Galleria De Faveri Arte
Feltre (BL)
via Mezzaterra, 10
335 8035597 FAX 0439 98046
WEB
Ulrich Egger
dal 24/1/2006 al 25/3/2006
da martedi' a domenica ore 15.30 - 19.30. lunedi' chiuso

Segnalato da

Alberto Zanchetta




 
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24/1/2006

Ulrich Egger

Galleria De Faveri Arte, Feltre (BL)

Vorstadt. La ricerca dell'artista intende mettere in crisi le convenzioni della forma plastica mediante una commistione dei linguaggi artistici, tensione-coesione che negli ultimi anni e' giunta a coniugare discipline antitetiche quali fotografia e scultura.


comunicato stampa

Vorstadt

A cura di Alberto Zanchetta

La ricerca di Ulrich Egger intende mettere in crisi le convenzioni della forma plastica mediante una commistione dei linguaggi artistici, tensione-coesione che negli ultimi anni e' giunta a coniugare discipline antitetiche quali fotografia e scultura.

In questa sua personale l’artista ha privilegiato opere di medio o piccolo formato che non per questo perdono in grandeur. Su superfici fotografiche e su campiture di nera grafite trovano posto degli innesti metallici che - rispetto al passato - non sono piu' corrosi dalla ruggine ma edulcorati attraverso l’uso del colore; in mostra anche numerose immagini con interventi cromatici, gestuali ed espressionistici, segni-energie che rivendicano la tradizione culturale dell’artista. Centro nevralgico dell’esposizione e' un vorstadt [“sobborgo"] privo di toponomastica, uno spazio urbano dove aleggia il vuoto, l’oscurita', la solitudine e il silenzio. In esso ritroviamo dei cantieri edili in cui l’artista coglie l’attimo propizio di ogni palazzo (un carpe diem ormai sfuggente nell’incessante scorrere della costruzione). Immortalando il “non finito" si accentua l’ansia dell’attesa, quella di vedere ultimati gli edifici, cosi' pure l’ansia del crollo, del cedimento strutturale. Rispetto all’accumulo urbano, che si esplica nel “pieno" e nel “compatto", gli edifici di Ulrich Egger sono dei simboli e in quanto tali si concretano nel vuoto. Sono entita' dal carattere dimezzato, che difettano di qualcosa proprio perche' il simbolo rimanda a qualcosa (d’altro) che lo completi. <<In tutti questi anni - ha scritto l’artista - mi sono dedicato anima e corpo alla scultura, intesa in un senso non canonico del termine. Il tramite adatto per dare un effetto plastico all’opera e' la fotografia. In essa ho scoperto esattamente quegli elementi che da sempre cercavo nella scultura: spazi, volumi, ombre che prendono forma creando corpi e prospettive. Le strutture d’acciaio completano l’opera, la rendono intrigante, ma non ultima e' la superficie nera, che e' per cosi' dire il terzo elemento: il basamento. Su questo “pianterreno" aggiungo materiali che danno al tutto il carattere di una “facciata" e ottengo la casa, la “mia" macchina abitativa. I miei quadri materici sono costruzioni, case, palazzi nel vero senso della parola>>. Ma poiche' nell’architettura contemporanea il saper costruire non corrisponde piu' al saper abitare, le macchine abitative di Egger rinnegano la presenza umana e finiscono per diventare dei monumenti celebrativi.

Galleria de faveri a.rte
Lab 610 XL
Via Mezzaterra, 10 - Feltre

Orari: da martedi' a domenica ore 15.30 - 19.30. lunedi' chiuso

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