettative . Riemergono temi e attitudini tipiche di Xhafa.

La poesia e' la strada da percorrere verso altre ipotesi di fuga, la consapevolezza dello stato delle cose come arma per affrontare una quotidianita' ammantata di incognite, il senso profondo di umanita' che diventa una scialuppa di salvataggio. Lo sguardo sugli altri diviene cosi' un confronto allo specchio, sollevando il velo che ricopre i fatti di una cronaca che si e' scelta di narrare in modo indipendente, senza prestare orecchie a prevedibili sirene ammaliatrici. Xhafa con sfumature concettuali molto complesse e raffinate e una immaginazione mai scontata affronta la realta' quotidiana affidando alla poesia e alla leggerezza il compito piu' difficile, quello di mettere sotto accusa il potere e le sue logiche. E lo fa celebrando l’esistenza umana nel suo quotidiano eroismo, tanto assurdo e inutile quanto spaesante e imprevedibile.

Il catalogo della mostra, con le immagini realizzate negli spazi di Quarter, sara' presentato durante l’ultima inaugurazione. Il 3 febbraio sara' presentato un inedito multiplo, un oggetto da indossare e leggere, un agenda e un album da completare durante il periodo della mostra.

Nota biografica
Nato a Peja, in Kosova nel 1970, Sislej Xhafa vive a New York. La sua ricerca artistica e' incentrata sulle realta' sociali, economiche e politiche e sulla complessita' della societa' moderna. I lavori di Sislej Xhafa sono minimali, ironici e sovversivi. Adopera vari linguaggi, scultura, performance, fotografia, disegni. Il suo lavoro mira a sfidare gli osservatori a riconoscere i sintomi e le punti deboli della societa' contemporanea globalizzata. Tra le esposizioni e le performance piu' recenti, quelle realizzate presso il Manifesta III, Ljubljana (2000) S.M.A.K. Over the Edges, Gent (2000), Istanbul Biennial, Egofugal, Istanbul (2001), PS1/MOMA, Uniform, New York (2001), Tirana Biennale, Tirana (2001 e 2003), Kunsthalle Bern, Project Room, Bern (2001), Gwangju Biennial, Gwangju (2002), Haifa Museum of Contemporary Art, Haifa, Israele (2003), Palais de Tokyo, Parigi (2003), Magazzino d’Arte Moderna, Twice Upon a Time, Roma (2003), The Renaissance
Society, Chicago, Museum of Contemporary Art, St.Louis, Tate Modern, London, Stedelijk Museum, Amsterdam, North Dakota Museum of Art, Grand Forks, New Video, New Europe (2004), I Bienal de Arte Contempora'neo de Sevilla, Fundacio'n BIACS, Sevilla La alegria de mis suenos (2004), Fundacio' ‘la Caixa’ la Sala Montcada, Miedo Total, Barcelona (2004), SHUGOARTS, Tokyo Summer Show (2005), GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e di Bergamo WAR IS OVER 1945 - 2005 la Liberta' dell’arte (2005), Museum of Contemporary Art KIASMA First We Take Museums (2005), la Biennale di Venezia (1997,1999 e 2005), e Performa05, New York (2005). A Quarter, Sislej Xhafa e' gia' stato presente all’interno della mostra The Gesture. A visual library in progress (2005).

Promotori:
Comune di Firenze
Assessorato alla Cultura
Assessorato alle Attivita' Produttive e Turismo
Quartiere 3

Quarter
Viale Giannotti, 81 - Firenze

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